Domanda e offerta

Materie:Tesina
Categoria:Matematica

Voto:

1 (3)
Download:1328
Data:21.04.2008
Numero di pagine:5
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
domanda-offerta_1.zip (Dimensione: 31.05 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_domanda-e-offerta.doc     77 Kb


Testo

DOMANDA E OFFERTA
DOMANDA
L’economia di mercato è basata sull’interazione tra domanda (da parte dei compratori) e offerta (da parte dei venditori).
Domanda e offerta determinano i prezzi e quindi l’allocazione delle risorse in un sistema economico.
Quindi per definizione la domanda esprime “la quantità di viene richiesta ad un determinato prezzo in un dato mercato ed in un determinato momento”.
Il concetto di domanda va, dunque, al di là dell’idea comune di desiderio o di bisogno: se il desiderio non è reso effettivo dalla capacità e disponibilità di pagarne il corrispettivo, non si
ha domanda in senso economico.
La funzione di domanda dipende principalmente dal prezzo del bene stesso, dal reddito dei consumatori, dal prezzo di altri beni che soddisfano lo stesso bisogno e anche da fattori culturali che, in certe situazioni, influenzano in maniera determinante la richiesta del bene ( si pensi ad esempio a beni che sono acquistati non tanto per la loro funzione ma perché divenuti “status simbol”).
Se indichiamo con x la domanda (quantità di bene richiesta) e con p il corrispondente prezzo di vendita possiamo scrivere:
x = f(p) con x0 e p0
x è una funzione positiva o nulla, cioè x0 , definita per p0 poiché non ha senso considerare quantità e prezzi negativi. Impiegando coordinate cartesiane e segnando sull'ordinata i prezzi (p) dei beni economici e sull'ascissa le corrispondenti quantità vendute, si potrà rappresentare graficamente una curva di domanda.
La curva di domanda ha, generalmente, un andamento decrescente, ossia un’inclinazione negativa verso l’asse delle ascisse, su cui si misura la quantità richiesta di un certo bene, mentre su quello delle ordinate si misura il prezzo.
Esiste quindi una relazione inversa tra prezzo di un bene e la sua quantità domandata, all’aumentare cioè di una delle due variabili diminuisce l’altra e viceversa
Esisterà sempre un prezzo così alto che il bene rimarrà invenduto, mentre quando si incomincerà a vendere una quantità del bene in oggetto si è raggiunto il prezzo di soglia. Anche a prezzo nullo la quantità consumata sarebbe finita in quanto si fermerebbe al limite di saturazione del bisogno in cui l'utilità marginale è uguale a zero.
Per determinare la legge della domanda di un certo bene si effettuano indagini di mercato atte a rilevare le varie quantità vendute corrispondenti ai diversi valori del prezzo; quindi si determina la funzione che meglio approssima l’andamento dei punti tramite metodi statistici.
Tenendo conto delle caratteristiche già segnalate per la domanda di un bene, la funzione che più frequentemente sono utilizzate in economia per rappresentare la domanda sono:
a)
Questa è una funzione lineare decrescente, il cui grafico è un segmento dovendo essere x0 e p0.
Esempio: Funzione di domanda lineare q = 2600 – 0,1p
b)
Questa è una funzione quadratica che graficamente corrisponde ad un arco di parabola decrescente del primo quadrante dovendo essere x0 e p0.
c)
Questa è una funzione esponenziale decrescente, il cui grafico è limitato al primo quadrante.
d)
Questa è una funzione di tipo iperbolico decrescente, il cui grafico è limitato al primo quadrante.
Esempio: Funzione di domanda iperbolica q = 24000/p
OFFERTA
Finora abbiamo analizzato l'aspetto relativo alla domanda, in realtà il mercato esiste se i beni o servizi richiesti sono disponibili, ovvero se questi sono offerti.
Tralasciando il semplice caso dell'individuo-venditore, possiamo assumere le imprese come gli operatori preposti in economia politica a fornire beni e servizi.
La Quantità Offerta di un bene è quella quantità che gli imprenditori immettono sul mercato, ovvero sono disposti a vendere.
La curva di offerta può iscriversi in un sistema di assi cartesiani in cui in ordinata si trova il prezzo e la quantità in ascissa. Prendendo in considerazione beni non aventi utilità diretta per l'offerente, ovvero per il produttore del bene stesso che sostiene un costo di produzione, in linea teorica egli è disposto a cedere tutte le unità prodotte, purché il prezzo superi o al limite uguagli il costo.
Se ciò non fosse entrerebbe in perdita. Poiché i costi, da una certa quantità in poi, sono crescenti, l'offerta tenderà ad aumentare col crescere del prezzo.
Quindi la curva di offerta ha un andamento crescente
Se si indica con x la quantità offerta, si ha:
x = g(p) con x0 e p0
dove x è una funzione positiva e p è crescente o comunque non decrescente.
Una delle funzioni più usate per rappresentare l’offerta è la funzione lineare del tipo :
che graficamente corrisponde ad una retta decrescente.
Esempio: Funzione di offerta q = 0,2p – 1000

Come si vede, all’aumentare del prezzo cresce la quantità del bene che viene offerto al mercato. Esiste quindi un rapporto di proporzionalità diretta tra prezzo e offerta.
Dal grafico si vede pure come esiste un prezzo (5000) al di sotto del quale i produttori non sono disposti ad offrire nulla in quanto i costi di produzione renderebbero non conveniente l’offerta della merce.
Similmente alla domanda quindi, l'offerta aumenta all'aumentare del prezzo di vendita e diminuisce al suo diminuire.
A parità di offerta, il prezzo di un bene aumenta all'aumentare della domanda, mentre a parità di domanda il prezzo di un bene diminuisce all'aumentare dell'offerta.
PREZZO DI EQUILIBRIO.
In economia, particolare importanza riveste il problema relativo alla determinazione del prezzo di equilibrio in un mercato di libera concorrenza.
Si parla di concorrenza perfetta quando il mercato soddisfa i seguenti requisiti:
a) il bene ha caratteristiche omogenee indipendentemente dal produttore che lo immette nel mercato.
b) il numero dei consumatori e dei produttori è elevato; in tal modo il singolo operatore non può modificare né la domanda globale né l’offerta globale del bene: in pratica esso non può influenzare il prezzo del mercato;
c) non sussistono accordi né tra i consumatori né tra i produttori;
d) ogni consumatore può acquistare da qualsiasi produttore e ciascun produttore può vendere a qualsiasi consumatore;
e) ogni operatore conosce le condizioni che determinano la domanda e l’offerta; si parla cioè di trasparenza del mercato.
E’ facile intuire che le ipotesi appena elencate sono tali che,nella realtà, nessun bene è venduto in regime di concorrenza perfetta, tuttavia questa idealizzazione consente di affrntare in modo semplice la determinazione del prezzo di equilibrio, come “incontro” tra la domanda globale e l’offerta globale del bene.
Da un punto di vista matematico si tratta di determinare il prezzo corrispondente all’intersezione fra la curva che esprime la legge della domanda e quella che esprime la legge dell’offerta, si tratta quindi di risolvere la seguente equazione:
f(p) = g(p)
dove f(p) indica la domanda e g(p) l’offerta relativa al medesimo bene.
Il prezzo di equilibrio è allora il prezzo per cui la quantità richiesta è uguale alla quantità offerta ed è il prezzo a cui viene venduto il bene.
E’ bene precisare tuttavia che nel tempo la legge della domanda si può modificare, così come l’offerta ; pertanto il prezzo di equilibrio, ossia il prezzo a cui è venduto un certo bene può variare nel tempo.
Date ad esempio le seguenti funzioni di domanda e offerta:
qd = 2600 – 0,1p qs = 0,2p –1000
la condizione di equilibrio si realizza in corrispondenza del prezzo p = 12000, a cui corrisponde una quantità offerta e richiesta pari a 1400.
Graficamente:


.

I punti a destra del prezzo di equilibrio evidenziano una situazione in cui l’offerta del bene è superiore alla domanda, i punti a sinistra la situazione opposta. In un mercato di libera concorrenza perfetta, in cui il prezzo è per il produttore un dato esogeno sul quale non può influire (si pensi ad esempio al prezzo dei prodotti agricoli, stabilito dalle borse merci), operano meccanismi
automatici di aggiustamento che fanno slittare il prezzo verso il suo livello di equilibrio.
Se troviamo a destra del punto di equilibrio, ad esempio, le quantità offerte saranno superiori a quelle domandate: i produttori quindi al fine di non ritrovarsi con scorte invendute e conseguentemente aggravare di costi la gestione, saranno disposti a offrire le proprie merci a prezzi minori.
Graficamente ci si muoverà verso sinistra lungo la curva di offerta.
Meccanismi opposti agiranno a sinistra del punto di equilibrio

Esempio