La ragazza delle arance, Jostein Gaarder

Materie:Scheda libro
Categoria:Narrativa
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Testo

SCHEDA DI ANALISI DEL LIBRO “LA RAGAZZA DELLE ARANCE”
Titolo: La ragazza delle arance
Autore: Jostein Gaarder
Genere letterario: romanzo
Prima edizione: 2004
Data di pubblicazione: 2006
Numero di pagine: 193
Personaggi:
NOME
CARATTERISTICHE
RUOLO
Georg Røed
Ragazzino di quindici anni; biondo, con gli occhi azzurri e la pelle chiara; alto un metro e settantaquattro; abbastanza soddisfatto del proprio aspetto fisico, ma preoccupato per la comparsa di imbarazzanti brufoli sulla fronte. Non è un rubacuori ed è affascinato dallo spazio.
protagonista
Veronika o la Ragazza delle Arance
Donna matura e indipendente che non ha paura di dire ciò che pensa. Insegna all’Accademia statale di belle arti. E’ giudicata dal figlio come una madre troppa premurosa.
E’ la madre di Georg; ma rappresenta anche un personaggio indispensabile della vicenda, in quanto è la Ragazza delle Arance
Jan Olav
Persona molto dolce, romantica e particolare che amava fantasticare.
Era un medico. Si ammalò gravemente e morì.

Padre naturale del protagonista, che come Veronika, costituisce un personaggio di rilevante importanza; in quanto nella vicenda è lui insieme al figlio a scrivere, (sebbene morto), il libro della storia della sua giovinezza
Miriam
Bambina di sei mesi.
Sorellastra di Georg figlia di Veronika e Jorgen
Jørgen
Uomo alto un metro e settanta, ha i capelli rossi e la carnagione chiara. E’ molto attento alla moda ed è una persona piuttosto vanitosa. Lavora come investigatore per la polizia criminale. Ha la presunzione di sapere sempre cosa è necessario fare, ma non ha sempre ragione.
Secondo marito di Veronika (lei si era risposata dopo la morte del marito)

Ambientazione:
TEMPO DELLA VICENDA
COLLOCAZIONE NEL TEMPO
DURATA DELLA VICENDA
2000 circa
20-21 secolo
Dalla fine degli anni settanta ad oggi
Ambienti:
La storia si svolge in piccola parte in Spagna, ma prevalentemente ad Oslo

Inizio: Georg è un ragazzino di quindici anni che vive con la madre Veronika, con il suo secondo marito Jørgen e con Miriam, la sua sorellastra di sei mesi. Miriam è la figlia di Jørgen, Georg, invece, è il figlio del primo marito della madre: Jan Olav.
Jan Olav morì undici anni prima quando Georg aveva solamente quattro anni. Lui non aveva avuto la possibilità di conoscere il padre in quanto egli morì troppo presto. L’occasione, di conoscerlo meglio si presenta, quando viene trovata una lunga lettera in un vecchio passeggino che il padre di Georg aveva scritto al figlio prima di morire.

Svolgimento: La lettera narra della storia della ragazza delle arance; il racconto si svolge ad Oslo, il Norvegia alla fine degli anni settanta. Un giovane uomo (Jan, il padre di Georg) e una donna altrettanto giovane si scambiano delle occhiate su un tram. La ragazza porta con se un sacchetto colmo di arance; l’uomo credendo che, a causa dei bruschi movimenti del tram, la ragazza stia per cadere, si lancia verso di lei facendo così cadere a terra il sacchetto. La ragazza insulta l’uomo per la sua goffaggine, prende un’arancia e scende alla fermata successiva. Jan è affascinato dalla ragazza e compie numerosi tentativi per trovarla. Dopo alcune settimane, si rincontrano ad un caffè. La donna porta la stessa giacca arancione e ha con sè, ancora una volta, lo stesso sacchetto. Jan si siede al suo tavolo e restano per un minuto a guardarsi negli occhi. Si prendono per mano e lui la paragona ad uno scoiattolo. La ragazza delle arance si alza ed esce dal caffè con le lacrime agli occhi. Jan pensa che avrebbe potuto ritrovarla al più grande mercato di frutta, considerando che Veronika avesse sempre con sè quel sacchetto pieno di arance. Infatti così è; la ragazza sta scegliendo molto accuratamente delle arance che le servono come soggetti da dipingere (infatti, lei studia in un’ accademia d’ arte), ma dopo aver fatto ciò sale su una Toyota bianca alla cui guida c’è Jørgen e se ne va. La ragazza e Jan si incontrano ancora la vigilia di Natale nel duomo. Lì essi hanno occasione di parlare. La Ragazza delle Arance dice a Jan che se l’aspetterà per sei mesi, i sei mesi successivi si sarebbero visti ogni giorno. Jan aspetta con ansia il momento in cui lui e Veronika si sarebbero rivisti; ma i sei mesi non passano mai e gli sembra di impazzire. Un giorno a Jan arriva una cartolina dove è scritto: “Ti penso. Riesci ad aspettare ancora un po’?”; chiaramente il mittente è la Ragazza delle Arance (la madre di Georg). Sul lato opposto della cartolina c’è l’immagine di un aranceto e accanto ad esso c’è una scritta in stampatello: “PATIO DE LOS NARANJOS” (giardino degli aranci); il timbro è di Siviglia. Grazie a quella lettera Jan sa che Veronika si trova in Spagna (non sapeva che stava frequentando una scuola di pittura). A causa di quella sua grande ed irrefrenabile voglia di vederla decide di andare a trovarla anche se questo significava non osservare le regole (lui si doveva dimostrare capace di aspettarla per quei sei mesi). Quando arriva in Spagna, in quel giardino degli aranci le lascia un messaggio: “Ti penso anch’io. Non riesco ad aspettare ancora”. Jan aspetta Veronika in un bar per ore nella speranza che lei passì lì vicino e che lo veda. Infatti ciò avviene; i due giovani parlano per ore e Jan fa luce su molti misteri; per esempio capisce che la Ragazza delle Arance conosce il suo indirizzo perché lei è quella bambina con la quale lui aveva giocato per tutta la sua infanzia che però si era trasferita.

Conclusione: Nonostante Jan non avesse rispettato le regole, la Ragazza delle Arance nei sei mesi successivi trascorre ogni giorno con lui. I due si sposano e vanno a vivere insieme. Jan diventa un medico mentre Veronika diventa un insegnante dell’Accademia statale di belle arti. Qualche anno dopo hanno un bambino (Georg); e quattro anni dopo, Jan scopre di essere gravemente malato e che ha poco da vivere. La lettera si conclude con una domanda che il padre di Georg fa al figlio: “se prima di esistere tu avessi avuto la possibilità di scegliere se nascere, con la consapevolezza che saresti anche dovuto morire e abbandonare tutto ciò che amavi, o non esistere affatto; cosa avresti fatto?” Jan fa questa domanda al figlio perché è come si senta in colpa di averlo creato, è come se avesse paura di avergli dato la vita contro la sua volontà. Georg risponde al padre dicendo che avrebbe scelto di vivere una vita anche breve, sulla terra piuttosto di non esistere affatto; sperando di averlo liberato così dalle sue preoccupazioni.

Facilità relativamente alla:
PRESENTAZIONE GRAFICA
COMPRENSIONE DELLA LETTURA
CARATTERI
PRESENZA DI ILLUSTRAZIONI
INTRECCIO
REGISTRO LINGUISTICO
I caratteri sono comprensibili
Le illustrazioni sono del tutto assenti
L’intreccio non è molto contorto ed è comprensibile
Il linguaggio è semplice e chiaro
Commento: Il libro mi è piaciuto molto perché malgrado sia abbastanza triste racchiude in se astronomia, filosofia, amore; parla della bellezza della vita e del dono che rappresenta, del dolore della morte e di ciò che essa ci porta via.
Lo scrittore affronta temi alti e filosofici, ma li sa rendere accessibili a tutti esprimendoli con chiarezza e semplicità

Esempio