Età medievale

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INDICE
1. MEDIOEVO : ETÀ DI MEZZO 2
1.1 SITUAZIONE LINGUISTICA NEL MEDIOEVO 2
1.1.1 LE 4 FASI LETTERARIE 3
1.2 I TRE TIPI DI NARRAZIONE 3
2. LA CHANSON DE ROLAND E IL CICLO CAROLINGIO 4
3. LA CULTURA CORTESE 5
3.1 IL ROMANZO CORTESE 5
4. LA SCUOLA SICILIANA 6
4.1 IL DOLCE STILNOVO 6
4.1.1 DIFFERENZE RISPETTO AI SICULI-TOSCANI 6
5. AUTORI PIÙ IMPORTANTI (1200-1350) 7
5.1 GUIDI GUINIZELLI. 7
5.2 GUIDO CAVALCANTI 7
5.3 CECCO ANGIOLIERI 7
5.4 DANTE ALIGHIERI 7
5.4.1 “LA VITA NOVA” 8
5.4.2 “CONVIVIO” 8
5.4.3 IL “DE VULGARI ELOQUENTIA” 8
5.4.4 “LA MONARCHIA” 8
5.5 BOCCACCIO 9
6. NASCITA DELLE NOVELLE 9
1. MEDIOEVO : ETÀ DI MEZZO
395= Morte di Teodorico Impero diviso.
476= Caduta dell’impero d’occidente.
1492= scoperta dell’America e morte di Lorenzo dei Medici
L’alto Medioevo è basato sulla supremazia della nobiltà terriera, ed è il periodo in cui i traffici commerciali diminuiscono per strade meno sicure e per le guerre civili che incombevano in questo periodo tra romani e barbari.
Vi è inoltre un economia curtense, cioè chiusa (ognuno produce ciò che serve per la propria sopravvivenza, l’economia monetaria è in ribasso e la cultura scritta era in declino.
In questo occidente disgregato a partire dalla Francia nacque il sistema feudale cioè una nuova organizzazione politico-giuridica-gerarchica dei nobili-guerrieri ed ecclesiastici e contadini.
Quindi nacque una gerarchia a struttura piramidale con al vertice il sovrano che inquadrò la nobiltà tradizionale e si impose sulle classi lavoratrici costituendo il nuovo sistema feudale.
La classe feudale non è una classe produttiva ne economica ma i guerrieri e gli ecclesiastici vivono di tributi che riescono a strappare ai contadini (Laboratores)
1.1 Situazione linguistica nel Medioevo
Nel periodo medievale solo il clero sa scrivere in Latino anche se il latino medievale è diverso dal latino del periodo di Cesare Augusto (dopo il 1000) in cui vi sarà una ripresa economica e culturale.
In questo periodo vi era una figura importante il Giullare che potevano essere di Piazza o di Corte, il primo recitava versi dei TROVATORI in Lingua Doc provenzale (Francia del sud), il secondo cantava imprese dei cavalieri in lingua d’Oil (Francia del Nord).
1.1.1 Le 4 fasi letterarie
1 . Il poemetto Agiografico in volgare letteratura di elogio ai santi(nei Monasteri)
2 . La narrazione Epica : letteratura che contiene le imprese dei cavalieri (Chanson de gest) (patria, fede, Signore). Trasmessa oralmente nasce alla corte ma poi si trasmette anche nelle piazze.
3 . Giullare di corte e trovatore
Letteratura trasmessa oralmente contente narrazione epica e d’amore.
4 . Romanzo cortese e (materia di Bretagna)
Lettura e romanzo cavalleresco è composto in versi per la lettura. I giullari perdono prestigio e prendono il loro posto i menestrelli che hanno il compito di leggere .
Il Romanzo cortese è un romanzo discorsivo, lungo e fatto per essere letto da donne e i signori di corte.
Il tema di questi romanzi è soprattutto l’amore, l’avventura e la ricerca di qualcosa del tutto individuale. Si trova qui la figura dell’eroe solitario che vuole e riesce a superare prove difficili e ostacoli quasi insuperabili per dare prova a se stesso e agli altri della sua forza, per meritarsi l’amore di una donna e la stima di Re Artù.
1.2 I tre tipi di narrazione
I tipi di narrazione principali sono :
1. “Narratio aperta historia”. Narrazione che informa il lettore su cose vere e accadute come la storia.
2. “Narratio probabilis” o “argomentum”. Narrazione su vicende verosimili create per persuadere e per convincere.
3. “Narratio brevis fabula”. Narrazione inventata per divertire → novella. La novella rappresenta situazioni psicologiche o casi umani. È formata da tre parti principali : inizio, sviluppo, conclusione. Ha lo scopo di dilettare il lettore ed ha in se stessa il senso e una morale ma non ha significati religiosi.
2. LA CHANSON DE ROLAND E IL CICLO CAROLINGIO
La regione che produce la letteratura epica più celebre nel medioevo è la Francia, in conseguenza alla fusione tra il popolo barbarico e le popolazioni Gallo-romaniche.
A questo attribuì l’opera di Carlo Magno, infatti nacque il bisogno di esprimere questo patrimonio di lotte e conquiste.
Intorno al 1000 nacquero così le Chanson che esaltavano le imprese in quei tempi compiute da Carlo e dai suoi Paladini, tra cui Orlando o Rolando.
La Chanson de Roland è la più famosa ed è il testo epico più solenne alla letteratura medievale.
L’autore è un certo Turoldo che appare nell’ultimo verso.
La canzone è il frutto di una fervida fantasia la quale trae da un avvenimento storico soltanto lo spunto, poi esalta scene e personaggi.
La canzone di Rolando in conclusione esalta:
Lo spirito: della battaglia, della fede Cristiana, e esalta la fedeltà al proprio re.
3. LA CULTURA CORTESE
La cultura cortese fù l’espressione dell’aristocrazia ed è chiamata feudale perché si diffuse nelle corti dei signori feudali. Nata in Provenza, raggiunse il massimo splendore fra il 1175 e il 1205. Il termine “cortesia” si può definire come complesso di requisiti che rendevano idoneo alla vita di corte e ne costituivano il carattere essenziale : si può riassumere nelle virtù della gentilezza e della generosità. Nella civiltà cortese la donna era considerata, rispetto all’alto Medioevo, come un grande signore a cui venivano attribuite le virtù più nobili e preziose.
3.1 Il romanzo cortese
Il romanzo cortese è la designazione di componimenti in versi in lingua volgare (d’Oil). Ha una struttura più discorsiva e lunga dei poemi epici ed è scritto soprattutto per essere letto dalle donne dei grandi signori. In questi poemi il cavaliere combatte per il puro gusto dell’avventura condotta senza l’aiuto di nessuno.
L’eroe solitario vuole superare prove difficili e rischiare da solo con le sue forze fisiche e morali per dar prova a se stesso e agli altri e per poter ottenere così l’amore di una donna e la stima di re Artù.
I temi principali sono l’amore e l’avventura. Da un punto di vista tematico si possono dividere in tre tipi :
a) il romanzo che si ispira a episodi dell’antichità;
b) il romanzo che narra vicende d’amore della narrazione greca e bizantina;
c) il romanzo che racconta episodi tratti dalla cosiddetta “materia di Bretagna” e dalla leggenda di re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda.
4. LA SCUOLA SICILIANA
La vera e propria fioritura della scuola siciliana fu dal 1230 al 1250.
Nasce alla corte di Federico II dove i suoi funzionari per diletto si dedicavano alla poesia. Questa non era per essere musicata ma solo per essere letta. Da qui nacque la dissociazione tra musica e poesia e diventò la tradizione moderna del genere lirico.
Le tematiche erano diverse anche a causa delle differenze sociali e politiche.
Il motivo del “vassallaggio d’amore” resta ma la realtà dove vivevano i siciliani non era feudale ma cortigiano. Ciò spiega perché spesso l’accento cada più che sul rapporto tra vassallo e dama su l’amore in quanto tale.
La poesia siciliana è più rarefatta e meno realistica; inoltre la figura della donna è meno delineata mentre il centro lirico è costituito dall’introspezione psicologica dell’esperienza d’amore.
4.1 Il Dolce Stilnovo
Il Dolce Stilnovo è una corrente linguistica che si affermò soprattutto a Firenze tra il 1280 e il 1310. Promotore della scuola del Dolce Stilnovo furono Dante Alighieri e Guido Guinizelli. Dante vede il Dolce Stilnovo come il culmine di un processo iniziato dai siciliani ma insiste su differenze linguistiche e ideologiche tra i siciliani e i siculi toscani. Il tema fondamentale è l’amore, di cui il Dolce Stilnovo spiega effetti e fenomeni psicologici interiori. L’amore visto come elevazione spirituale per una donna, fa guarire i malati ed eleva lo spirito, porta all’adorazione della donna che è considerata come un angelo ed ha una funzione intermediaria tra uomo e Dio.
Nel Dolce Stilnovo non c’è una distinzione tra poesia d’amore ed elevazione spirituale e religiosa.
4.1.1 Differenze rispetto ai siculi-toscani
L’esponente più importante della scuola siciliana fu Guittone D’Arezzo. Dante, rispetto al D’Arezzo, componeva sempre su temi amorosi ma con un linguaggio più raffinato, un volgare illustre, aulico, solenne, musicale, ma non difficile.
( lirica provenzale → scuola siciliana → Dolce Stilnovo)
5. AUTORI PiÙ IMPORTANTI (1200-1350)
5.1 Guidi Guinizelli.
Bolognese, nato nel 1230 e morto nel 1276. Iniziatore della scuola del Dolce Stilnovo.
L’amore descritto nei suoi sonetti e nelle sue canzoni non è per tutti ma per quelli di cuore nobile e gentile. Usa uno stile dolce, un volgare illustre e solenne e prende spunto sia dai siculi-toscani sia dalla scuola siciliana. La figura della donna è aperta e disponibile a sviluppi profani e terreni ed il suo incontro è ritenuto salvezza per l’uomo.
5.2 Guido Cavalcanti
Fiorentino, nato nel 1259 e morto nel 1300. Era uno degli esponenti più importanti della casata Cavalcanti. A causa di aggressioni tra le due casate importanti di Firenze (Donati, Cavalcanti) Guido fu mandato in esilio a Sarzana e nel 1300 morì di malaria.
Nelle sue poesie tema unico è l’amore, visto come esperienza tragica e minaccia per l’io in quanto distruttore di armonia interna. Inoltre, nelle sue scritture il poeta crea attrito tra forma e contenuto angoscioso psicologicamente e l’amore è rappresentato in termini di minaccia per la vita stessa. L’incontro con l’amata pare una distruzione, non una salvezza.
5.3 Cecco Angiolieri
Sienese, nato nel 1260 e morto nel 1312. Carattere irrequieto e spensierato, condannato per risse e aggressioni e diverse liti con il padre per debiti di gioco. Nel 1213 i figli rinunciano all’eredità perché prevalevano i debiti ai beni. Nelle sue opere predomina un linguaggio medio quotidiano, quasi comico, con temi realistici e umili in contrapposizione alla corrente stilnovistica.
5.4 Dante Alighieri
Fiorentino, nato tra il 14 Maggio ed il 13 Giugno del 1265 da una famiglia di piccola nobiltà cittadina e morto nel 1321. Il nome Dante è la forma anacronistica di Durante e il cognome Alighieri èntrò in uso a partire da Boccaccio che fu uno dei primi grandi studiosi di Dante.Gli anni della giovinezza sono segnati da una formazione culturale importante, inoltre gli anni di Dante sono anche “dominati” da due schieramenti politici molto importanti : I Bianchi e i Neri rispettivamente Cerchi e Donati. Dante era un difensore della ‘autonomia del comune quindi era schierato nei Bianchi. Dante si scontrò con il Papa Bonifacio VIII proprio nell’anno in cui divenne priore. Dopo varie vicissitudini le truppe alleate del Papa entrarono in Firenze e uccisero i Bianchi e si misero al potere.
Dante poco dopo fu multato e Esiliato , quest’ultimo si prolungò per molto tempo e in diverse città Italiane.(in esilio scrisse l’inferno e il purgatorio. Nel 1315 c’è l’amnistia, anche se questa è più simbolica che effettiva, infatti Dante non accetta e così nel 1523 viene condannato a morte insieme ai figli , nel 1318 si trasferisce a Ravenna e, dopo aver finito il paradiso, nel 1321 al ritorno di un ambasciata muore e fu sepolto nella chiesa di S.Francesco.
L’amore per Dante è rappresentato come ammirazione disinteressata della donna e con il bisogno di lodarla. Ha un metodo allegorico che semplifica lo stile e rende al lettore immagini chiare e precise.
Le opere più importanti sono
5.4.1 “La vita nova”
Prima opera organica di Dante, scritta in volgare nel 1293 e definita anche “prosimetro” (autobiografico e romanzo).Il volgare usato è adatto ad essere compreso più facilmente dalla donna. Nei 42 capitoli di quest’opera è raccontato l’amore per Beatrice e la vita spirituale di Dante rivissuto attraverso la memoria .Raccoglie testi poetici composti nella prima giovinezza, inseriti in un lungo racconto in prosa che funge da contesto narrativo e da commento ai testi poetici.
5.4.2 “Convivio”
È un’enciclopedia del sapere medioevale scritta in volgare, strutturata in “trattati” e composta tra il 1304 e il 1308. Scritta in volgare e chiamata così perché voleva essere un invito al banchetto del sapere.Fa il punto sugli studi filosofici sulle esperienze politiche da lui compiute con il fine anche di concquistare un prestigio culturale tale da poter essere richiamato in patria . Qui la donna non è una figura allegorica ma impersona la filosofia.L’opera fu interrotta per scrivere la “Divina Commedia”.
5.4.3 Il “De Vulgari Eloquentia”
Opera composta tra il 1303 ed il 1304. Nel comporre l’opera Dante usa il volgare illustre perché convinto che una lingua che dà lustro, trae il lessico dalla lingua parlata. Scrive in lingua latina e affronta il tema della ingua e tratta la lingua d’Oc, d’Oil Del Si e i 19 volgari.
5.4.4 “La Monarchia”
E’ un trattato scritto tra il 1310 ed il 1313 . in Latino con argomentazione filosofica perché discute un problema universale e non Nazionale ; qual è quello dell’impero in sé e nei suoi rapporti con la Chiesa .Essa raccoglie in forma organica, in tre libri, le idee politiche dell’autore :
I libro : tutti i territori in mano ad un monarca per far sì che non ci siano conflitti tra gli uomini a causa della cupidigia;
II libro : spiegazione del significato storico dell’impero romano universale, che si creò da Dio per costruire la diffusione del Cristianesimo;
III libro : potere temporale e potere della Chiesa. Dante da’ più importanza al potere temporale ma afferma che entrambi derivano da Dio.
5.5 Boccaccio
Fiorentino, nasce tra il 1313-1327 come figlio illegittimo di un ricco mercante
5.5.1 Il decameron
La parola Decameron vuol dire dieci giornate, questa parola è mezza greca e mezza latina.
Boccaccio cominciò a scriverlo subito dopo la peste che colpì Firenze nel 1348.
Quest’opera è formata da 100 novelle raccontate da 10 ragazzi in 10 giorni.
C’è una cornice che contiene le novelle : sette donne e tre uomini decidono di recarsi fuori dalla città in un palazzo del contado e di passare il tempo passeggiando, raccontando novelle.
Restano fuori dalla città due settimane e raccontano tutti giorni le novelle tranne il Venerdì e il Sabato.
Ogni giorno viene eletto un re o una regina che avranno il compito di decidere l’argomento delle novelle .
I temi dominanti sono: la fortuna, l’amore l’intelligenza.
5.5.2 Le novelle nascono con Boccaccio
Nel Medioevo non esistevano le Novelle ma Aggiografie e in volgare; storie in versi , a questi susseguono gli Exempla ; raccontini brevi di episodi che hanno lo scopo di persuadere le persone a fare del bene ed hanno una morale.
Un esempio di Exempla è la Novella delle papere di Boccaccio con l’andare del tempo i temi diventano sempre più laici e dall’evoluzione degli Exempla nasceranno poi le Novelle.
Esempio di raccolta di racconti è il Novellino scritto tra il 1280 e 1300 che aveva scopo sociale e non religioso ed è stato scritto non solo per insegnare ma anche per divertire , è una composizione tematica relativa a nobili personaggi. Si è supposta la mano di più autori visto che sembra sia stato scritto un po’ a Firenze e un po’ in Veneto
6. UMANESIMO

Esempio