L'Opera e La Musica Vocale In Europa Nel sec XVIII

Materie:Riassunto
Categoria:Musica

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L’Opera e La Musica Vocale In Europa Nel sec, xvIII

DIFFUSIONE EUROPEA DELL’OPERA ITALIANA
L’invenzione dell’opera in musica e la sua diffusione in Europa seguono l’inizio di un’egemonia musicale italiana; l’esecuzione di opere italiane precede la produzione delle opere locali.
L’espansione operistica italiana è dovuta innanzitutto alla novità dello spettacolo, al mutamento dello stile e alle reazioni avvenute nei vari paesi europei a contatto con l’opera stessa.
L’opera era protetta dal punto di vista politico e presto prese il posto delle forme popolari (il ballet de cour in Francia e il mask in Inghilterra.) in ogni paese viene preso come modello il fiorentino recitar cantando.
I tentativi di creare un’opera nei vari paesi riuscirono in Francia (con G.Lulli) ma fallirono in Inghilterra e Germania.

LA MUSICA VOCALE IN GERMANIA
In Germania con la Riforma si erano diffusi i Lied e i corali; nel cinque e seicento il primo rifiorisce anche grazie all’influenza italiana, e nella penetrazione successiva, secondo l’esempio fiorentino, il Lied si emancipa dalla polifonia (H.Albert, T.Selle, “Arien” e “Amores universales”).
Si ha una liberazione della polifonia nelle maggiori forme vocali con H.Shülz, che raduna in sé una duplice esperienza italiana (Le sette parole di Gesù sulla croce; Il Natale).

GLI INIZI DELL’OPERA TEDESCA
Una sorta di opera tedesca alternante recitazione e canto è la forma del Singspiel.
Shülz diede alla Germania la prima opera, musicando la Dafne di Rinuccini. In seguito se ne eseguirono altre, ma il solo tentativo serio di realizzare un teatro musicale tedesco si ebbe ad Amburgo: vi operarono i musicisti J. Theile, J. W. Franck, J. S. Kusser.
I soggetti erano quelli comuni all’opera italiana: mitologia e storia antica, rari gli elementi popolari locali.
Nella seconda metà del sec. XVIII crebbe la voga del Singspiel, eseguito da J. A. Hiller,D. Von Dittersdorf e non disprezzato da Mozart.

L’OPERA IN FRANCIA FINO A LULLI
Il vero precedente storico dell’opera in francia è il ballet de cour; l’autore delle arie del primo periodo è L. de Beaulieu.
Nel 1642 il cardinale Mazzarino perviene al potere e cerca di trapiantare l’opera italiana in Francia; nel 1660 però si accende sempre più il putiferio nazionale: risorge la mentalità nazionalistica francese.
A questo proposito G. Lulli, nazionalista al servizio del re, si impose con una sorta di dittatura musicale, ritirò l’opera alle sue origini, cioè al recitar cantato fiorentino, modificato secondo le esigenze francesi.
Le sue opere sono un ideale di equilibrio oratorio e morale, egli introdusse inoltre il ballet de cour (rivisto) nei prologhi.

L’OPERA IN INGHILTERRA FINO A PURCELL
In Inghilterra ebbe importanza il mask, con soggetti mitologici e in cui si prevedeva la danza, rappresentato in ambienti di corte. Nel sec. XVI la maggior parte delle musiche dei masks erano di due italiani: A. Ferrabosco e N. Laniere.
Il genere giunse fino alle soglie del ‘700. Fra i compositori più rinomati M. Locke e Lawes.
Nel panorama modesto della musica inglese H. Purcell riunisce le esperienze musicali italiane e inglesi scrisse l’opera Didone e Enea e diede musiche di scena per vari drammi.

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