Le colonne sonore

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Testo

LA MUSICA NEL FILM
Il film è un opera d’arte nella quale confluiscono tutti i fondamentali linguaggi: l’immagine in movimento, la parola, la musica.
Agli inizi però il cinema era muto.
Gli spettatori leggevano le parole dei dialoghi scritte sullo schermo, tra un’inquadratura e l’altra, ma nella sala non regnava il silenzio: prima di tutto erano gli spettatori stessi a commentare a voce alta quello che compariva sullo schermo, pronunciando le battute degli attori, aggiungendo grida e risate.
Il successo di un film si misurava proprio da questa partecipazione popolare.
Poi c’era la musica.
Le sale cinematografiche erano attrezzate con un pianoforte; le più ricche si permettevano addirittura un’orchestrina.
La musica commentava attentamente la scena; c’era tutto un repertorio di musiche per ciascuna situazione: le musiche per la paura, per le scene d’amore, per gli inseguimenti, per le comiche, e così via.
Con l’avvento del disco, anche il pianista e l’orchestrina a poco a poco sparirono: il disco costava molto meno.
NASCE LA COLONNA SONORA
Alla fine degli anni Venti del Novecento fu messa a punto una tecnica di registrazione del suono, sincronizzata con l’immagine.
Ora si poteva sentire dagli altoparlanti la viva voce dei personaggi, si potevano sentire i rumori dell’ambiente, e naturalmente continuava a sentirsi la musica.
Parlato, effetti sonori, musica: sono i tre ingredienti sonori che da allora accompagnano lo snodarsi delle scene.
Tutti insieme formano la cosiddetta colonna sonora del film.
I dialoghi traducono i pensieri dei personaggi, gli affetti sonori sottolineano la sensazione di realtà.
La musica ha la funzione di contorno, di decorazione, se ben usata rivela la possibilità di dare un senso a quello che compare sullo schermo.
I CARTONI ANIMATI
I cartoni animati sono disegni che si muovono, realizzati facendo corrispondere a ogni disegno un fotogramma, cioè un singolo negativo della pellicola. L’effetto di movimento è dato dal rapido susseguirsi delle immagini, e sullo stesso principio si basano i film con pupazzi tridimensionali.
Se la colonna di un film è più o meno necessaria a completare quanto avviene sullo schermo, e può anche non esserci, la musica dei cartoni animati e importantissima ed è sempre parte integrante delle scene.
Per sua stessa natura,quindi, la musica dei cartoni si è sviluppata in modo particolare: in essa è necessaria una perfetta sincronia tra movimenti dei personaggi e suoni, e largo uso trovano dunque i suoni onomatopeici, realizzati con la percussioni e con tecniche speciali utilizzate dai “rumoristi”.
WALT DISNEY
La prima fusione di musica e disegni si deve all’americano Walt Disney, che nel1929 iniziò con la DANZA MACABRA la fortunata serie delle Silly Symphoneis (“sinfonie buffe”). Tale opera precedette di una decina d’anni il grande capolavoro del 1940: Fantasia. In questo film a cartoni animati, la musica, anziché adeguarsi ai disegni, ne suggerisce forme e colori. I brani musicali inseriti in Fantasia, diretti da Leopold Stokowski, sono tutti famosissimi. Per la lavorazione del film furono necessari ben 126 chilometri di pellicola, dei quali poi soltanto 4 vennero utilizzati.
I film Disney dell’ultima generazione sono però cartoni animati i cui disegni non vengono più eseguiti a mano dai disegnatori (migliaia di disegni per ogni singola scena), bensì elaborati al computer.
LA MUSICA E LA PUBBLICITA
Le funzioni della musica all’interno di uno spot sono queste:
- attirare l’attenzione uditiva del telespettatore;
- far si che memorizzi la frase musicale del jingle e quindi il nome del prodotto;
- rafforzare il significato delle immagini;
- suscitare emozioni e sensazioni che portino all’identificazione tra il prodotto e lo stato fisico e psicologico che il prodotto stesso rende desiderabile: amore, amicizia, bellezza, benessere, potere.
Un aspetto importante è l’associazione costante di un determinato prodotto a un brano musicale, che viene riproposto anche per lunghi periodi. Si può trattare di musica scritta appositamente, quindi originale, oppure ripresa dal repertorio classico, o ancora tratta dal repertorio della musica rock e leggera
A COSA SERVE LA MUSICA IN UN FILM
In un film la musica può essere usata in tanti modi.
Il primo modo, quello più semplice, è costituito dalla musica interna al film.
Per esempio, se il protagonista sta cantando o suonando, si sente la sua musica; se sta ascoltando un disco o se sta ballando in un locale, si sente la musica trasmessa.
Il secondo modo è il più complesso e interessante: il regista sceglie una musica per commentare una scena e in questo modo aggiunge alla scena stessa un qualche significato.
Per esempio, la musica può farci capire i sentimenti che il personaggio sta provando, oppure se la situazione rappresentata è serena o drammatica o comica.
Può sottolineare un avvenimento.
Può richiamare qualcosa che non è presente sulla scena, e così via.
Una delle tecniche musicali più frequenti per realizzare una colonna sonora è quella di costruirla attorno a un leitmotiv, o motivo conduttore, un motivo che ritorna più volte nel corso del film.
Può essere associato a un personaggio, o a un sentimento, o a un avvenimento.
CHI COMPONE LE MUSICHE IN UN FILM
Un film è realizzato da una grande quantità di esperti.
Basta dare un’occhiata ai titoli di coda, per rendersi conto di quante persone hanno contribuito a crearlo.
A dare le direttive , e a coordinare il lavoro di tutti, è il regista.
Il regista è dunque anche la persona che prende le decisioni sulle musiche da inserire nel film.
Echi compone queste musiche?
Il regista ha due possibilità:
1. affidare il compito a un compositore; in questo caso le
musiche sono ogni volta nuove;
2. utilizza musiche esistenti; possono essere vecchie canzoni, o
anche musica classica.
Tutto il repertorio delle musiche classiche, da quelle medioevali a quelle contemporanee, è stato sfruttato come colonna sonora dei film.
MUSICA E MASS MEDIA
I mass media sono gli strumenti di comunicazione i massa cioè tutti quei mezzi che permettono la diffusione di comunicazioni, informazioni ed altro, compresa la musica, nel più breve tempo possibile e al maggior numero di persone. Parliamo dunque di radio, cinema, reti televisive, reti informatiche, telefonia mobile, e dei rispettivi strumenti di diffusione: redio, televisori, lettori DVD e CD, computer, videoregistratori, impianti Hi-Fi, autoradio e telefonini.
IL MUSICAL
Il termine musical è un’abbreviazione di musical comedy, ovvero “commedia musicale”, e sta a indicare un genere di spettacolo nato in America nei primi decenni del Novecento. La musical comedy si ispira direttamente all’Operetta europea, ma rispecchia i gusti e i costumi degli statunitensi, tra i quali è diventata un tipo di spettacolo di grande successo. Quasi tutti i musical più famosi sono stati da prima rappresentati a teatro e successivamente proposti in versione cinematografica.
Il musical si differenzia dall’Operetta in quanto:
- si serve di testi più realistici;
- dà particolare importanza alle coreografie;
- l’allestimento è affidato a registri e coreografi di successo;
- gli interpreti sono bravi attori, e ballerini professionisti;
- gli attori devono saper cantare ma, a differenza di quanto avviene nell’Operetta, le loro voci non devono essere necessariamente avere un’impostazione lirica: è sufficiente che siano belle voci;
- le musiche spesso sono firmate da compositori di fama mondiale: Gershwin, Berlin, Bernstein, Porter, Loewe. Negli ultimi decenni, il successo dei musical è stato abbinato al lancio discografico dei brani più popolari.
Il musical inoltre è diverso dal film perché:
- in esso compaiono numerose canzoni, anche 20 e più, come in Grease, che sono parte integrante della storia narrata;
- nel film invece la musica può essere presente come colonna sonora, come tema iniziale e a volte come canzone che identifica scene particolari.
Uno dei musical più amati e rappresentati è Grease, del 1978, che decretò il successo di Olivia Newton John (la bella collegiale Sandy) e di John Travolta (il bullo Danny Zuko). Le 20 canzoni in esso inserite sono quasi tutte molto conosciute, come Grease, la sigla iniziale, e Summer Nights (“Sera d’estate”), la canzone che Sandy e Danny cantano separatamente per raccontare agli amici le avventure estive.
I VIDEOCLIP
Per videoclip si intende comunemente un breve pezzo filmato ( dall’inglese TO CLIP, che si significa “tagliare”) costruito sulla durata di una canzone (3-4 minuti), con immagini più o meno legate al significato delle parole e trasmesso in televisione per pubblicizzare il brano: suono, immagini e protagonista devono formare un armonico insieme per invogliare lo spettatore ad acquistare il CD.
Il videoclip nacque attorno agi anni Settanta, ma inizialmente ara legato agli spot pubblicitari. Il primo vero clip musicale diretto da un regista famoso, è stato Bohemian Rapsody dei QUEEN (1975) della durata quasi normale di 5'30". Un altro videoclip che ha fatto epoca è stato THRILLER (1938) di Michel Jackson, diretto da J.Lands, che durava più di 15 minuti.
Negli ultimi anni, canali televisivi come MTV, o la britannica SUPER CHANNEL, diffusero in tutto il mondo, , trasmettono videoclip 24 ore su 24. I loro fans, appartenenti alla MTV GENERATION, la “generazione di MTV”, apprezzano cantanti e gruppi musicali più per “resa” sullo schermo che per la qualità della loro musica. Il videoclip di Bohemiam Rapsody ottenne un grande successo e aprì la strada a tutti i film musicali venuti in seguito.

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