I cervi europei

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Testo

CERVO NOBILE (Cervus elaphus)

Gli esemplari maschi del Cervo europeo, alla fine del mese di settembre si sfidano tra di loro e chiamano le cerbiatte lanciando un bramito che ricorda il muggito del toro e che rimbomba a lungo in piena foresta. I vecchi Cervi di sette anni, quelli che hanno, a volte, molto più di cinque punte su ogni corno, a sinistra ed a destra della loro testa, si sfidano, poi si affrontano. Le ramificazioni da combattimento, lunghe e ricurve in aria come dei pugnali, situati, alla base di ogni corno, tentano di sventrare l'avversario; le corone in cima alle corna, all'impalmatura, picchiano come mazze: i due grandi animali indietreggiano, si lanciano, le loro corna si urtano con rumore di rami secchi ed, a volte, restano incastrate fino alla morte dei due maschi... Più spesso uno dei Cervi piega i garretti, offre il fianco, viene malmenato e fugge, prima di essere ucciso dal suo vincitore. Questi proclama il suo trionfo ai quattro angoli della foresta, poi se ne va con la sua mandria di cerbiatte. Non tarderà a lasciarle, poi a perdere le sue corna che ogni anno si rinnovano sempre più belle, mentre le cerbiatte ed i giovani dell'anno precedente resteranno raggruppati, attendendo le nascite della primavera. Ed il ciclo continuerà, con, di tanto in tanto, l'eliminazione di un grande, vecchio Cervo cacciato, battuto o ucciso da un rivale più giovane che lo rimpiazza e rinnova il sangue della mandria. I Cervi vivono nei grandi boschi di tutta la metà settentrionale dell'Europa. Essi ne escono per andare a saccheggiare i raccolti, l'avena in particolare, o quando sono stretti troppo da vicino dai cani dei cacciatori, nei paesi dove si pratica ancora la caccia al Cervo. Nei paesi dell'Europa centrale, generalmente si caccia il Cervo con l'avvicinamento o l'agguato, il che costituisce un altro procedimento di eliminazione dei maschi troppo vecchi, dunque una specie di selezione naturale. Molto tempo prima dei cacciatori, i lupi d'Europa cacciavano anch'essi il Cervo inseguendo fino allo sfinimento il grande vecchio Cervo che avevano scelto all'inizio della caccia, senza lasciarsi prendere dalle trappole. I cacciatori non hanno fatto che imitare nei minimi dettagli le regole di caccia dei lupi, fino a che non sono state trasgredite con l'utilizzazione di cani, cavalli, automobili e radio portatili. E fu la fine della caccia ad inseguimento. I Cervi, ornamenti delle foreste, pongono un problema se non vengono mai cacciati: non hanno più nemici naturali, pullulano, sono affamati, sono ammalati e scompaiono. Ogni grande parco naturale dovrà comportare un servizio incaricato di mantenere l'equilibrio normale tra gli animali e la vegetazione di cui si nutrono. Se no, sarà una sconfitta. I Cervi vivono una quindicina d'anni al massimo, prima di morire della loro "bella morte", come scrisse così bene Maurice Genevoix, il romanziere francese segretario perpetuo dell'accademia francese, nel suo libro intitolato "La foresta perduta". Al momento, gli enormi e vecchi Cervi arrivano a portare fino a ventiquattro ramificazioni, come il celebre cervo di Ensleigh, in Gran Bretagna, morto accidentalmente saltando sopra una grata. Certamente anche un tale animale non raggiunge la maestà di un Wapiti del Canada, ma un vecchio Cervo dei Carpazi, che passa lentamente nel sottobosco, costituisce uno spettacolo che non si dimenticherà mai più.

I due animali di cui parleremo ora vengono assegnati dagli studiosi ad un piccolo gruppo della più grande famiglia dei Cervidi o Cervi. La loro posizione risulta un po' particolare anche perché presentano una statura veramente piccola e, come per i Muntjak, uno strano modo di segnalare la loro presenza durante la stagione degli amori: abbaiando proprio come fanno i cani.
Sono diffusi solo in Cina e nelle regioni limitrofe, ma alcuni esemplari, evidentemente sfuggiti alla prigionia, sono stati segnalati anche in Europa.

IDROPOTE INERME (Hydropotes inermis)

L'Idropote, che non supera il peso di quindici chili e non ha corna è, come già è stato detto, di origine asiatica. Qualcuno di loro, fuggito da allevamenti o da collezioni particolari, sembra aver fatto razza nelle Isole Britanniche. Ne sono stati uccisi o catturati anche in Francia, di tanto in tanto. Uno di loro era divenuto la mascotte di un reggimento inglese che l'aveva poi perso nel corso dello sbarco delle truppe alleate, all'inizio dell'ultima guerra mondiale. Questi piccoli cervi hanno una forma assai elegante e si notano per i canini, fortemente sviluppati, che sporgono fuori dalle labbra. Il colore del loro mantello è rossastro chiaro nella stagione estiva, molto scuro in quella invernale. Sono animali molto timidi e paurosi che vivono a coppie o solitari in zone acquitrinose; per questo vengono chiamati anche Cervi delle paludi. La loro cattura non è facile perché sanno nascondersi molto bene e, in caso di pericolo, fuggono con agilità straordinaria.

CERVULO MUNTJAK (Muntiacus muntjak)

Il Muntjak ha più o meno lo stesso peso, forse un poco più abbondante. Le sue corna, munite di un solo ramo assai corto e dirette leggermente all'indietro con la punta un po' ricurva, sono appoggiate su grossi bernoccoli ricoperti di pelle vellutata. Anch'esso ha dei canini che sporgono esternamente ed è venuto dalle Indie. Il Cervulo muntjak ha il pelo corto e lucente, color bruno castano nelle parti superiori, biancastro in quelle inferiori. Sono animali molto timidi che rimangono nelle parti più fitte dei boschi, in cui sanno nascondersi molto bene. Normalmente rimangono per tutta la vita nei posti in cui sono nati, a meno che la zona diventi troppo pericolosa. Questo piccolo cervo è il "capriolo" (traduzione inesatta) dei Libri della giungla del grande Rudyard Kipling, che viene inseguito dai lupi e dalla tigre Shere Khan. E' soprattutto in Gran Bretagna, dove vi ha fatto razza, che si può sperare di ritrovare il Muntjak, ritornato allo stato selvaggio, ma anche qui rimane molto raro... Questi graziosi, piccoli animali che non sono stati previsti per i nostri paesi d'Europa, vi si sistemano, ciò nonostante, molto bene. Essi non hanno, praticamente, alcun nemico dichiarato, all'infuori dei cacciatori; ma, nonostante la loro bellezza, non ci faranno dimenticare i nostri Cervi ed i nostri Caprioli...

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