Le Olimpiadi

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Curriculum

• 1981: 1° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1982: 1° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1983: 3° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1984: 1° nel 2 con ai Giochi Olimpici
• 1985: 1° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1986: 2° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1987: 1° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1988: 1° nel 2 con ai Giochi Olimpici
• 1989: 1° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1990: 1° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1991: 1° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1992: 2° nel 2 con ai Giochi Olimpici
• 1993: 2° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1994: 2° nel 2 con ai Campionati Mondiali
• 1996: 2° nel 2 con ai Giochi Olimpici

La coppia formata da Giuseppe e Carmine Abbagnale è stata considerata da molti osservatori e esperti del settore come il miglior equipaggio in assoluto dell'intera storia dello sport remiero. Assieme a Giuseppe Di Capua ("Peppiniello" per gli amici), i due fratelloni di Castellamare di Stabia hanno dominato la scena internazionale per ben dodici anni nella categoria del due con timoniere ("due con") superando ogni volta gli equipaggi di tutto il mondo sull'onda di un affiatamento e una determinazione straordinaria, senza eguali. Sette titoli mondiali e due vittorie olimpiche costituiscono un record quasi impossibile da superare, specialmente nella disciplina del remo, disciplina durissima dove l'impegno deve essere costante, sorretto da una abnegazione al sacrificio al limite della resistenza umana. I fratelloni di Castellammare giungono alla loro prima esperienza olimpica dopo essersi già laureati in due occasioni campioni del mondo partendo favoriti, complice anche la mancanza di stati come la Germania Est. Ma alla vittoria annunciata aggiungono anche una superiorità schiacciante, coprono infatti i duemila metri di percorso in 7'05''99, lasciando il posto d'onore alla Romania con più di 5 secondi di distacco, terzi sono gli Stati uniti. Quattro anni dopo Carmine e Giuseppe Abbagnale arrivano a Seul oramai come miti del canottaggio mondiale. Nell'intervallo dei quattro anni che separano le olimpiadi non hanno quasi mai conosciuto la sconfitta, e già si stà facendo avanti un'altra generazione di atleti per lanciare la sfida ai fratelli più forti del mondo. La gara questa volta è più tirata, ma gli Abbagnale sotto la guida precisa del timoniere "Peppiniello" conquistano il loro secondo oro olimpico con lo straordinario tempo di 6'58''79. Ad essere battuti sono invece i temuti tedeschi dell'est, secondi con il tempo di 7'00''63, e gli inglesi che ottengono la medaglia di bronzo con il tempo di 7'01''95. L'impresa che dovrebbe suggellare una carriera che ha dell'incredibile è programmata per l'olimpiade di Barcellona. Alla loro terza olimpiade, Carmine e Giuseppe Abbagnale con l'inseparabile Giuseppe DI Capua vogliono una nuova straordinaria vittoria, quella che dovrebbe essere la decima in dodici anni di confronti mondiali che hanno entusiasmato le folle di tutto il mondo. Questa volta però sulla loro strada trovano altri due fratelli che sbarrano loro il passo, gli inglesi Jonathan e Greg Searle che assieme al timoniere Garry Herbert vincono gli italiani dopo una gara mozzafiato, con il favoloso tempo di 6'49''83 fatto segnare dagli inglesi, i fratelli Abbagnale replicano con 6'50''98 mentre l'equipaggio rumeno conquista il terzo posto. Sarà sembrata una sconfitta per i fratelli più famosi dello sport mondiale, ma si tratta sempre di una straordinaria e meritata medaglia d'argento. Carmine Abbagnale è nato il 05.07.1962 a Pompei (NA) alto 1,82 per 90 kg di peso, sposato con Loredana ha una figlia che si chiama Virginia. Giuseppe Abbagnale è nato il 25.08.1966 a Pompei (NA) alto 1,88 per 96 kg, attualmente è celibe. Un ringraziamento da tifoso a questi straordinari atleti che ci hanno fatto sognare e essere orgogliosi della nostra nazione.


Atene 1896
L’apertura della prima Olimpiade dell’era moderna fu molto solenne. Allo stadio di Atene, lo stesso di Pericle ricostruito grazie ad una sottoscrizione pubblica e al mecenatismo di Giorgio Averoff, tutta la Grecia era presente con oltre cinquantamila spettatori. Re Giorgio I, accompagnato dalla moglie e dai figli, dichiarò aperti i giochi e pronunciò quella breve formula destinata a rimanere inalterata nel tempo: "Dichiaro aperti i Giochi della I° Olimpiade dell’era moderna".
Le nazioni partecipanti furono 13, precisamente:
Austria, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Svezia, Svizzera, Ungheria, Australia, Stati Uniti d’America.
I concorrenti in gara furono 245 di cui 160 greci. I giochi si svolsero dal 6 al 15 aprile 1896 e le discipline in gara furono le seguenti:
• ATLETICA LEGGERA
• CICLISMO
• GINNASTICA
• LOTTA GRECO- ROMANA
• SCHERMA
• NUOTO
• TIRO
• SOLLEVAMENTO PESI
• TENNIS
Sarà lo statunitense James Brendan Connolly ad ottenere la prima vittoria nel salto triplo.
Il greco Spiridion Louis, vincitore della maratona, diventa “Eroe dei giochi” nell’immaginazione popolare .< Il suo arrivo solitario fa impazzire la folla e lo stesso re Giorgio si alza in piedi sventolando il cappello>.
Al tedesco Carl Schuhmann, spetta il riconoscimento di atleta più titolato, con ben quattro vittorie.
Ogni vincitore viene cinto con rami d’ulivo, premiato con medaglie e invitato a compiere il giro d’onore, mentre centinaia di colombi vengono fatti volare in cielo.
Queste prime Olimpiadi, così come nell’Antica Grecia, furono riservate agli uomini.
L’ITALIA
L’Italia non partecipò anche se fu rappresentata nel CIO da due membri, il conte Lucchesi Palli e il duca Carafa D’Andria.
PARIGI 1900
(20 maggio – 28 ottobre)
Le Olimpiadi del 1900 ebbero ben poco di olimpico, nonostante i buoni risultati ottenuti. I giochi si svolsero in condizioni difficili, durarono più di cinque mesi e spesso per le gare si utilizzarono campi di fortuna mentre le gare di nuoto furono tenute addirittura nella Senna.
Complessivamente gli atleti furono 1225 e per la prima volta gareggiano anche le donne, 19 in tutto, che si esibirono nel tennis e nel golf. Le nazioni ufficialmente rappresentate furono 26:
Francia, Usa, Gran Bretagna. Belgio, Svizzera, Germania, Austria, Ungheria, Danimarca, Olanda, Australia, Norvegia, Italia, Cuba, Canada, India, Svezia, Irlanda, Boemia, Messico, Spagna.

Le Olimpiadi di Parigi si ricordano per la grande confusione in cui si svolsero, tanto che appare difficile ricostruire con esattezza il numero dei partecipanti e ricordare con precisione gli avvenimenti.
Esse passarono quasi inosservate tanto che la stampa italiana dedicò loro solo poche righe. Tuttavia anche l’edizione di Parigi segnò un passo in avanti nell’evoluzione dei giochi non solo per la presenza delle donne, ma anche per l’introduzione di nuove discipline olimpiche che complessivamente furono le seguenti:
• ATLETICA LEGGERA
• CALCIO
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA
• GOLF
• POLO
• TIRO CON L'ARCO
• NUOTO
• RUGBY
• SCHERMA
• TENNIS
• TIRO
• VELA
• CRICKET
Rispetto all’edizione del 1896 venne a mancare la Lotta greco-romana ed il sollevamento pesi. Nonostante i problemi organizzativi, anche in questa edizione si ebbero importanti momenti di sport.
Lo studente Alvin Kraenzlein si aggiudicò ben quattro vittorie.
Chi riuscì a commuovere gli spettatori fu Ray Ewry, poliomielitico, che, riuscito a superare l’handicap, vinse le tre gare di salto da fermo: il lungo, l’alto e il triplo.
Di questa edizione dei giochi olimpici non abbiamo nessuna conferma del numero dei partecipanti e delle vittorie ottenute.
L’ITALIA
Tra i protagonisti azzurri vediamo Il conte Giangiorgio Trissino che è il primo vincitore olimpico Italiano nell’equitazione (medaglia d’oro nel salto in alto, e d’argento nel salto in lungo) ed Antonio Conte, importante per la vittoria nella scherma.
Secondo alcune fonti ci sarebbero altri due atleti che non sono stati presi in considerazione dalla stampa italiana del tempo, come Italo Santelli, trasferitosi da poco in Ungheria e vincitore dell’oro nella sciabola.
SAINT LOUIS 1904
(1° Luglio – 29 ottobre)
Anche nel 1904 lo spirito olimpico viene messo a dura prova soprattutto a causa della decisione di organizzare le olimpiadi a Saint Louis, in occasione del centenario dell’indipendenza della Louisiana.
Anche questa volta le Olimpiadi diventano una sorta di mostra mercato che ospita contemporaneamente gli "Antrhopological days", con gare riservate a neri, pigmei e mediorientali. Le nazioni partecipanti furono le seguenti:
Usa, Germania, Cuba, Canada, Ungheria, Austria, Gran Bretagna, Grecia, Svizzera, Francia.
A causa della lunghezza del viaggio e degli alti costi di trasferta gli europei non parteciparono ai giochi.
Gli atleti che vi presero parte complessivamente furono 687, ma alcuni scrivono che fossero meno, e tra questi 6 donne.
Gareggiarono per la prima volta concorrenti di colore. Le discipline in gara furono quattordici:
• ATLETICA LEGGERA
• CALCIO
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• GINNASTICA
• GOLF
• LACROSSE
• LOTTA LIBERA
• NUOTO
• PUGILATO
• SCHERMA
• TIRO CON L’ARCO (MASCHILE/ FEMMINILE)
• SOLLEVAMENTO PESI
• TENNIS
Dall’Australia arrivò un nuovo stile per il nuoto, il "crawl" lo stile libero.
Compare la “boxe” e gran successo viene ottenuto da un nuovo gioco di squadra: la “pallacanestro”.
Archie Hahn ottiene il miglior risultato sui 200 metri, mentre nella scherma il cubano Ramòn Fonst, vince tre ori.
La classifica delle nazioni è dominata dagli USA che vincono 80 medaglie d'oro su 100 gare.
Uno dei fatti più curiosi riguarda la maratona nella quale si dice si sia promesso in premio al vincitore un bacio della bellissima Alice Roosevelt, figlia del presidente degli Stati Uniti.
Ma la maratona ebbe un altro clamoroso colpo di scena: il vincitore, il cow-boy Fred Lorz, dopo aver ricevuto il premio confessa di essersi fatto accompagnare per gran parte della maratona da un carro e viene squalificato, così il secondo, Thomas Hicks giunge al traguardo stravolto ed ansimante e vince la maratona: soltanto dopo si viene a sapere che è stato aiutato da un dottore con delle sostanze stimolanti. Si parla per la prima volta di Doping.
LONDRA 1908
(27 Aprile – 13 Ottobre)
Grazie all’Inghilterra le Olimpiadi ritrovano finalmente la solennità iniziale e Re Edoardo VII, grande sportivo, farà personalmente da giudice in molte gare.
Si costruiscono(grazie ad una sottoscrizione popolare e ai guadagni dell’esposizione franco-britannica) lo stadio, la piscina ed il velodromo.
Potrebbe essere stato anche l’anno dell’Italia se Giolitti non avesse rifiutato l’offerta del CIO di fare svolgere i giochi a Roma.
Le nazioni partecipanti furono 22:
Gran Bretagna, Usa, Svezia, Francia, Canada, Germania. Ungheria, Norvegia, Belgio, Finlandia, Australia, Danimarca, Italia, Grecia, Sud Africa, Russia, Boemia, Olanda, Galles, Irlanda, Scozia, Austria.
I partecipanti alle gare erano ben 2034, di loro 36 erano donne, 21 gli sport in programma tra i quali non figura più il golf:
• ATLETICA LEGGERA
• CALCIO
• CANOTTAGGIO
• CANOTTI A MOTORE
• CICLISMO
• GINNASTICA
• HOCKEY SU PRATO
• LACROSSE
• LOTTA-GRECO- ROMANA
• LOTTA LIBERA
• NUOTO
• PALLACORDA
• PATTINAGGIO ARTISTICO
• POLO
• PUGILATO
• RAQUETTE
• RUGBY
• SCHERMA
• TENNIS (MASCHILE/ FEMMINILE)
• TIRO
• TIRO CON L’ARCO
• VELA
Le gare si svolgono in sei mesi.
E’ stata la prima Olimpiade in cui un atleta nero vince un oro.
Il nuotatore inglese Henry Taylor e il mezzofondista yankee Melvin Sheppard sono gli atleti più premiati.

L’ITALIA
Per la seconda volta gareggia l’Italia con ben 68 concorrenti conquistando 2 medaglie d’oro (Ginnastica: Alberto Braglia e Lotta greco-romana: Enrico Pirro) ed altrettante medaglie d’argento (Atletica Leggera: Emilio Lunghi, Scherma (Sciabola a squadre): Marcello Bertinetti, Sante Ceccherini, Riccardo Novak, Abelardo Oliver, Luigi Pinelli e Alessandro Pirzio-Biroli).
Ma, il vero Eroe del’Olimpiade è Dorando Pietri, vincitore della maratona, subito squalificato perché soccorso a pochi metri dal traguardo, anche se questo sarà solo l’inizio.
La vicenda commuove il mondo intero tanto che la regina Alessandra lo premia come vincitore morale e Pierre de Coubertin lancia il motto: "l’importante dei Giochi non è vincere ma partecipare, così come nella vita l’importante non è trionfare ma lottare" ricopiato dal sermone di un vescovo americano.
STOCCOLMA 1912
(5 maggio – 22 luglio)
Se a Londra le Olimpiadi avevano ritrovato la loro solennità, a Stoccolma ottengono una consacrazione rimasta inalterata per decenni, con nessuno scopo di lucro né di sfruttamento economico, ma caratterizzati da un profondo senso dell’unione tra i popoli. Gli atleti sono 2547 e per la prima volta le donne sono ammesse ufficialmente e sono ben 57.
Le nazioni presenti sono 28, tra le quali partecipa per l’ultima volta la Russia zarista e per la prima il Giappone :
Svezia, Usa, Gran Bretagna, Finlandia, Germania, Francia, Danimarca, Norvegia, Ungheria, Australia, Sud Africa, Canada, Italia, Belgio, Austria, Russia, Olanda, Grecia, Giappone
Gli sport in gara sono 13, tutti classici; non venne ammesso il pugilato, perché considerato uno sport troppo brutale per gli svedesi:
• ATLETICA LEGGERA
• CALCIO
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA
• LOTTA GRECO-ROMANA
• NUOTO MASCHILE/ FEMMINILE
• PENTATHLON MODERNO
• SCHERMA
• TENNIS
• TIRO
• VELA
Lo statunitense Ted Meredith, il fondista finnico Hannes Kolehmainen e soprattutto il pellerossa Jim Thorpe sono i veri eroi dei giochi.
Infatti di Jim Thorpe si parlerà per moltissimi anni vista la sua squalifica e la dovuta riconsegna delle due medaglie d’oro per aver giocato precedentemente in una squadra di baseball percependo uno stipendio.
George Horine è l’inventore dello stile ventrale nel salto in alto, e primo uomo a superare i due metri anche se poi sarà sconfitto in finale.
L’ITALIA
Tra i più applauditi ci sono anche due italiani: Alberto Braglia che incanta le giurie nella gara di ginnastica ed il livornese Nedo Nadi che a soli 18 anni si rivela uno schermidore abilissimo.
Ma la vera notizia è che per la prima volta l’Italia partecipa ai Giochi con una squadra di calcio, che purtroppo sarà sconfitta dalla Finlandia 3–2.

ANVERSA 1920
(20 Aprile – 12 Settembre)

La sesta edizione delle Olimpiadi era stata assegnata a Berlino e si doveva tenere nel 1916, ma visto l’incalzare della guerra si rinunciò e la decisione definitiva dette il benestare ad Anversa. Non sono invitate Germania, Austria, Bulgaria, Turchia e Ungheria sconfitte in guerra. Appare ora il simbolo con i cinque anelli intrecciati ed il giuramento letto da Victor Boin: "Giuriamo di presentarci ai giochi olimpici come concorrenti leali, rispettosi delle norme che li regolano e desiderosi di partecipare con spirito cavalleresco, per la gloria dello sport e l’onore dei nostri paesi".
Gli atleti sono 2668 e le nazioni in gara sono 29:
Usa, Svezia, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Finlandia, Norvegia, Italia, Danimarca, olanda, Svizzera, Sud Africa, Canada, Estonia, Brasile, Australia, Giappone, Spagna, Cecoslovacchia, Lussemburgo,Grecia, Nuova Zelanda.
Gli sport in programma erano 22, in un mese di gare tra agosto e settembre:
• ATLETICA LEGGERA
• CALCIO
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA
• HOCKEY SUL GHIACCIO
• LOTTA GRECO-ROMANA
• LOTTA LIBERA
• NUOTO MASCHILE/ FEMMINILE
• PATTINAGGIO ARTISTICO
• PENTATHLON MODERNO
• POLO
• PUGILATO
• RUGBY
SCHERMA
• SOLLEVAMENTO PESI
• TENNIS
• TIRO CON L’ARCO
• VELA
Di particolare attenzione l’aumento notevole delle gare di tiro per le quali venne detta una battuta molto significativa: "Si è sparato più ai Giochi di Anversa che durante la guerra."
Trionfano i giovanissimi Charles Paddock velocista e il marciatore italiano Ugo Frigerio che conquista ben 2 medaglie d’oro. Trionfa ancora una volta Nedo Nadi, che vince cinque oro nella scherma. Nelle gare di fondo, Paavo Nurmi, vince tre oro.
L’ITALIA
Dopo ben 20 anni l’Italia riesce a vincere nelle gare di equitazione grazie a Tommaso Lequio di Assaba, che monta per la sua grandissima gara un cavallo rinomato il "Baio Trebecco". Fatto del tutto simpatico è il debutto italiano alla gara di pallanuoto, nella quale, essendo costretti a gareggiare nelle freddissime acque del porto e terminando in parità il primo tempo, gli atleti si rifiutano di tuffarsi per terminare la partita.
PARIGI 1924
(4 Maggio – 27 Luglio)
Le Olimpiadi tornano a Parigi e anche questa volta non mancano gli intralci e lentezze burocratiche che rischiano di ostacolare l’organizzazione dei giochi. Col successivo intervento del governo e gli stanziamenti si costruiscono uno stadio da sessantamila posti ed una piscina con vasca da 50 metri. Si verifica un vero e proprio boom nelle iscrizioni, partecipano infatti 44 nazioni, le uniche a mancare sono la Russia e la Germania, che ancora debbono scontare la sconfitta in guerra:
Usa, Francia. Finlandia, Gran Bretagna, Svezia, Svizzera, Italia, Belgio, Norvegia, Olanda, Cecoslovacchia, Danimarca, Ungheria, Australia, Argentina, Estonia, Austria, Canada, Sud Africa, Jugoslavia, Polonia, Uruguay, Giappone, Haiti, Nuova Zelanda, Portogallo, Romania.
Gli atleti sono 3072 e gli sport in programma sono 17, la durata delle gare è di tre mesi, da maggio a luglio. Gli sport in programma sono i seguenti:
• ATLETICA LEGGERA
• CALCIO
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA
• LOTTA GRECO-ROMANA
• LOTTA LIBERA
• NUOTO MASCHILE/FEMMINILE
• PENTATHLON MODERNO
• POLO
• PUGILATO
• RUGBY
• SCHERMA MASCHILE/FEMMINILE
• SOLLEVAMENTO PESI
• TENNIS
• TIRO
• VELA
Si afferma definitivamente il mito di Paavo Nurmi e della scuola finlandese del fondo. Eric Liddel, inglese, ottiene l’oro nei 400m e rinuncia ai 100m perché si correva di domenica. Jonny Weissmuller vince tre medaglie d’oro, e da porre l’accento che è il primo a portare il tempo della gara dei 100 sotto il minuto.
Sempre più successo ottiene il torneo di boxe, mentre diventano ufficiali le gare di sollevamento pesi.
Il gioco che invece fa discutere, e che sarà eliminato dai successivi Giochi Olimpionici, è il tennis perché considerato troppo costoso e troppo remunerati gli sportivi che vi partecipano.
Il torneo di calcio riscuote dal pubblico molti assensi, specialmente dalla squadra italiana che vinte le prime partite iniziali, una delle quali viene ricordata per il gran tiro del giocatore azzurro che staccò totalmente la lingua al portiere del Lussemburgo, non riesce ad aggiudicarsi nemmeno questa volta la vittoria finale, guadagnata dal’Uruguay.
L’ITALIA
Purtroppo per l’Italia non è un anno molto fortunato a causa del sorgere del fascismo, anche se riesce a conquistare ben 16 medaglie, di cui 8 d’oro.
LOS ANGELES 1932
(30 Luglio – 14 Agosto)
Los Angeles supera bene la terribile crisi economica del 1929, rendendo l’organizzazione dei giochi ad un livello molto superiore a quello della passata edizione di Saint Louis. Per dimostrare l’effettiva conclusione della crisi che aveva piegato gli Stati Uniti, si cercò di organizzare i Giochi in grande stile con la ristrutturazione dello stadio Coliseum con una capienza di centocinquemila spettatori, e la creazione di un villaggio olimpico riservato a tutti i partecipanti alle competizioni, ai loro organizzatori e preparatori solo di sesso maschile.
Le donne saranno ospitate in albergo.
Viene imposto il limite di tre partecipanti per nazione per le gare individuali ed anche a causa delle difficoltà del viaggio, il numero degli atleti si riduce a 1408, con concorrenti sempre più preparati nell’anno in cui l’Italia vanta un forte numero di concorrenti.
Queste sono le nazioni in gara:
Usa, Italia, Finlandia, Svezia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Ungheria, Canada, Olanda, Polonia, Australia, Sud Africa, Austria, Danimarca, Argentina, Cecoslovacchia, Filippine, Irlanda, Messico, India, Lettonia, Nuova Zelanda, Svizzera, Spagna, Uruguay.
Le discipline in programma erano quattordici:
• ATLETICA LEGGERA MASCHILE/FEMMINILE
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA MASCHILE
• HOCKEY SU PRATO
• LOTTA GRECO-ROMANA
• LOTTA LIBERA
• NUOTO MASCHILE/FEMMINILE
• PENTATHLON MODERNO
• PUGILATO
• SCHERMA MASCHILE/FEMMINILE
• SOLLEVAMENTO PESI
• TIRO A SEGNO
• VELA
Non mancarono poi i colpi di scena.
Il francese Ladoumègue e Paavo Nurmi vengono accusati di professionismo; non vengono disputate le gare di calcio perché considerato sconosciuto per gli americani.
Mildred "Babe" Didrikson vince l’oro negli 80hs e nel giavellotto e l’argento nell’alto. I giapponesi s’impongono nel nuoto maschile, mentre la nuotatrice Helen Madison ottiene tre vittorie, come anche il ginnasta italiano Neri, considerato l’atleta più completo. E’ da porre l’accento, in questa edizione dei giochi, lo spirito di squadra dimostrato dal ginnasta Terasvirta che essendo qualificato a pari merito con il compagno Savolainen gli cede la medaglia d’argento.
Ci fu un'atleta speciale che riuscì a vincere insieme alla sua squadra il torneo di pallanuoto con solamente una gamba. Un’impresa che detta così sembra impossibile ma che il grande Ungherese Oliver Halassy riuscì a realizzare grazie alla sua tenacia e alla sua voglia di arrivare.

L’ITALIA
L’Italia, che ottenne il secondo posto nel medagliere, e della quale fu molto fiero Benito Mussolini, allora al comando del partito fascista, ebbe tra i suoi protagonisti il giovane Luigi Beccali che riuscì ad aggiudicarsi la medaglia d’oro sui 1500m dopo una rimonta ottenuta negli ultimi metri della gara dalla sesta posizione, il ciclista Pavesi che vinse l’oro nella gara di ciclismo su strada, lo schermidore Nedo Nadi, Morigi, gran miratore nel tiro a segno, Gugliermett, oro nella gara a cavallo con maniglie.
BERLINO 1936
(1° – 16 Agosto)
Berlino, allora città del nazismo e delle discriminazioni razziali verso gli ebrei con “Führer von Reich” Adolf Hitler diviene, per il 1936, sede dei giochi olimpici con il timore da parte degli altri stati di una discriminazione razziale che poi in realtà non si verificò in alcun modo, avendo loro capito che questa poteva essere una buona occasione propagandistica della dittatura e delle bellezze tedesche, sontuose ed imponenti. Le nazioni in gara erano 49:
Germania, Usa, Italia, Svezia, Finlandia, Francia, Giappone, Olanda, Ungheria, Svizzera, Gran Bretagna, Austria, Canada, Cecoslovacchia, Argentina, Estonia, Norvegia, Polonia, Egitto, Danimarca, Messico, Turchia, Lettonia, Belgio, India, Nuova Zelanda, Jugoslavia, Romania, Sud Africa, Australia , Filippine, Portogallo.
L’organizzazione fu perfetta, gli atleti in gara 4066 di cui 328 donne.
Nasce la pallacanestro, pallamano e canoa.
20 gli sport in programma tra i quali riaffiora il torneo di calcio.
• ATLETICA LEGGERA MASCHILE/FEMMINILE
• CALCIO
• CANOA
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA MASCHILE/FEMMINILE
• HOCKEY SU PRATO
• LOTTA GRECO-ROMANA
• LOTTA LIBERA
• NUOTO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLACANESTRO
• PALLAMANO
• PENTATHLON MODERNO
• POLO
• PUGILATO
• SCHERMA MASCHILE/FEMMINILE
• SOLLEVAMENTO PESI
• TIRO A SEGNO
• VELA
Gli Stati Uniti vantarono degli atleti veramente eccezionali come il nero Jesse, diminutivo di James Cleveland Owens che riuscì a vincere ben 4 medaglie d’oro, in barba a Hitler (che riteneva i neri una razza inferiore) e al quale non ha mai voluto fare le sue congratulazioni.
La squadra di casa, la Germania, dominò in questa edizione aggiudicandosi ben 88 medaglie di cui 33 oro e vantando una squadra veramente preparata.
L’ITALIA
L’Italia si aggiudicò gran parte delle medaglie in palio nelle gare di scherma, si confermò finalmente campione mondiale nel calcio con a capo Vittorio Pozzo e con i giocatori Foni, Rava, Locatelli, e Frossi, autore del gol che segna la grande e tanto desiderata vittoria. Ottenne complessivamente 22 medaglie classificandosi al terzo posto della classifica generale delle Nazioni.
LONDRA 1948
(29 Luglio – 14 Agosto)
Dal 1936, ultimo anno delle olimpiadi, sono trascorsi 12 anni e la guerra con le sue tragedie e i suoi disastri aveva fatto sì che non si organizzassero le edizioni del 1940 e del 1944. I danni erano stati devastanti e le risorse per poter organizzare una olimpiade erano limitate, tanto che le Nazioni dei partecipanti a questa edizione dei Giochi erano costrette ad inviare i viveri da casa e gli atleti ad alloggiare in baracche, ma l’entusiasmo degli spettatori rese l’atmosfera festosa e in grado di dimenticare almeno per quel periodo i disastri presenti della guerra. Il giuramento olimpico fu letto dall’ostacolista Donald Finlay, ufficiale dell’aviazione ed eroe di guerra, uno dei pochi ex atleti rimasti in vita dopo la catastrofe bellica.
Le nazioni in gara furono 59, tra le quali non furono invitate la Germania e il Giappone a causa della loro sconfitta. Queste le nazioni presenti:
Usa, Svezia, Francia, Italia, Ungheria, Gran Bretagna, Finlandia, Svizzera, Danimarca, Olanda, Australia, Turchia, Cecoslovacchia. Argentina, Belgio, Norvegia, Egitto, Messico, Sud Africa, Austria, Giamaica, Canada, Jugoslavia, Portogallo, Uruguay, Corea del Sud, Panama, India, Perù, Ceylon, Cuba, Spagna, Trinidad, Brasile, Iran, Polonia, Portorico.
Gli atleti sono 4099 con 385 donne e gli sport in programma sono 17:
• ATLETICA LEGGERA MASCHILE/FEMMINILE
• CALCIO
• CANOA MASCHILE/FEMMINILE
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA MASCHILE/FEMMINILE
• HOCKEY SU PRATO
• LOTTA GRECO-ROMANA
• LOTTA LIBERA
• NUOTO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLACANESTRO
• PENTATHLON MODERNO
• PUGILATO
• SCHERMA MASCHILE/FEMMINILE
• SOLLEVAMENTO PESI
• TIRO A SEGNO
• VELA
Fanny Blankers-Koen, nominata la "Mamma Volante", un'atleta olandese di 30 anni, diventò primatista mondiale nelle gare di salto in alto e salto in lungo, una delle poche notizie di spessore di questa edizione dei giochi olimpici, caratterizzata da una voglia di ripresa, ma che sente ancora molto l’oppressione della guerra appena conclusa.
L’ITALIA
Anche l’Italia risentì molto della guerra ma riuscì a conquistare con determinazione ben otto medaglie d’oro, grazie a Adolfo Consolini e Beppone Tosi nel lancio del Disco, ai due della gara ciclistica in tandem Renato Perona e Ferdinando Teruzzi, ed alla squadra di Pallanuoto.
HELSINKI 1952
(19 Luglio – 3 Agosto)
La Scandinavia, che aveva ospitato i giochi quaranta anni prima, ritorna sede delle Olimpiadi e ottiene molto successo. Dopo 40 anni ritornano la Russia e partecipano di nuovo anche i paesi sconfitti dalla guerra, Germania e Giappone. Il compito di portare la grande fiamma di Olimpia all’interno dello stadio fu assegnato a Paavo Nurmi che aveva vinto in due delle precedenti edizioni ben nove medaglie d'oro.
Il numero degli atleti supera ogni edizione precedente: sono 4925 di cui 518 donne e le nazioni partecipanti sono ben 69 :
Usa, Urss, Ungheria, Svezia, Germania, Finlandia, Italia, Francia, Svizzera, Cecoslovacchia, Australia, Gran Bretagna, Sud Africa, Giappone, Iran, Danimarca, Norvegia, Giamaica, Argentina, Olanda, Belgio, Polonia, Romania, Turchia, Canada, Jugoslavia, Nuova Zelanda, Brasile, India, Trinidad, Cile, Austria, libano, Uruguay, Corea Del Sud, Lussemburgo, Irlanda, Messico, Spagna, Bulgaria, Egitto, Portogallo, Venezuela.
I giochi, 17 in programma, si svolsero in due settimane, dal 19 luglio al 3 agosto e le discipline erano le seguenti:
• ATLETICA LEGGERA MASCHILE/FEMMINILE
• CALCIO
• CANOA MASCHILE/FEMMINILE
• CANOTTAGGIO
• CICLISMO
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA MASCHILE/FEMMINILE
• HOCKEY SU PRATO
• LOTTA GRECO- ROMANA
• LOTTA LIBERA
• NUOTO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLACANESTRO
• PENTATHLON MODERNO
• PUGILATO
• SCHERMA MASCHILE/FEMMINILE
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• VELA
La Russia si aggiudicò il secondo posto della classifica generale delle Nazioni con 22 medaglie d'oro, 30 d'argento e 19 di bronzo per un totale di ben 71 medaglie, e ci fu chi sostenne che si sarebbe tranquillamente classificata al primo posto se avesse partecipato anche alle precedenti edizioni, molto utili per acquisire quel pizzico di tattica sportiva che gli è mancata. L’uomo più acclamato fu Emil Zatopek, soprannominato "uomo cavallo", che riuscì in una sola settimana ad imporsi nei 5000, nei 10.000 e nella maratona. Questa edizione vide anche la partecipazione di un pastore protestante, Bob Richards che riuscì ad aggiudicarsi la vittoria nella gara del salto con l’asta, mentre Bob Mathias vinse due medaglie d'oro. Il torneo di calcio fu vinto dall’Ungheria.
L’ITALIA
L’Italia poté vantare le vittorie di Carlo Pedersoli, attuale attore conosciuto come "Bud Spencer", che riuscì a vincere i 100 metri scendendo sotto al minuto, mentre Irene Camber fu la prima donna Italiana a vincere nel fioretto.
A questa olimpiade si fecero notare anche i fratelli Dario ed Edoardo Mangiarotti, schermidori di notevole bravura destinati a rimanere in auge per ben 24 anni e uno dei quali, Edoardo, riuscì a gareggiare con il tendine della mano sinistra reciso.
MELBOURNE 1956
(22 Novembre - 8 Dicembre)
La scelta di eleggere Melbourne come sede dei Giochi Olimpici suscitò grande scalpore ma fu ritenuta giusta visto che ben 10 sulle 11 edizioni si erano finora tenute in Europa.
Nonostante l’assenza di alcune nazioni, i Paesi in gara furono ben 72:
Urss, Usa, Australia, Ungheria, Germania, Italia, Gran Bretagna, Svezia, Giappone, Finlandia, Francia, Romania, Polonia, Turchia, Canada, Cecoslovacchia, Iran, Bulgaria, Irlanda, Danimarca, Cile, Sud Africa, Norvegia, Jugoslavia, Nuova Zelanda, Messico, Belgio, Corea del Sud, Argentina, Austria, Brasile, India, Islanda, Pakistan, Bahamas, Grecia, Svizzera, Uruguay.
Nonostante il numero degli atleti avesse subito un vertiginoso calo, visti i costi di trasferta, si potette contare ancora su 3342 partecipanti di cui 384 donne, nei diciassette sport in programma:
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Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi dell’era moderna l’Unione Sovietica riuscì ad ottenere il primo posto nel medagliere delle Nazioni, superando gli Stati Uniti di ben 22 medaglie. Ancora una donna fu la protagonista delle cronache degli articoli dei giornali dell’epoca, si tratta di Dawn Fraser, vincitrice nei 100 metri per tre edizioni consecutive a partire da questa edizione, una ragazza che aveva avuto problemi di salute fin dalla più piccola età ma che non si era lasciata sconfiggere.
Re della canoa fu Gert Fredriksson che riuscì ad ottenere addirittura sei medaglie d'oro in quattro edizioni mentre Mimoun si aggiudicò dopo tre tentativi l’oro nella maratona.
L’ITALIA
L’Italia vantò importanti successi nelle gare di tiro a volo con Galliano Rossini, che centrò 195 piattelli su 200, nel canottaggio, grazie ad una particolare disposizione dei remi (il primo ed il quarto da un lato, il secondo ed il terzo dall’altro), con Franco Trincavelli, Angelo Vanzin, Alberto Winkler, Romano Sgheiz e con il timoniere Ivo Stefanoni, e nel ciclismo con la conquista di tre medaglie d'oro di Leandro Faggin e Ercole Baldini.
ROMA 1960
(25 Agosto – 11 Settembre)

Dopo che De Coubertin, organizzatore delle prime edizioni delle olimpiadi Moderne, l’aveva decantata come nuova Grecia e richiesta inutilmente più volte, finalmente dopo 64 anni Roma è eletta sede della XVII edizione dei Giochi Olimpici.
Fu un vero successo sia per il paesaggio, caratteristico e imponente, pieno di opere d’arte sia per l’armonia con cui furono organizzati i Giochi.
Complessivamente le nazioni partecipanti furono 83 e fu l’ultima volta che il Sud Africa partecipò alle Olimpiadi dalle quali fu poi escluso per protesta contro la discriminazione razziale che stava coinvolgendo anche lo sport.
Le nazioni che parteciparono furono:
Urss, Usa, Germania, Italia, Australia, Ungheria, Gran Bretagna, Polonia, Giappone, Romania, Turchia, Cecoslovacchia, Bulgaria, Danimarca, Svezia, Svizzera, Finlandia, Francia, Belgio, Iran, Nuova Zelanda, Olanda, Sud Africa, Austria, Jugoslavia, Pakistan, Argentina, Rau, Antille, Brasile, Grecia, Etiopia, Norvegia, Canada, Ghana, India, Marocco, Portogallo, Singapore, Taiwan, Iraq, Messico, Spagna, Venezuela.
L’organizzazione risultò perfetta e gli atleti furono 5348 (di cui 610 donne) che si sfidarono nei diciassette sport in programma:
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Nell’ambito dei Giochi, Roma organizza la maratona al di fuori dello stadio, con partenza dal Campidoglio ed arrivo sotto l’arco di Costantino dove la vittoria è assegnata ad Abebe Bikila, etiope che corre a piedi nudi.
Donne di rilievo dell’epoca furono Wilma Rudolph , "la gazzella nera" che vinse ogni gara di velocità e Larissa Latynina schermitrice. Nella categoria ginnastica la squadra più forte si dimostrò l’Unione Sovietica che riuscì ad imporsi con gran vantaggio anche nel sollevamento pesi con Juri Vlassov, soprannominato "Ercole di Roma", con un sollevamento in tre riprese di oltre 537 chili, mentre nella boxe si fecero notare due atleti che si ricordano ancora oggi come grandi dello sport, Nino Benvenuti e Cassius Clay.
L’ITALIA
L’Italia porta a casa 36 medaglie posizionandosi al 4° posto della classifica generale.
Bellissimo ed emozionante il successo di Livio Berruti che riuscì sotto lo sguardo e lo stupore di tutti a dominare e vincere nei 200 metri, battendo e lasciando senza parole, o meglio senza possibilità di vittoria, i blasonati campioni Statunitensi.
TOKYO 1964
(10 – 24 Ottobre)
Per la prima volta i Giochi Olimpici vengono disputanti in un paese dell’Est, in un paese che riesce a dimostrare la sua grande capacità organizzativa e di essere all’avanguardia nelle telecomunicazioni.
Fu infatti il primo anno che grazie ad un satellite artificiale si riuscì a vedere le olimpiadi in tutto il mondo. La fiamma di Olimpia è accesa da Yoshinori Sakai, uno studente di Hiroshima, e l’inizio dei giochi è dichiarato dall’Imperatore Hiro Hito.
Il numero delle nazioni partecipanti non accenna a diminuire, si parla di ben 93 Nazioni, pur contando che mancarono in questa edizione l’Indonesia ed il Sud Africa.
Urss, Usa, Germania, Giappone, Italia, Polonia, Ungheria, Australia, Gran Bretagna, Francia, Cecoslovacchia, Romania, Olanda, Bulgaria, Svezia, Turchia, Danimarca, Finlandia, Nuova Zelanda, Jugoslavia, Canada, Svizzera, Belgio, Corea Del Sud, Trinidad, Tunisia, Iran, Bahamas, Etiopia, India, Argentina, Cuba, Filippine, Pakistan, Brasile, Ghana, Irlanda, Kenya, Messico, Nigeria, Uruguay.
Gli atleti in gara sono 5140, di cui 683 donne, impegnati nei 19 sport programmati, tra i quali per la prima volta entrano la Pallavolo ed il Judò:
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• CALCIO
Tra le vittorie più clamorose meritano di essere ricordate la riconferma della vincita della maratona da parte del’Africano Abebe Bikila, già campione nell’edizione di Roma, e la vittoria del trentunenne Pamich nei 50 Km.
Da non dimenticare poi la rivincita degli Stati Uniti, i quali erano stati surclassati a Roma dalla potente Unione Sovietica: a pareggiare il conto furono Bob Hayes e Henry Carr, vincitori dei 100 e 200 metri e Donald Arthur Schollander aggiudicatosi ben 4 oro e dichiarato "Atleta del’Anno".
Ma il problema di queste olimpiadi come quello della precedente edizione fu la forte rivalità nata tra le due potenze maggiori Stati Uniti e Unione Sovietica che gareggiarono in un clima molto ostile.
L’ITALIA
Anche gli italiani non sono da meno e conquistarono in questa edizione 27 medaglie, aggiudicandosi il quinto posto in classifica generale. I protagonisti azzurri riconquistarono la fama nella ginnastica grazie a Franco Menichelli e si imposero nel tiro a Volo con Ennio Mattarelli, nell’equitazione con Mauro Checcoli, per la gara individuale e Paolo Angioni, Giuseppe Ravano e Alessandro Agenton, per la gara a squadre, nel ciclismo con Mario Zanin che portò l’Italia per la terza volta in testa nella gara su strada, mentre nella Boxe si vide dominare Fernando Atzori.

CITTA’ DEL MESSICO 1968
(12-27 Ottobre )
Le Olimpiadi Messicane saranno ricordate per i disagi e le tragedie che si verificarono in tante parti del mondo.
A parte il fatto che Città del Messico si trova a 2200 metri sopra il livello del mare, circostanza che riduce resistenza e forza fisica agli atleti non abituati a simili altitudini, in quell’anno ci furono poi problemi razziali e rivolte che fanno del 1968 l’anno delle Rivoluzioni, delle contestazioni, l’anno dell’assassinio di Martin Luther King e delle rivolte tra neri e bianchi.
Per la prima volta è una donna, Norma Enriqueta Basilio Sotero a portare la fiaccola con la fiamma di Olimpia all’interno dello Stadio.
Malgrado tutti i problemi, le nazioni non vollero rinunciare alle competizioni e si iscrissero in ben 112 tra cui:
Usa, Urss, Ungheria, Germania Ovest, Germania Est, Giappone, Polonia, Australia, Italia, Francia, Romania, Cecoslovacchia, Gran Bretagna, Kenya, Messico, Bulgaria, Jugoslavia, Danimarca, Olanda, Iran, Canada, Svizzera, Svezia, Finlandia, Cuba, Austria, Mongolia, nuova Zelanda, Brasile, Turchia, Etiopia, Norvegia, Tunisia, Belgio, Corea del Sud, Uganda, Argentina, Pakistan, Venezuela, Camerun, Giamaica, Grecia, India, Taiwan.
Per la prima volta le due Germanie gareggiarono divise e sebbene il numero dei partecipanti fosse consistente, mancarono la Cina, la Corea del nord, e il Sud Africa.
I 5531 atleti in gara (di cui 781 donne) si sfidavano nei 18 sport in programma, arrivando ad ottenere 172 finali olimpiche:
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In questa edizione, dominata dalle paure delle guerre razziali, i più forti atleti del sud America, vincitori di gare, vengono espulsi dal villaggio olimpico per aver fatto gesti ed aver indossato indumenti provocanti durante la cerimonia di premiazione.
Il fatto più clamoroso accade il 17 ottobre quando Tommie Smith e John Carlos, primo e terzo nei 200 metri, salgono sul podio a piedi nudi sollevando il pugno alzato ed abbassando la testa quando viene sollevata la bandiera americana, in segno di protesta per la considerazione dei bianchi americani verso i negri considerati come "animali, buoni unicamente per correre più velocemente oppure per saltare più in alto o più in lungo" come disse Smith.
Ventiquattrore dopo anche Lee Evans, Larry James e Ron Freeman, primo secondo e terzo nella 400 metri, salgono sul podio a piedi nudi, con il pugno alzato e con il basco scuro delle Pantere nere, suscitando questa volta l’ira degli organizzatori e di Pyton Jordan responsabile della squadra atletica che minaccia ritorsioni. Gli atleti vengono poi sospesi dalla Federazione americana. Questi eventi clamorosi non sconvolsero però la competizione sportiva, anzi il prosieguo della manifestazione fu tranquillo e nel rispetto delle regole. Furono assegnati premi olimpici di grande prestigio con a capo della classifica generale gli Stati Uniti ed al secondo posto l’Unione Sovietica. I vincitori più acclamati furono Bob Beamon artefice di un salto in lungo di oltre mezzo metro superiore al precedente record (8,90 metri), l’americano Ray Hines vincitore dei 100 metri e l’Australiano Ralp Doubell vincitore negli 800 metri. Tra le donne Vera Caslavska, una fortissima ginnasta costretta ad interrompere i suoi allenamenti dopo l’invasione dei russi in Cecoslovacchia, riuscì ad aggiudicarsi 4 ori e due medaglie d'argento fermando la grande potenza Sovietica.
L’ITALIA
L’Italia si dovette accontentare del nono posto, anche a causa dei giudizi contrari degli arbitri e dei giudici per un supposto rapporto ormai lacero tra il presidente del Coni Giulio Onesti ed il presidente del CIO Brundage. Nonostante ciò gli atleti italiani furono molto applauditi: in particolare Pierfranco Vianelli vinse meritatamente la gara di ciclismo su strada, dopo allenamenti intensi all'oscuro dei genitori, Klaus Dibiasi padroneggiò nella gara di tuffo dall’altezza di 10 metri e Primo Baran e Renzo Sambo trionfarono nel canottaggio.
MONACO DI BAVIERA 1972
(26 Agosto – 11 Settembre)
Già nel sessantotto si era temuto per l’incolumità degli atleti e della riuscita della manifestazione , ma mai si sarebbe creduto che in questo luogo così lontano dai diverbi e dalle rivolte si sarebbe celata una edizione dei giochi dominata dal sangue e dalla violenza. Dopo una settimana d’apertura il gruppo "Settembre Nero", un’organizzazione di terroristi arabi, riuscì ad eludere la sorveglianza del villaggio olimpico ed entrò negli alloggi della squadra israeliana mettendo a segno una vera e propria strage con l’uccisione dell’allenatore e di alcuni atleti, il ferimento di altri e prendendone diversi ostaggi. I malviventi furono poi catturati e le gare ripresero nonostante le critiche di molti che ne avevano chiesto la sospensione. Fu proprio in questo anno che il numero delle nazioni superò ogni altra partecipazione (ben 121) e che oltre 7000 atleti disputarono le gare. Tra i partecipanti si ricordano:
Urss, Usa, Germania est, Germania ovest, Ungheria, Giappone, Polonia, Bulgaria, Italia, Gran Bretagna, Australia, Svezia, Romania, Francia, Kenya, Cuba, Finlandia, Cecoslovacchia, Olanda, Jugoslavia, Corea del nord, Canada, Norvegia, Nuova Zelanda, Svizzera, Iran, Austria, Colombia, Uganda, Belgio, Grecia, Brasile, Etiopia, Danimarca, Argentina, Corea del sud, Libano, Messico, Mongolia, Pakistan, Tunisia, Turchia, Ghana, Giamaica, India, Niger, Nigeria, Spagna.

I giochi sono stati organizzati nei particolari ed il numero dei partecipanti raggiunge i 7123 di cui 1058 donne, nelle diverse discipline:
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La XX edizione delle olimpiadi vede come protagoniste le donne, forse perché il numero delle partecipanti è superiore a tutte le altre edizioni, o anche perché finalmente anche le donne riescono ad essere allenate e prese in seria considerazione. La più acclamata per le sue numerose vittorie da primato e per il suo stile è la nuotatrice australiana Shane Gould che si aggiudica tre oro, un argento ed un bronzo; ma non da meno la Ginnasta Olga Korbutt.
Tra gli uomini primeggia Mark Spitz, nuotatore degli Stati Uniti, che conquista sette oro di cui quattro individuali e tre di squadra.

L’ITALIA
L’Italia, che rimane nella classifica del medagliere nona come quattro anni prima, vede come protagonisti Klaus Dibiasi nei tuffi, la fiorettista Antonella Ragno ed il Cavaliere Graziano Mancinelli.
MONTREAL 1976
(17 Luglio – 1° Agosto)
Il massacro della precedente edizione di Città del Messico porta gli organizzatori dell’Olimpiade di Montreal a creare una linea di difesa e controllo intorno agli atleti ed ai luoghi da loro frequentati. Si teme molto un nuovo assedio, ma l’episodio saliente di questa edizione resta la mancata partecipazione dei paesi Africani a causa dei presunti rapporti sportivi tra Nuova Zelanda e Sud Africa (non ammesso a i giochi).
Il numero delle nazioni partecipanti cala notevolmente, fino a 92 partecipanti contro le 121 della precedente edizione, tra i quali:
Urss, Usa, Ungheria, Germania est, Germania ovest, Romania, Polonia, Giappone, Bulgaria, Ungheria, Cuba, Gran Bretagna, Italia, Canada, Francia, Jugoslavia, Cecoslovacchia, Finlandia, Corea del sud, Belgio, Svezia, Olanda, Australia, Nuova Zelanda, Svizzera, Danimarca, Corea del nord, Giamaica, Norvegia, Messico, Portogallo, Spagna, Iran, Brasile, Trinidad, Mongolia, Venezuela, Austria, Bermuda, Pakistan, Portorico, Tailandia.
Le gare in programma sono 21 e per la prima volta sono ammesse le donne al canottaggio, alla pallamano e pallacanestro. Il numero degli atleti è 6028 di cui 1247 donne nelle diverse discipline:
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Vista la mancata partecipazione da parte di quasi tutti i paesi africani, non ci sono stati impressionanti risultati nelle gare di fondo e mezzofondo anche se ogni olimpiade ha i suoi protagonisti e le sue storie caratteristiche.
Ancora una volta, le protagoniste principali sono donne, ed in particolare si parla della sovietica Uliana Semjonova, una cestista che verrà nominata molto per la sua enorme altezza, ben 218 centimetri per 127 Kg di peso, una gigante della pallacanestro.
Oltre alla sovietica, desta molto interesse sia da parte degli sportivi che dal pubblico in genere e presa di mira anche dalle televisioni, la ginnasta rumena Nadia Camaneci, definita la "Liana vivente" per la sua completa agilità e la sua perfezione nei movimenti, che riesce ad aggiudicarsi un oro un argento ed un bronzo e cosa più importante, riesce a vincere con tre "dieci", votazione che nessuna mai nella storia del’atletica è riuscita ad eguagliare. Per non parlare poi della nuotatrice Kornelia Ender che in questa edizione riesce a superare due record olimpici nei 100 farfalla e i 200 stile libero, conquistando due oro. Tra gli uomini primeggiaLassen Viren, finlandese che si aggiudica i 10000 metri per la seconda volta.
L’ITALIA
Klaus Dibiasi, azzurro, conclude splendidamente la sua carriera nelle gare su piattaforma e Fabio Dal Zotto dopo anni di insuccessi riporta la medaglia d’oro del fioretto nelle mani dell’Italia.
MOSCA 1980
(19 Luglio – 3 Agosto)
Come tradizione, ogni edizione dei giochi è caratterizzata da qualche fatto interessante politico o sportivo. Questa volta, vista la guerra tra Afganistan e forze Sovietiche, ai Giochi non partecipano per protesta molte delle nazioni più avanzate.
Come nella precedente edizione vengono disposti controlli e sorveglianze ovunque, tanto da domandarsi se si stia andando a vedere dei giochi oppure un carcere.
Il numero dei partecipanti scende drasticamente ad 80. Tra le nazioni presenti ci furono:
Urss, Germania est, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania, Gran Bretagna, Cuba, Italia, Francia, Cecoslovacchia, Svezia, Jugoslavia, Australia, Finlandia, Spagna, Danimarca, Corea del nord, Brasile, Etiopia, Australia, Mongolia, Messico, Grecia, Olanda, Giamaica, Svizzera, Tanzania, Irlanda, Belgio, India, Zimbabwe, Uganda, Venezuela, Guyana, Libano.

Mancano anche gli USA, Germania Ovest, Giappone, Canada e ancora una volta la Cina. Il numero degli atleti scende a 5217 di cui 1125 donne, mentre i giochi rimangono gli stessi:
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Forse proprio per la mancanza di molte delle maggiori Nazioni, sono mancati in questa edizione dei giochi i "veri" atleti, anche se ogni olimpiade vanta sempre un mito. In quanto agli atleti degli altri stati, non si può dimenticare Waldemar Cierpinski, Sebastian Coe e Daley Thompson. Waldemar Cierpinski riesce ad eguagliare la bravura del grande Abebe Bikila nella maratona olimpica, vincendo l’oro col suo stesso risultato. Sebastian Coe, che è riuscito a stabilire in tutte le sue gare ben otto primati mondiali nel mezzofondo, con degli scatti finali che "nemmeno Speedy Gonzales" riuscirebbe ad eguagliare. Ed infine Daley Thompson vincitore del decathlon.

L’ITALIA
L'ammirazione del mondo è riservata per quattro campioni azzurri, Sara Simeoni, Pietro Mennea, Maurizio Damilano e Patrizio Oliva, rispettivamente vincenti del salto in Alto, dei 200 metri, dei 20 Km marcia, della Boxe.
1. La prima, Sara Simeoni, vincitrice dell’argento nella precedente edizione, che inizia la gara di salto in alto da 1,80 metri rinunciando a saltare 1,75 metri riesce a superare tutte le altre atlete saltando fino a 1,97 metri, c’è chi afferma che ha vinto grazie alla mancanza delle nazioni impegnate in guerra, ma lei si difende, sostenendo che tutte le maggiori atlete sono presenti alla competizione.
2. Il secondo, Pietro Mennea, soprannominato "freccia del sud", che alla semifinale della gara dei 100 metri aveva dovuto ritirarsi per un indurimento muscolare alla coscia destra, vince sotto lo stupore degli altri atleti, che lo ritenevano spacciato, la gara dei 200 metri
3. Il terzo, Maurizio Damilano, vincitore indiscusso dei 20 Km marcia, odiato da tutti i moscoviti degli spalti ed acclamato dal tifo italiano, che taglia il filo di lana con oltre un minuto di distacco dal secondo.
4. Ed infine, ma non per bravura, Patrizio Oliva vincitore dei pesi superleggeri di Boxe ottiene subito molta fama e passato immediatamente al professionismo inizia una carriera piena di successi che lo vedono partecipe al titolo mondiale dei pesi welter junior.
Nonostante queste grandi vittorie, ricordate ancora oggi dagli sportivi di tutto il mondo l’Italia rimane al nono posto della classifica generale del medagliere delle nazioni.
LOS ANGELES 1984
(28 Luglio – 12 Agosto)
Se nella precedente edizione molte nazioni non avevano preso parte ai giochi, anche questa volta non è da meno. Infatti la Russia, adirata per il comportamento che gli Stati uniti avevano avuto quattro anni prima, decide di ritirarsi dando la colpa alle poche misure di sicurezza, ma soprattutto per la presunzione che Los Angeles utilizzi questa edizione dei giochi per scopi di lucro, eliminando lo spirito sportivo che queste gare rappresentano.
Vista il ritiro del’URSS, tutti gli altri paesi comunisti preferirono non presentarsi, ma nonostante tutto il numero delle nazioni presenti supera quello di tutte le edizioni precedenti con ben 140 Nazioni tra cui:
Usa, Germania ovest, Romania, Canada, Gran Bretagna, Cina, Italia, Giappone, Francia, Australia, Corea del Sud, Svezia, Jugoslavia, Finlandia, Nuova Zelanda, Brasile, Svizzera, Messico, Danimarca, Spagna, Belgio, Austria, Kenya, Portogallo, Giamaica, Norvegia, Turchia, Venezuela, Marocco, Nigeria, Algeria, Pakistan, Perù, Costa d’Avorio, Siria, Tailandia, Camerun, Repubblica Dominicana, Islanda.
Gli atleti in gara sono 6797 di cui 1567 donne ed i giochi sono 24
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Anche se è mancata la Russia, potenza con grandi atleti, questa Olimpiade ha assegnato medaglie molto importanti che vengono ricordate ancora oggi. In particolare è l’anno di Carl Lewis, definito la copia di Jesse Owens, che se ne differenzia però per la simpatia.
L’ITALIA
L’Italia non ottiene una buona posizione in classifica generale, dove riesce a essere sesta a pari merito con la Cina, ma comunque, vanta vincite molto importanti e meritate. Entrano in scena, infatti, i fratelli Abbagnale, campioni olimpici di canottaggio, Vincenzo Maenza vincitore nella gara di Lotta, Gabriella Dorio che si aggiudica i 1500 metri.
SEUL 1988
(28 Luglio – 12 Agosto)
"L’Olimpiade del doping", questo è quello che si ricorda di questa edizione dei giochi, così ben organizzati e ripresi da tutte le maggiori televisioni del mondo, ma testimoni di una grande sconfitta morale. Ben Johnson, il vincitore dei 100 metri viene squalificato per doping. Sembra che l’euforia del gioco sia passata e conti sempre più cercare la vittoria ad ogni costo e con ogni mezzo.
Il numero delle nazioni partecipanti supera ogni altra edizione tenuta fino a quel momento, ben 159 nazioni tra cui:
Urss, Germania est, Germania ovest, Cina, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Kenya, Jugoslavia, Brasile, Spagna, Italia, Svizzera, Marocco, Turchia, Giamaica, Belgio, Suriname, Cile, Costarica, Antille Olandesi, Iran, isole Vergini, Perù, Senegal, Colombia, Mongolia, Gibuti.
Tra i giochi olimpici torna dopo più di mezzo secolo il tennis, gli sport in gara sono 26 e gli atleti partecipanti sono 8465 (di cui 2186 donne):
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Il fatto più clamoroso e sconvolgente è come già accertato, il risultato positivo del test anti-doping effettuato a Ben Johnson che desta nel mondo sportivo molto sconcerto e molti risentimenti. Squalificato per due anni e tolta la medaglia d’oro, fu nuovamente Carl Lewis a vincere in quella competizione. Ma questa olimpiade non è caratterizzata soltanto da fatti negativi, è un’edizione di vincitori e di sportivi veri. Protagoniste tra le donne sono Steffi Graf grande tennista che vince il singolo, la rumena Silivas, che ottiene tre medaglie d’oro nella ginnastica in un’ora, e Florence Griffith, che con la sua grande spinta, lo scatto potente e la sua femminilità, vince i 100 ed i 200 metri.
L’ITALIA
Per l’Italia, che non ottiene un buon posto in classifica (13°), i protagonisti la rendono magica. Il primo è Gelindo Bordin, maratoneta indiscusso, che ottiene il primo posto, a cui fanno seguito i fratelli Abbagnale che come quattro anni prima conquistano l’interesse del pubblico ed i premi più ambiti del canottaggio, il pugile Giavanni Parisi, il fiorettista livornese Stefano Cerioni, ed il grande "Pollicino", Vincenzo Maenza vincitore della gara di Lotta Greco-Romana.
BARCELLONA 1992
(25 Luglio – 9 Agosto)
Sempre più le olimpiadi sono segno di potenza e le nazioni che le ospitano non disdegnano certo i profitti economici derivanti dagli sponsor e dagli scoop sugli atleti. Questa è l’olimpiade delle scissioni, nascono nuove nazioni indipendenti (Estonia, Lituania, Lettonia) e della partecipazione alle gare di una squadra unica per le due Germanie ormai riunite, nonchè della riammissione del Sud Africa. Il numero delle nazioni partecipante è 169, ancora superiore a quello di quattro anni prima, tra cui:
Csi, Usa, Germania, Corea del sud, Cina, Giappone, Spagna, Italia, Bulgaria, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Kenya, Etiopia, Iran, Croazia, Marocco, Nigeria, Giamaica, Squadra indipendenti, Grecia, Mongolia, Israele, Messico, Perù, Svizzera, Tailandia, Argentina, Namibia, Bahamas, Colombia, Filippine, Ghana, Qatar, Suriname.
Gli atleti in gara sono 9367 (di 2708 donne), i quali si cimentano nelle seguenti gare:
• ATLETICA LEGGERA MASCHILE/FEMMINILE
• BADMINTON MASCHILE/FEMMINILE
• CANOA MASCHILE/FEMMINILE
• CANOTTAGGIO MASCHILE/FEMMINILE
• CICLISMO MASCHILE/FEMMINILE
• GINNASTICA MASCHILE/FEMMINILE
• HOCKEY SU PRATO MASCHILE/FEMMINILE
• NUOTO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLACANESTRO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLAMANO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLAVOLO MASCHILE/FEMMINILE
• TENNIS MASCHILE/FEMMINILE
• SCHERMA MASCHILE/FEMMINILE
• TENNIS DA TAVOLO MASCHILE/FEMMINILE
• TIRO A SEGNO MASCHILE /FEMMINILE
• TIRO CON L’ARCO MASCHILE/FEMMINILE
• VELA MASCHILE/FEMMINILE
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA RITMICA
• BASEBALL
• LOTTA GRECO-ROMANA
• LOTTA LIBERA
• PENTATHLON MODERNO
• PUGILATO
• CALCIO
• SOLLEVAMENTO PESI
• TIRO A VOLO

Chi sostiene che dopo i trenta anni il fisico non possa sostenere una gara olimpica si sbaglia, a sconfessare questa credenza è Linford Christie, che all’età di trentadue anni riesce a dominare e vincere tagliando per primo il filo di lana dei 100 metri sotto lo stupore e gli applausi dei presenti.
I più forti risultano essere ancora una volta i sovietici tra i quali Alexander Popov, vincente del nuoto e Vitaly Chtcherbo che si aggiudica ben 6 medaglie d’oro. Tra i più applauditi Carl Lewis che vince per la terza volta l’oro nel salto in lungo, Kevin Young, vincente dei 400 ostacoli.
L’ITALIA
Anche questa volta l’Italia non ottiene un buon posto in classifica ma a mantenere l’onore azzurro è la squadra di pallanuoto, che domina su tutte le altre formazioni con gran superiorità.
Famoso, ma non per la vittoria, è Totò Antibo che subisce la beffa di vedersi aggiudicata la medaglia di bronzo che gli viene poco dopo tolta a causa di un errore causato dai giudici.
ATLANTA 1996
(25 Luglio – 9 Agosto)
Quelle di Atlanta sono i giochi del centenario, da quelle povere del 1896 si passa a questa edizione ricca e sfarzosa dove gli sponsor dettano le regole.
Le Olimpiadi sono diventate oramai una gigantesca macchina commerciale con interessi enormi dove lo spettacolo dei giochi passa quasi in secondo piano.
Ma a riportarli in una dimensione umana sul piano dei buoni sentimenti ci pensa Muhammad Ali, il mitico e mai dimenticato Cassius Clay, oro nei pesi massimi nelle olimpiadi di Roma.
Csi, Usa, Ungheria, Corea del sud, Australia, Spagna, Canada, Italia, Polonia, Corea del nord, Nuova Zelanda, Kenya, Turchia, Norvegia, Nigeria, Giamaica, Brasile, Marocco, Iran, Croazia, Belgio, Squadra Indipendenti, Algeria, Estonia, Namibia, Mongolia, Israele, Lituania, Australia, Slovenia, Sud Africa, Messico, Perù, Taiwan, Bahamas, Colombia, Filippine, Malaysia, Qatar, Portorico, Suriname

Gli atleti in gara sono 9367 (di 2708 donne), i quali si cimentano nelle seguenti gare:

• ATLETICA LEGGERA MASCHILE/FEMMINILE
• BADMINTON MASCHILE/FEMMINILE
• CANOA MASCHILE/FEMMINILE
• CANOTTAGGIO MASCHILE/FEMMINILE
• CICLISMO MASCHILE/FEMMINILE
• GINNASTICA MASCHILE/FEMMINILE
• HOCKEY SU PRATO MASCHILE/FEMMINILE
• JUDÒ MASCHILE/FEMMINILE
• NUOTO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLACANESTRO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLAMANO MASCHILE/FEMMINILE
• PALLAVOLO MASCHILE/FEMMINILE
• SCHERMA MASCHILE/FEMMINILE
• TENNIS MASCHILE/FEMMINILE
• TENNIS DA TAVOLO MASCHILE/FEMMINILE
• TIRO A SEGNO MASCHILE /FEMMINILE
• TIRO CON L’ARCO MASCHILE/FEMMINILE
• VELA MASCHILE/FEMMINILE
• BASEBALL
• EQUITAZIONE
• GINNASTICA RITMICA
• LOTTA GRECO-ROMANA
• LOTTA LIBERA
• PENTATHLON MODERNO
• PUGILATO
• SOLLEVAMENTO PESI
• TIRO A VOLO
• CALCIO


Yuri Chechi è nato a Prato il 11.10.1969. Sono passati alcuni anni nei quali la ginnastica in Italia non era presa molto in considerazione, o forse perché non vi erano atleti abbastanza bravi da far parlare di loro. Questa "carestia", se così si può definire è finita con l'arrivo del grande piccolo Yuri Chechi. C'è chi lo chiama "Mister Pollicino", per la sua ridotta statura, è alto m 1,62 per 60 kg di peso, chi dice "nella botte piccola ci sta il vino buono", infatti la sua enorme potenza è concentrata in poche decine di centimetri; una potenza che non si esaurisce in una gara, che non trova ostacoli e non si impressiona davanti alle gare più importanti. Ha esordito la sua carriera sportiva vincendo il Campionato Regionale Toscano del 1977, ed è arrivato alle olimpiadi del 1996 davvero preparato, vincendo la medaglia d'oro agli anelli, acclamato ed applaudito dal pubblico di tutto il mondo.



Per oltre un millennio, dunque, gli antichi si misuravano ogni quattro anni in splendidi giochi, che divennero popolarissimi in tutta l'area mediterranea allora civilizzata.
Gli storici e i poeti hanno tramandato i nomi dei fuori-classe di quel tempo, autori di fantasia e impresa:
• Chione, imbattibile per 3 Olimpiadi consecutive (dal 664 al 656 a.C.) nello stadio e nel diaulo;
• Milone di Crotone e Impostene, due lottatori che seppero vincere ben 6 Olimpiadi di seguito;
• Dioreo, eccelso pancratista;
• Varazdat, lottatore armeno vittorioso nella lotta nel 369 d.C. (un barbaro "esclamarono" con disgusto gli ellenisti), dopo che divenne re della sua gente.
• Pisirode, superbo velocista.


Relatrice
Roberta Murroni classe IIC
Anno scolastico 1999/2000


CURRICULUM
Carl Lewis è nato a Birmingham (Alabama) il 1º luglio 1961. Tra gli innumerevoli successi della sua non ancora conclusa carriera ricordiamo i più importanti: 1983 Mondiali di Helsinki (oro nei 100 m, nel salto in lungo e nella staffetta 4x100); 1984 Olimpiadi di Los Angeles (oro nei 100 e 200 metri, nel salto in lungo e nella staffetta 4x100); 1987 Mondiali di Roma (oro nei 100 metri, nel salto in lungo e nella staffetta 4x100); 1988 Olimpiadi di Seul (oro nei 100 metri, nel salto in lungo e nella 4x100; argento nei 200 metri); 1991 Mondiali di Tokyo (oro nei 100 metri e nella 4x100; argento nel salto in lungo); 1992 Olimpiadi di Barcellona (oro nel salto in lungo); 1993 Mondiali di Stoccarda (argento nei 200 metri). Ex primatista mondiale dei 100 metri con il tempo di 9"86.

Nessun campione nella storia dell'atletica ha mai vinto tanto come Carl Lewis: 8 medaglie d'oro e una d'argento in tre edizioni delle Olimpiadi, 8 medaglie d'oro e due d'argento ai campionati del mondo (che ai tempi di Jesse Owens non c'erano). Carl Lewis ha eguagliato un primato che si pensava ineguagliabile: vincere quattro titoli olimpici nella stessa edizione dei Giochi. Quale impresa è la più significativa? Quella di Jesse a Berlino nel 1936 (dove però la concorrenza non era quella di oggi) o quella di Carl a Los Angeles nel 1984 (dove mancavano per il boicottaggio i Paesi dell'Est, ma i cui atleti non l'avrebbero impensierito)? Impossibile dirlo. Entrambi sono risultati entrati di diritto nella storia dello sport. Ma il successo più straordinario di Carl Lewis è quello di essere riuscito a restare ai vertici dello sprint e del salto in lungo per 15 anni, passando attraverso infortuni e sconfitte, con le sue sole forze, senza prendere nessun tipo di sostanze proibite. Primo senza l'aiuto della chimica. Primo nel cuore degli sportivi. Tra i tanti articoli riguardanti Carl Lewis apparsi sulla Gazzetta dello Sport, proponiamo un estratto di quello pubblicato il 15 gennaio 1993 a firma di Gianni Merlo: «...nel 1983 la prima grande impresa: tre medaglie d'oro nell'edizione inaugurale dei Mondiali a Helsinki, prova generale per le Olimpiadi di Los Angeles. Pochi credevano che sarebbe riuscito a mantenere la promessa di eguagliare Owens, ma Carl, dopo avere vinto i 100 e nonostante un leggero infortunio patito nella finale dominata del lungo, riuscì ugualmente a trionfare nei 200 e quindi a proiettare anche la staffetta 4x100 verso l'oro, facendo poker.
In quei giorni nella sua scia dello sprint puro, fece capolino un atleta che avrebbe avuto un ruolo importante nella carriera del fuoriclasse statunitense: Ben Johnson, bronzo nei 100 metri. I loro duelli hanno infiammato tre anni di storia dell'atletica moderna. Il balbuziente figlio di Giamaica, naturalizzato canadese, gonfiato di forza innaturale, a poco a poco ha incrinato la sicurezza di Carl, che ogni volta gli ha urlato in faccia il suo disprezzo. Il pubblico però aveva preso in simpatia Ben, perché non gradiva l'arroganza effervescente di Lewis, reduce da esperienze poco positive come cantante e attore. A Roma nel 1987 il primo scontro da leggenda. Johnson infilzò Lewis, schizzando come una pantera dai blocchi di partenza e costringendolo a un'affannosa quanto inutile rincorsa: tempo finale 9"86, nuovo primato mondiale. Subito dopo quella delusione, Carl cominciò a insinuare con più insistenza che il suo rivale era saturo di anabolizzanti. Non aveva prove ma l'anti-doping gli ha dato ragione dopo la finale olimpica di Seul: il giorno seguente alla vittoria l'analisi delle urine precipitò Johnson nell'inferno della vergogna...»


• Storia Antica delle Olimpiadi
• I Campioni di un tempo.
• Dal 1986 al 1996:
Cento anni di storia Olimpica.
• Un Sardo alle olimpiadi: Tonino Siddi
• Carl Lewis
• Yuri Chechi
• I fratelli Abbagnale

Relatrice

Roberta Murroni classe II C

Anno scolastico 1999/2000

La storia delle Olimpiadi è antichissima. Il Re Ifito dell'Elide sconfisse i Pisadi e impadronitosi di un vasto territorio che comprendeva Olimpia, decise di celebrare la vittoria facendo disputare una competizione sportiva.
Scelse come teatro delle gare una piana presso Olimpia, località famosa per un tempio votivo molto frequentato. Qui nell'anno 766 a.C. vi ebbero luogo i primi giochi Olimpici, giochi imperniati su una sola gara da corsa, vinta da un certo Coroibo sulla distanza di uno stadio (pari a 192, 27 m). In questa versione è evidente che storia e leggenda si mescolano. Non c’è alcuna sicurezza riguardo all’autenticità di questa data; si pensa che i primi giochi olimpici ebbero luogo nel 777 a.C.
D'altra parte è una versione storicamente più attendibile dell'altra che vorrebbe Eracle, Apollo, Mercurio e Marte vittoriosi nella prima Olimpiade (il primo nella lotta, il secondo nella corsa e gli altri due nel pugilato). Di certo vi è il luogo in cui i giochi si svolgevano: Olimpia appunto, da cui Olimpiade, che significa "a Olimpia " (il de: avverbiale di luogo).
Fu l' imperatore Teodosio che nel 396 d.C. le sospese, quando ormai erano scadute di tono e avevano gradualmente perduto il loro significato genuino.
Per circa un millennio però, l'olimpiade aveva significato la festa della gioventù, tregua bellica, acceso (e molto spesso,purtroppo, barbaro) agonismo, arena di competizioni per i giovani più forti e preparati della Grecia e di tutta l'area Mediterranea.
A differenza delle moderne, sapevano compendiare lo spirito Greco riflettendo nelle gare sportive le infinite situazioni della vita.
Grande importanza si dava al carattere religioso, ma l'obiettivo principale di tutta l'iniziativa era il messaggio di pace e la tregua tra i belligeranti.
Fu così per 10 secoli fino l'affermazione del Cristianesimo che segnò la fine degli Olimpiadi nel 393 d.C., sotto l' Imperatore Teodosio I, anche se la lista dei vincitori si arrestò tempo prima, con il nome dell'Armeno Varazdat, che vinse il pugilato, e poi divenne re del suo popolo.
I giochi olimpici ripresero solo nel 1896 ad Atene,nello stadio Panathinaikos
La grande epoca delle Olimpiadi coincide con i secoli in cui la Grecia affermo' la sua stessa grandezza: quando a celebrare i vincitori erano poeti come Pindaro e Bacchilide, e i templi di Olimpia accoglievano tesori d' arte come la statua di Zeus in oro e avorio, opere di Fidia, che era considerata una delle sette meraviglie del mondo.Il capolavoro fidiaco e' scomparso; ma sopravvivono i sublimi frontoni del tempio di Zeus, e lo Hermes con Dionisio fanciullo di Prassitele, ad attestare come l' attitudine estetica della mente Greca stringese in una medesima emozione la fisicita' dell' evento agonisticoe la tensione spirituale dell' arte. In questa temperie i Greci, inclini a municipali separatismi piuttosto che alla solidarieta' nazionale, riconoscevano il fattore primario della loro comune civilta', tanto che, in omaggio allo sport, rinunciavano per il periodo degli Olimpiadi al loro sport prediletto, che era quello di farsi vicendevole querra laTragua Sacra.
E' questione tuttora controversa se l'usanza fosse connessa all'addestramento fisico che era richiesto dalla pratica militare, oppure era una tendenza agonistica il fattore essenziale della cultura Greca. I primi secoli sulla lista dei vincitori la piu' grande percentuale era di Spartani: Filostrato, dichiarava che a Sparta la guerra serviva di allenamento allo sport, e lo sport alla guerra. Ma a Olimpia, l' odio di parte era dimenticato. A dirimere il dilemma interviene Plutarcho, che disse: la vita militare e quella sportiva, sono del tutto incompatibili:la prima impone di rinunciare al cibo e al sonno, mentre l'atleta si esercita secondo metodi prestabiliti, e abbisogna di un ' alimentazione sostanziosa e di molto sonno.
Il programma delle Olimpiadi, articolato nelle diverse discipline richiedeva cinque giornate. Agli inizi, per una cinquantina di anni si gareggio', soltanto nella corsa nello stadio; ma verso la meta' del secolo VII a.C., risulatavano tutte le gare principali. C'erano tre corse a piedi: lo "stadio", ossia la velocita' pura circa 200m. il "diaulo", la velocita' su 400m, e il "dolichos" la corsa a 4000m.
Era stata la corsa dello stadio la prima gara olimpica e tale era rimasta fino al 712 a.C., anno in cui fu istituita la gara del diaulo, cioè una gara di corsa che veniva disputata su una distanza doppia dello stadio.

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