L'anziano

Materie:Appunti
Categoria:Psicologia

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Testo

L’ANZIANO
È un periodo complesso del ciclo di vita perché è tra quelli più intrisi di cambiamenti e modifiche; di conseguenza è inevitabile che queste modifiche portino ad un adattamento di cambiamenti molteplici che coinvolgono più dimensioni della persona: fisica, psicologica, sociale e relazionale. In questa fase di vita più che in altre, tali dimensioni sono interdipendenti. L’uomo è un’unità biopsicosociale e ha delle dimensioni molto correlate tra loro.

TIPI DI CAMBIAMENTI
Scenescenza: periodo della vita che va dai 65 anni in poi.
Si tende a distinguere tra 3a e 4a : la prima va dai 65 ai 75 anni, la seconda dai 75 in poi (giovani vecchi, vecchi vecchi). Questa distinzione è usata di rado perché non è del tutto veritiera per via che soprattutto nell’età anziana ci sono molte differenze tra persona e persona. Nell’età anziana si evidenziano le caratteristiche uniche. Il nostro ciclo di vita è esprimere quello che siamo. Il nostro stile di vita incide sulla vecchiaia.
ADATTAMENTI
- Apparati sensoriali
I sensi subiscono delle modificazioni importante. Si tratta di un processo di invecchiamento che avviene inevitabilmente. Diminuisce l’acuità visiva e uditiva. Gli stimoli percettivi non sono ben distinti. Difficoltà nel percepire gli stimoli. Le conseguenze dirette riguardano eventuali problemi della percezione. L’anziano spesso si trova confuso, non sente bene, non riesce a comunicare e si presenta una mancanza di adattamento all’ambiente che porta ad un senso di precarietà. Spesso si sentono fragili e insicuri. In questa fase della vita è presente anche un deficit che colpisce il senso del gusto e la sensibilità gustativa viene alterata soprattutto nei cibi salati.

- Apparato locomotore
Subisce delle modificazioni che portano ad un irrigidimento delle strutture. Viene limitata la mobilità e la risposta dei riflessi. Questa mancanza comporta un minor afflusso di sangue al cervello (conseguenze a livello cognitivo). L’apparato cardiovascolare si irrigidisce. La respirazione subisce delle modifiche e quindi l’ossigenazione del cervello subisce delle modifiche che portano una minor tolleranza allo sforzo. Tali conseguenze portano alla persona all’avvertimento del suo declino.

- Sistema nervoso
Subisce delle alterazioni globali (emotività, psicologiche, motricità ...). Hanno delle ricadute che si estendono su tutte le dimensioni, incidendo sui comportamenti e sull’elaborazione del pensiero emotivi affettivi. È presente uno sfoltimento di neuroni. La teoria che sostiene chi il nostro sviluppo giunge l’apice alla fine dell’adolescenza e dopo il suo conseguente declino, è parzialmente smentita perché si è visto che i dendriti possono essere persi, ma si possono ricostruire delle sinapsi. Le sinapsi sono sinonimo di intelligenza. Tutti gli stimoli attivano delle sinapsi. Il miglior modo di invecchiare è quello di avere una curiosità nel cercare stimoli ed essere stimolati. (la matematica organizza il pensiero). L’attivazione delle risorse è fondamentale per un mantenimento delle capacità dell’anziano

PROCESSI COGNITIVI

- Attenzione
Diminuisce notevolmente l’attenzione distribuita e diminuisce anche il tempo di concentrazione. L’attenzione dipende anche dalle alterazioni dell’apparato sensoriale.

- Memoria
La memoria cambia notevolmente, incide su quella di rievocazione e di riconoscimento (nella prima da uno stimolo ricostruiamo tutta la scena che ci viene in memoria, la seconda identifichiamo una figura e la collochiamo nel nostro ricordo). La memoria di rievocazione diventa estremamente difficoltosa. Richiede molte energie psichiche, invece rimane buona la memoria di riconoscimento.

- Magazzini della memoria
Viene compromessa notevolmente la memoria a breve termine. Incapacità di elaborare le informazioni. Le persone anziane trovano più facile nel raccontare la loro infanzia, gioventù e vita adulta. È difficile mantenere una buona capacità memonica se i compiti richiesti si basano sugli ultimi mesi di vita o giorni.

APPROCCIO COGNITIVISTA
La corrente cognitivista presta attenzione ai processi cognitivi. Alla base della perdita di memoria c’è un decadimento cognitivo.
APPROCCIO ECOLOGICO
Sottoponendo appositi test a persone anziane si è scoperto che le prestazioni non sono inferiori, ma bensì cambia il tipo di intelligenza perché le esigenze sono diverse rispetto a ciò che si chiede rispetto ad un adulto. Infatti nell’anziano assume più importanza ciò che a lui serve per adattarsi ai nuovi contesti di vita e quindi sviluppare l’adattamento dei riflessi.
- life – span (percorso di vita)
Tale corrente sostiene che non è vero che lo sviluppo intellettivo – affettivo raggiunga il massimo apice dai 0 ai 25 anni, ma è presente un continuo sviluppo che dura in tutto il nostro percorso di vita, solo che si modifica in base alla visione ecologica e alle richieste del soggetto.
APPROCCIO UMANISTICO
Tale corrente sostiene che nell’anziano più che in altri periodo di vita, assumono un’importanza rilevante alcuni fattori legati ad eventi di vita dell’anziano come importanti lutti, malattie... Questi cambiamenti incidono notevolmente sulle risorse emotive – cognitive. L’anziano potrebbe potenzialmente ricordare, ma subisce degli eventi stressanti che gli impediscono di ricordare.
INTELLIGENZA
Esistono più tipi di intelligenze a seconda del modello teorico. Non è presente un solo tipo di intelligenza, ma si esprime in diverse modalità. Nell’anziano cambia l’intelligenza e si è notato che prevale l’intelligenza cristallizzata, mentre in quella giovanile prevale l’intelligenza fluida.
- Intelligenza fluida
Si basa molto su conoscenze, informazioni, dati, notizie, logica e deduzione e utilizza un metodo scientifico. Basa molta importanza sulla elaborazione creativa dei problemi. È tipica nei matematici, fisici, chimici.

- Intelligenza cristallizzata
Non si basa su numeri, notizie e dati, ma sulla loro rielaborazione senza utilizzare i semplici ottenuti, ma utilizzando un’ottica globale. Utilizza strategie risolutive non solo sui dati, ma anche sull’esperienza e riesce a stabilire un confronto in più ambiti. È tipica dei filosofi, letterati scrittori e psicologi.

Si è notato che l’intelligenza fluida ha maggior potenziale fino ai 30 anni, invece quella cristallizzata è più tardiva e si manifesta intorno ai 50-60 anni.

IL LINGUAGGIO
Nell’anziano rimane pressoché inalterato, ma è presente una rigidità nella scorrevolezza del linguaggio. Il loro vocabolario si riduce notevolmente, inoltre c’è la modifica della capacità fonetica (es. Pippo Baudo = Tito Paudo)
SFERA EMOTIVA – AFFETTIVA
Generalmente si accentua le caratteristiche della personalità dell’anziano (persone che in gioventù erano timide, nella vecchiaia divengono chiuse, persone che in gioventù erano potenzialmente irritabili, nella vecchiaia divengono irascibili...). Queste accentuazioni sono più evidenti nel caso di malattie (Alzheimer, Parkinson, Demenza). Può verificarsi anche un completo stravolgimento della personalità.
PERSONALITÀ
In questa fase di vita le persone anziane adottano una personalità centripeta, infatti le minori risorse (fisiche, psichiche, ecc..) portano a centrare su sé le energie residue. Facilmente tale comportamento viene frainteso con egocentrismo o egoismo, ma adottano questa strategia per salvaguardare le proprie energie necessarie alla sopravvivenza. Nell’età adulta invece si ha una personalità centrifuga che appunto non è incentrata su di sé, ma verso gli altri (lavoro, educazione dei figli...).

Esempio



  


  1. anna

    tesina del tirocinio in casa di riposo