Federico Garcia Lorca

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Testo

Federico Garcìa Lorca nasce il 5 giugno 1898 a Fuentevaqueros, nei pressi di Granada, da Federico Garcìa Rodrìguez, proprietario terriero, e Vicenda Lorca, maestra. Già negli ultimi anni dell’infanzia rivela una passione precocissima per la scena, che esprime attraverso il teatro delle marionette, con la collaborazione dei fratelli Francisco, Concha e Isabel. Nel 1908 compie il suo primo viaggio, accompagnando il maestro Antonio Rodrìguez Espinosa nella città di Almerìa. L’anno successivo si trasferisce con la famiglia a Granada.
Qui studia presso il collegio del Sacro Cuore e nel 1914 si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia e a quella di Giurisprudenza. Comincia a frequentare in questi anni gli ambienti letterari della città andalusa e tra gli intellettuali che influenzano questa sua fase formativa va ricordato soprattutto Melchor Fernàndez Almagro. Una prima manifestazione di autonomia della nuova generazione letteraria emergente è costituita dalle riunioni che si tengono nel “Riconcillo” (“Angolino”) del Cafè de la Alameda, dove la personalita’ di Federico si impone per la sua vivacità e il suo entusiasmo traboccante.
A questo periodo risale anche l’amicizia con Fernando de los Rìos, l’esponente socialista che incarnava la migliore tradizione democratica spagnola, e che costituirà un punto di rifermento stabile nella vita del poeta. Comincia a scrivere versi e nel 1917 si ha il suo esordio letterario con uno scritto dedicato al poeta romantico spagnolo Josè Zorrilla. Nell’estate dello stesso anno compie un viaggio di studio attraverso la Spagna, durante il quale conosce Miguel de Unamuno e Antonio Machado. In questo periodo comincia a frequentare il musicista Manuel de Falla, il cui insegnamento sarà decisivo per introdurre il poeta all’autentico mondo musicale andaluso.
Nel 1918 pubblica il primo libro, le prose liriche di IMPRESSIONES Y PAISAJES (IMPRESSIONI E PAESAGGI). Verso la fine del 1919 parte per la capitale dove si stabilisce alla Residencia de Estudiantes, il centro intellettuale animato da grandi protagonisti della cultura spagnola del tempo, come Amerìco Castro. Tra gli amici più vicini ricordiamo Luis Bunuel e Salvador Dalì.
Il 22 Marzo 1920 si ha il suo esordio come autore teatrale, con la rappresentazione della commedia EL MALEFICIO DE LA MARIPOSA (IL MALEFICIO DELLA FARFALLA), che avviene al teatro Eslava di Madrid, con la regia di Gregorio Martìnez Sierra. E’ un fisasco clamoroso,che l’autore ricorderà negli anni successivi con affettuosa e scanzosa autoironia. Nel 1921 esce il primo libro di versi, intitolato semplicemente LIBRO DE POEMAS (LIBRO DI POESIE). Juan Ramòn Jimènez lo invita a collaborare alla sua prestigiosa rivista INDICE.
Appartiene a questa fase lo studio approfondito della musica popolare andalusa e in particolare del CANTE JONDO, che rappresenta la fonte maggiore della sua produzione poetica di questi anni. Il 19 febbraio 1922 tiene una conferenza sul tema e nello stesso anno collabora con Manuel de Falla all’organizzazione a Granada di una “Fiesta del cante Jondo”.
Nel 1923 rappresenta nella sua casa di Granada, per il teatro dei burattini LA NINA QUE RIEGA LA ALBAHACA Y EL PRINCIPE PREGUNTON (LA FANCIULLA CHE INNAFFIA IL BASILICO E IL PRINCIPE PETULANTE). Nel mese successivo si laurea in Giurisprudenza .
Nel 1924 conosce alla Residencia de Estudiantes il poeta Rafael Alberti, già noto per il suo “Marinero en tierra” (Marinaio a terra). Nel 1925 trascorre un lungo periodo a Cadaquès , sulla Costa Brava, presso la famiglia Dalì, rafforzando i legami con il pittore e la sorella Ana Marìa.
Il 13 febbraio 1926 tiene all’università di Granada una conferenza su Gòngora , che prelude al grande rilancio gongorino del Centenario. Jorge Giullen lo invita all’Anteneo di Valladolid, dove recita le sue poesie a un pubblico entusiasta. Il 17 ottobre dello stesso anno, in una conferenza dedicata al poeta granadino Pedro Soto de Rojas, riconferma il suo interesse per l’esperienza barocca.
Nell’aprile 1927 esce a Màlaga CANZONI, che raccoglie poesie scritte tra il 1921 e 1924. Il 24 giugno viene rappresentato, con le scene di Dalì, il dramma MARIANA PINEDA, i cui primi abbozzi risalgono alla fine del 1923. Il debutto ha luogo a Barcellona e interprete del dramma è la grande attrice catalana Margarita Xirgu. Nel dicembre partecipa a Siviglia all’omaggio reso da tutti i maggiori poeti della sua generazione a Gòngora, in occasione del terzo centenario della morte. Conosce in quell’occasione Luis Cernuda.
Nel febbraio e nell’aprile del 1928 pubblica a Granada due numeri della rivista “GALLO”, con la quale si propone riscuotere il torpore della provincia conformista, inalberando le bandiere dell’avanguardia. Accanto a un manifesto antiartistico pubblica i brevi testi teatrali lorchiani LA PASSEGGIATA DI BUSTER KEATON E LA RAGAZZA, IL MARINAIO E LO STUDENTE. Esce il ROMANCERO GITANO, scritto tra il 1924 e il 1927. Negli ultimi mesi dell’anno tiene due importanti conferenze, che ripeterà negli anni successivi: 11 ottobre parla a Granada sull’ispirazione poetica, il 13 Dicembre sulle ninne nanne.
Nel 1929 termina la sua stesura di L’AMORE DI DON PERLINPLIN CON BELISA NEL SUO GIARDINO, iniziata negli ultimi mesi dell’anno precedente. Esce la seconda edizione di CANZONI. In maggio viene rappresentata a Granada MARIANA PINEDA. Nel giugno parte per gli Stati Uniti con l’amico Fernando de los Rìos, dove incomincia a scrivere le sue due opere di teatro più tormentate e ambiziose: IL PUBBLICO e ASPETTIAMO CHE PASSINO CINQUE ANNI.
Nel 1932 il governo repubblicano permette al poeta di realizzare il progetto di un teatro ambulante, per portare in tutta la Spagna, e in particolare nei centri più piccoli e isolati, le grandi opere del teatro classica spagnolo. Nell’estate la BARACCA è ormai quasi organizzata, con la collaborazione gratuita di un gruppo di studenti dell’università di Madrid.
Nel 1932 scrive nel giro di pochi giorni NOZZE DI SANGUE, rielaborando poeticamente le vicende di un fatto di cronaca. La tragedia va in scena l’8 marzo 1933 al teatro Beatriz di Madrid.
L’11 agosto 1934 l’amico Ignacio Sanchez Mejiàs muore, in una corrida tenuta a Manzanares e il poeta sconvolto da questo avvenimento gli dedica LLANTO. Nell’autunno termina di scrivere la tragedia YERMA, che viene rappresentata con gran successo il 29 dicembre al teatro Espanol.
L’anno successivo viene concluso DONNA ROSITA NUBILE o IL LINGUAGGIO DEI FIORI, mentre a dicembre escono in un almanacco letterario 4liriche che fanno poi parte del DIVAN DEL TAMARIT.
Il 19 giugno 1936 termina di scrivere LA CASA DI BERNARDA ALBA, che ancora una volta prende lo spunto da una situazione reale. Nell’atmosfera politica rovente di quei mesi, prende parte attiva alla rinnovata vita culturale, schierandosi apertamente con i settori progressisti. Quando la lotta diventa più feroce, cerca di sottrarsi a una situazione che sente minacciosa per la sua incolumità fisica. Il 16 luglio lascia Madrid per raggiungere Granada. Il 18 esplode la ribellione Franchista e la repressione Fascista si scatena anche nella città andalusa. Garcia Lorca si rifugia in casa del poeta Luis Rosales, noto falangista. Qui viene prelevato dai fascisti e all’alba del 19 agosto 1936 viene fucilato, insieme ad altri repubblicani, presso la località di Vìznar.

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