L'uranio impoverito e la guerra: mali dell'umanità

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Testo

In questo periodo l’uso dell’uranio impoverito ha messo alla ribalta un problema strettamente collegato con il “male” che ha sempre minacciato l’umanità: la guerra.
L’uomo, nonostante sia l’unico essere dotato d’intelligenza, capace di ricordare ed utilizzare il passato, di vivere consapevolmente il presente, di progettare il futuro, fin dalla preistoria, non è stato immune dal desiderio di prevaricazione, di affermazione dispotica per cui la storia dell’umanità è stata un susseguirsi di guerre, di stragi, di estenuanti lotte per il predominio di popoli su altri popoli.
Alla fine di ogni guerra ci sono vinti e vincitori, ma in realtà non è così dal momento che anche questi ultimi, seppure riescono o a liberarsi dall’oppressione o a trarne vantaggi economici, tuttavia, subiscono gravi danni materiali ed ingenti perdite umane.
Nell’ultimo secolo, poi, in seguito alla ricerca tecnologica e scientifica sono nate armi sempre più sofisticate e potenti che hanno creato un’angoscia attanagliante, quella del terrore nucleare. Le prime bombe atomiche furono lanciate nel 1945, prima su una località in un deserto del Nuovo Messico, dove generò un’immensa forza d’urto, di calore e di penetrazioni nucleari, e poi, nello stesso anno, rispettivamente una su Hiroshima e una su Nagasaki, due città del Giappone, uccidendo migliaia di persone e deturpandone orribilmente altrettante. Da allora il terrore nucleare è ormai una costante della psicologia dell’uomo contemporaneo, perché negli arsenali mondiali vi è una quantità tale di esplosivo nucleare da poter distruggere in pochi istanti e per sempre ogni forma di vita sulla Terra.
Altri ordigni micidiali , seppure meno devastanti rispetto ai precedenti, sono stati adottati successivamente, quali le armi chimiche. Infatti, alla fine degli anni settanta è stata usata per la prima volta nella guerra del Golfo, e successivamente in Bosnia e in Kosovo, una sostanza tossica e radioattiva, l’uranio “impoverito”, che non solo ha determinato la morte dei soldati impegnati nella guerra, ma ha provocato malattie anche nei militari “vincitori” e nei civili, determinando patologie che si manifesteranno, addirittura, nelle generazioni future.
Tuttavia, nonostante l’uomo sia sempre più consapevole dei gravi disastri che la guerra comporta, e, nonostante l’avvento di movimenti pacifisti, continua ad essere sostanzialmente combattuto fra il desiderio di pace ed una sfrenata volontà di affermazione dispotica su altri uomini e sulla natura stessa.
Questo atteggiamento lo possiamo chiaramente notare dalla posizione assunta dalla NATO riguardo l’uso di uranio impoverito.
Infatti, gli americani minimizzano il problema, mentre rapporti militari confidenziali risalenti al 1974 ed altri documenti dell’esercito americano, compreso un filmato, contengono chiari avvertimenti riguardanti la possibilità che un gran numero di soldati potesse essere esposto a quantità pericolose di polvere di uranio impoverito durante e dopo i combattimenti, e che in loro potessero presentarsi seri problemi di salute in un arco di tempo più o meno lungo. Inoltre, i rapporti delle commissioni militari americane precedenti alla Guerra del Golfo confermavano la necessità di proteggere le truppe, dall’esposizione alla contaminazione da uranio impoverito e i regolamenti in vigore alla vigilia dell’Operazione Tempesta del Deserto riconoscevano l’esigenza giuridica di fornire un controllo sanitario a tutti i militari, che fossero stati esposti, o sospettati di esserlo stati alla polvere o ai residui di uranio impoverito.
Nonostante la realtà di una tragica contaminazione del territorio iracheno e della sua popolazione, come anche dei militari che hanno combattuto in Iraq e Kuwait, l’Amministrazione americana, ha continuato e continua tuttora una preoccupante campagna di disinformazione dell’opinione pubblica, minimizzando i gravissimi effetti della contaminazione radioattiva sulle persone e sull’ambiente, prodotta da queste armi.
Diverso è l’atteggiamento dell’Europa, che vuole chiarezza in merito alla questione e così la tensione sembra così destinata a salire
Sappiamo benissimo che le disastrose condizioni sanitarie delle persone e degli animali, dovute alla contaminazione dell’ambiente, rivelano invece la tragedia di un’allarmante realtà e il presagio di quanto si potrà verificare prossimamente, sul piano sanitario, nel
cuore dell’Europa.
Naturalmente, per rispetto dell’umanità e della natura, non solo si dovrebbe immediatamente sospendere l’uso di questo tipo di armi, ma penso che se “la storia è maestra di vita” l’uomo avrebbe dovuto imparare che dalla guerra non può nascere altro che distruzione e morte.
Non è possibile, quindi, che il progressivo annientamento del genere umano possa lasciarci indifferenti, non è possibile che chi sa non avverta un moto di ribellione e di rifiuto netto, perché la guerra è già di per sé un tragico, terribile errore, ma l’uso di queste munizioni la rende ancor più devastante.
Come si può non inorridire di fronte alla guerra? Come si può ledere i diritti fondamentali dell’uomo, quali la libertà, la salute ….in nome di pseudo -ideologie fra le più disparate ed aberranti?
Purtroppo la violenza e la volontà di prevaricazione sugli altri è insita nell’indole dell’uomo che ultimamente sfrutta le scoperte scientifiche non per migliorare la qualità della vita, ma per distruggerla, non rendendosi conto che ciò, prima o poi, gli si ritorcerà contro.

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