Italo Svevo e foibe

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Testo

Italo Svevo
Storia Sviluppo politico italiano nel periodo del primo conflitto mondiale e relative annessioni territoriali (Trieste)
Italiano Condizione cosmopolita triestina quale culla di formazione poetica e culturale di Svevo; creazione del personaggio dell'inetto.
Inglese J. Joyce: biografia e poetica.
Filosofia Teorie di Freud.
Fisica Einstein :La Relatività Ristretta, equazioni di trasformazioni di Lorentz.
Sviluppo del primo conflitto mondiale
All’inizio del XX sec. le gravi tensioni prodotte dalle tendenze imperialistiche delle varie potenze europee vennero aggravandosi anche a causa delle intense rivalità esistenti tra le singole Nazioni.
In tutti i paesi si determinò una decisa corsa al riarmo, sostenuta dai movimenti nazionalistici che chiedevano a gran voce una politica di potenza ed esaltavano apertamente la guerra. Per troppi uomini del primo 900 la guerra, il sangue, le stragi.. (così osservava B.Croce) non erano più oggetto di ripugnanza ma rivestivano una certa attrazione poetica, si parlava della bellezza della violenza e della strage. Così, quando il 28 giugno 1914 uno studente bosniaco Gravilo Princip uccise in un attentato a Sarajevo l’arciduca Francesco Ferdinando D’Asburgo, erede al trono d’Austria, e sua moglie, gli eventi precipitarono e nell’agosto del 1914 lo scoppiò della Prima Guerra Mondiale costituì l’inevitabile sbocco delle tensioni interne ed esterne dei vari Stati europei. Ben presto non solo l’Europa ma il mondo intero si trovarono impegnati in un conflitto di proporzioni fino ad allora sconosciute che provocò danni spaventosi. L’Europa era divisa in due blocchi contrapposti: da un lato la Francia, L’Inghilterra e la Russia unite nel 1907 nella Triplice Intesa, dall’altro Germania, Austria-Ungheria, Italia unite nel 1882 nella Triplice Alleanza. L’Italia, pur legata alla Triplice Alleanza, inizialmente rimase neutrale , per essere stata tenuta all’oscuro delle decisioni di guerra prese da Austria e Germania.

Il Paese era comunque diviso internamente: da un lato gli interventisti, decisi sostenitori della guerra, dall’altro i neutralisti, sostenitori della pace e convinti che ogni guerra sarebbe stata un danno per gli interessi del proletariato. L’Italia entrò in guerra il 24 maggio 1915, sotto la minaccia del blocco mercantile inglese, scendendo in campo a fianco della Triplice Intesa, poiché non raggiunse un accordo con Austria – Germania. Il 1917 fu un anno significativo; la Germania intraprese una guerra sottomarina contro il commercio che il presidente americano Wilson dichiarò "è una guerra contro l’umanità, contro tutte le nazioni" . Nello stesso anno scoppiò la rivoluzione bolscevica, e la Russia dovette ritirarsi dalla guerra . Gli Stati Uniti entrarono allora in guerra , prestando un solido aiuto agli alleati. Finalmente nel Novembre 1918, con la resa della Germania e dell’Austria, la guerra ebbe fine, il bilancio apparve terrificante. La guerra distrusse le ricchezze accumulate nei quarant’anni di pace precedenti e determinò la fine dell’egemonia dell’Europa nel mondo. L’assetto post-bellico vide profondamente mutato il quadro della vecchia Europa: dopo aver dichiarato guerra all’Austria-Ungheria, le forze italiane attaccarono i contingenti austriaci lungo i confini. Nel tentativo di occupare Trieste, città di tradizioni italiane e importante sbocco sul mare per l’Europa continentale, gli italiani combatterono, fra l’estate e l’autunno 1915, quattro battaglie di esito incerto. L’esercito italiano occupò Trieste solo nel 1918, e al termine del conflitto la città venne annessa al Regno d’Italia. L’impero Austro-ungarico scomparve, lasciando il posto ai nuovi Stati cuscinetto (Polonia, Cecoslovacchia, Austria, Ungheria, Jugoslavia) che non avevano alcuna possibilità di autonomia econimica, e l’impero russo degli zar fu spazzato via dalla Rivoluzion bolscevica guidata da Lenin, che portò al potere i Consigli dei delegati dei lavoratori (Soviet) e fondò l’URSS (Unione della Repubbliche Socialiste Sovietiche)

Italo Svevo (Aron Hector Schimtz)
La condizione cosmopolita triestina

In seno al suo profilo autobiografico Italo Svevo esterna le reali motivazioni di uno pseudonimo che potrebbe essere definito specchio della sua cultura: (Profilo autobiografico).Posta così in apertura del Profilo autobiografico la motivazione dello pseudonimo documenta l’importanza che Svevo attribuisce alla sua doppia identità sottolineando una condizione di mediatore fra due versanti culturali, interpretando, nella sua opera di scrittore, la singolarità della "condizione triestina".

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