Adolescente e giovane adulto a confronto

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ADOLESCENZA E PRIMA ETA’ ADULTA A CONFRONTO

Durante l’adolescenza, periodo che va dai 12 ai 20 anni circa, si hanno molti cambiamenti psicofisici.
Il corpo cresce in altezza, si ha la maturazione sessuale completa, muta la voce. Tutti cambiamenti che possono creare difficoltà nell’individuo.
Ci sono inoltre i cambiamenti a livello psicologico: ci si allontana dal modello genitoriale, distruggendolo per creare una propria identità. E’ proprio in questa fase che si comincia a sentire il bisogno di indipendenza, che verrà poi ricercata nella prima età adulta.
Durante l’adolescenza si sente poi il bisogno di fare le prime esperienze sessuali/affettive, ma allo stesso tempo si ha difficoltà a distinguere tra le due pulsioni(sessuale-affettiva). Si ricerca quindi un partner con cui condividere queste esperienze ma, prima ancora, si sperimenta la sessualità allo erotica: cioè la masturbazione o comunque l’auto provocazione del piacere.
Tutti questi problemi, che devono essere affrontati e risolti, generano il bisogno di inserimento in un gruppo, solitamente molto numeroso(almeno nei primi anni di adolescenza), per confrontarsi, aiutarsi a vicenda, potersi esprimere senza regole dettate dall’alto(genitori, professori) e vivere le prime esperienze “indipendenti” fuori dalla famiglia.
Persiste comunque il bisogno di avere un genitore al fianco pronto ad aiutarti, anche se molti adolescenti non lo ammettono.
Se invece consideriamo l’età successiva all’adolescenza, cioè la prima età adulta(dai 20 ai 35 anni circa), ci accorgiamo come prima cosa che è un periodo molto più lungo.
In questa fase della vita, che si è allungato nel tempo a causa della società e della cultura, l’individuo ha completato il suo ciclo di studi ed è nel periodo in cui, dopo essersi costruito una propria identità durante l’adolescenza, cerca di realizzarsi nel lavoro, nella famiglia…
Con questa realizzazione intendiamo il raggiungimento di una completa autonomia, sia psicologica che materiale dal nucleo familiare d’origine, nonché l’attuazione di progetti concreti, al contrario di quanto succede nell’adolescenza durante la quale i progetti sono per un futuro molto più lontano e quindi astratti.
Tre sono i campi in cui i cambiamenti nella prima età adulta sono consistenti.
Nel rapporto con l’ambiente il “giovane adulto” deve mettere a confronto la propria identità con le posizioni sociali esistenti, che generano una serie di regole condivise da rispettare. Inoltre non viene più esercitata la capacità critica fine a se stessa, ma viene utilizzata per guadagnarsi il proprio posto nella società, affiancandola a rapporti più costruttivi.
Si valuta poi il rapporto che l’individuo ha con il lavoro nella prima età adulta: si ha un senso del dovere molto più spiccato, poiché il lavoro viene inteso come mezzo per l’autorealizzazione. È un cambiamento motivazionale che porta a considerare il tempo libero non più come tale se non c’è qualche attività il cui l’individuo possa esprimere le sue capacità.
In questo periodo della vita il licenziamento viene considerato, dal “giovane adulto”, una sorta di assestamento fisiologico tipico di questa fase della vita dell’individuo.
Un altro aspetto fondamentale sono le relazioni affettive di coppia che il soggetto vive come sperimentazione dell’intimità e della responsabilità.
Uno dei motivi per cui la prima età adulta si è allungata nel tempo è proprio il fatto che il “giovane adulto” non sempre vive con serietà le relazioni di coppia, che perciò non sono durature. La conseguenza di ciò si manifesta nel fatto che l’individuo ci impieghi più tempo a lasciare la casa materna e a creare un nucleo familiare proprio, un po’ per paura e un po’ perché la vita oggi è più difficile di un tempo.
Il “giovane adulto” ha perciò come nucleo familiare di riferimento quello d’origine, e nel momento in cui viene creata una famiglia propria, vi è una sorta di confronto tra la vecchia e la nuova generazione.
In conclusione, sostengo che la prima età adulta sia una sorta di adolescenza un po’ più responsabile e matura, senza sostanziali cambiamenti. Si pensi, per esempio, che il senso del dovere verso il lavoro dell’individuo in prima età adulta può essere ritrovato,sostanzialmente, in quello verso la scuola dell’adolescente.

Pezzoli Federica MAT DC -B- Psicologia

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