"L'esclusa" di Luigi Pirandello.

Materie:Scheda libro
Categoria:Lettere
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Data:20.02.2006
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Testo

SCHEDA LIBRO

TITOLO: L’esclusa

AUTORE: Luigi Pirandello
CENNI BIOGRAFICI
Drammaturgo e narratore italiano, nasce ad Agrigento nel 1867. Formatosi nell'ambiente siciliano, frequentò l'Università di Roma e concluderà i suoi studi laureandosi a Bonn. Rappresentò sulle scene l'incapacità dell'uomo di identificarsi con la propria personalità, nel dramma della ricerca di una verità al di là delle convenzioni e delle apparenze.
Due anni prima della morte (avvenuta a Roma nel dicembre del 1936) gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Tra le sue opere più celebri: Il fu Mattia Pascal (1904), Uno nessuno e centomila (1926) e la sua raccolta di novelle Novelle per un anno.
Pirandello raggiunse la fama con la sua opera teatrale (Lumìe di Sicilia, Cosi è (se vi pare), Sei personaggi in cerca di autore, Enrico IV): ricevette grandi accoglienze anche dal pubblico e dai critici stranieri soprattutto in Germania ed in Francia, i suoi drammi furono interpretati dalle maggiori compagnie del tempo.

RIASSUNTO:
Un giorno Marta Ajala viene sorpresa dal marito Rocco Pentagora mentre sta leggendo una lettera d'amore che le aveva scritto un giovane del paese, Gregorio Alvignani; viene scacciata di casa, sconvolgendo la tranquillità non solo del proprio matrimonio, ma anche della famiglia degli Ajala. Il padre di Marta per il dolore si rinchiude in se stesso, abbandona gli affari, che vanno in malore, e nel giro di qualche settimana muore: restano tre donne sole, una madre (Agata) e due figlie (Marta e Maria). Il fallimento dell'impresa paterna mette sul lastrico le tre donne, che sono costrette anche a lasciare la casa, trovando qualche aiuto in una vecchia e sfortunata amica, isolata dalla sua società per uno "sbaglio che aveva commesso in gioventù" Veronica. Marta cerca lavoro; vince un concorso per insegnare nel collegio che lei stessa aveva frequentato da ragazza, ma non può prenderne possesso per le 'chiacchiere' della gente, che si rifiuta di avere come maestra delle proprie figlie un'insegnante sulla quale pende l'accusa infamante del tradimento del vincolo coniugale. Per intervento di Gregorio Alvignani, che nel frattempo era diventato senatore, Marta ottiene un posto in un collegio di Palermo, dove si trasferisce con la madre e la sorella.
A Palermo due professori si innamorano di lei, il disincantato e poetico Attilio Nusco e il rozzo e primitivo Matteo Falcone, che, ciascuno a proprio modo, cerca di manifestarle il proprio amore; in modo un po' tragico finisce l'innamoramento del Falcone, che viveva con due vecchie, la madre e la zia, entrambe vedove e legate a un passato ormai concluso, che non potrà più ritornare e che le mantiene in un'atmosfera fantastica di sogno e di irrealtà, una condizione di follia che le salva dalla visione di una realtà cruda e triste, fatta di solitudine e di isolamento.
Sempre a Palermo incontra l'ormai celebre Alvignani, dal quale Marta si fa sedurre, credendo di amarlo e restando incinta. È una nuova situazione per entrambi, di fronte alla quale l'Alvignani si sente impreparato e timoroso di perdere non soltanto la reputazione ma anche la condizione sociale e politica che si era venuto costruendo.
Una sera Marta viene chiamata al capezzale di una donna morente: è la madre di Rocco Pentagora, che vive da sola a Palermo, anche lei scacciata in gioventù dal marito, che aveva creduto di essere tradito dalla moglie. Marta telegrafa a Rocco, che accorre, ed entrambi assistono all'agonia della donna, che muore felice di sapere che il figlio era sposato con una brava ragazza e che la loro unione era salda e 'normale'. Rocco ama ancora Marta e le chiede di ritornare a casa a vivere con lui, ma una cosa complica la situazione: ora Marta aspetta un figlio da colui che in passato è stato considerato il suo amante. Marta non più innocente ritornerà alla fine col marito con la creatura che porta in grembo, dopo che innocente era stata scacciata.

PERSONAGGI:
• Marta Ajala: E’ la protagonista del romanzo e la vittima di una serie di disavventure che non è andata a cercarsi, piovutele addosso una dopo l'altra. Viene scacciata di casa perché accusata di tradimento, la notizia si diffonde per il paese e lei diventa immediatamente il fulcro dello scandalo. Questo le complicherà la vita: da una parte il rifiuto da parte della società che si fa sempre più forte, dall’altra la volontà della donna di trovare il modo di poter mantenere la madre e la sorella che dopo la morte del padre e il consequenziale fallimento dell’impresa di famiglia si stanno riducendo ad una estrema povertà.La vita di Marta sembra di nuovo sorriderle quando le si presenta l’opportunità di trasferirsi a Palermo per insegnare il un Collegio.
• Rocco Pentagora: E’ il marito di Marta, un giorno la sorprende leggere una lettera che Gregorio le aveva scritto; scaccia la moglie di casa perché crede abbia una relazione extraconiugale. Anche se il suo amore per Marta è molto forte Rocco è accecato dalla convinzione che la moglie lo tradisca, condizione che nella sua famiglia ricorre da generazioni: anche suo padre aveva allontanato la moglie perché accusata d tradimento. Una volta accortosi dello sbaglio da lui commesso tenta in ogni modo di riavvicinarsi a lei, ci riuscirà alla fine del romanzo quando davanti alla medre morente riuscirà a convincere Marta a riitornare da lui.
• Gregorio Alvignani: sin dall’inizio del romanzo si dimostra interessato a Marta, tra i due inizia ad esserci uno scambio di lettere che non sta ad indicare una relazione, ma un sentimento da parte di Gregorio non corrisposto da Marta. I due si ritroveranno a Palermo, dove inizia una vera relazione, Marta rimane incinta ma il loro rapporto entra in crisi quando Rocco si interessa nuovamente a Marta e avrà termine nel momento in cui Gregorio inizierà a temere per la propria posizione sociale e per la propria credibilità come senatore.
• Antonio Pentagora: padre di Rocco. Ha perso fiducia nll’unione del matrimonio in quanto è convinto che sua moglie (Fana Pentagora) , a suo tempo, l’abbia tradito. E’ lui stesso che convince Rocco che il tradimento coniugare è una “tradizione” nella famiglia Pentagora.
• Nicolino Pentagora: figlio di Antonio e fratello di Rocco. E’ l’unico il casa Pentagora che ha ancora fiducia nel matrimonio, forse per l’inesperienza, ma tende a non screditare Marta e a difendere la madre.
• Fana Pentagora: cacciata dal marito (in un passarto non riportato dal romanzo), accosata di tradimento coniugale;incontreremo questa donna alla fine del romanzo quando con la sua morte Marta e Rocco si riuniranno.
• Francesco Ajala: padre di Marta che si chiude in se stesso, la sua figura è stata disonorata e messa in ridicolo dalle accuse rivolte alla figlia. Per Marta il padre nutriva una profonda stima che tendeva a mettere Maria in disparte. Quando lo scandalo prende piede tra le dicerie della gente Francesco si richiude in se stesso e nemmeno le perole della moglie riescono a convincerlo dell’innocenza della figlia .Francesco morirà proprio mentre Marta darà alla luce il figlio di Rocco,,ma ol piccolo toccherà la stessa sorte del nonno.
• Agata Ajala: E’ la madre di Marta, ha profonda fiducia nell’innocenza della figlia ed è per questo che è pronta ad accoglierla in casa. Agata però non si accorge del fragile periodo che Marta sta passando quando si trasferiscono a Palermo,come una brava attrice Marta riesce a nascondere alla madre e alla sorella il periodo di profonda tristezza che passando, così che Maria e Agata riescano a ritrovare quella serenità persa con lo scandalo.
• Maria Ajala: sorella minore di Marta, sempre messa un po’ in disparte dal padre, sin da piccola ha vissuto nell’ombra delle virtù di sua sorella Marta. Sempre attaccata alla madre e sempre pronta ad aiutarla in faccende domestiche. E’ l’unica che riesce ad avvicinarsi al padre durante la sua voluta reclusione in camera da letto; dopo la morte di Francesco si vede il lei la possibilità di non cadere in miseria facendola, sposare con Paolo Sistri al quale affidata l’impresa di famiglia, quindi la sopravvivenza della famiglia stessa. Maria nel complesso risulta essere una ragazza introversa e molto timida.
• Veronica: amica di vecchia data di Agata che in passato fu protagonista di sventure amorose di cui ancora oggi subiva le conseguenze;molto importante le per le tre donne Ajala, punto di riferimento e di forza che mostra vera amicizia alle Ajala cadute in sventura.
• Matteo Falcone: insegnante al Collegio in cui Marta trova la possibilità di rifarsi una nuova vita; innamorato di Marta nonostante i suoi modi burberi e rozzi e l’aspetto mostruoso; tra i due nasce una simpatia che terminerà con l’entrata in scena di Gregorio. Matteo vive con la madre e la zia entrambe di età avanzata, entrambe vedove, entrambe prive di quell'amore "coniugale", per il quale sono diventate pazze dopo la morte dei rispettivi mariti, con le quali si è stabilito un rapporto di amore/odio, di amore in quanto dello stesso sangue, di odio perchè in esse vede se stesso e la propria impotenza di fronte alla bellezza della vita.
• Emanuele Pompeo Moroni:insegnante del Collegio un uomo dall’aspetto imponente sicuro di se, ma soprattutto sicuro di poter conquistare il cuore di Marta.
• Nusco Attilio: insegnante del Collegio dall’aspetto esile innamorato di Marta e volenteroso di conquistarla per mezzo di poesie a lei ispirate scritte dal timido insegnante.

STILE:
Il tipo di linguaggio è di tipo realistico. Al centro di tutto il romanzo viene descritto il fatto così come appare e così come viene vissuto dai personaggi; in primo piano viene posta la disperazione, come conseguenza della distruzione dei valori in cui si aveva cieca fede.

AMBIENTE STORICO E GEOGRAFICO:
La vicenda si svolge alla fine dell’ottocento inizi novecento.
La mentalità dell’epoca è chiusa, bastano i sospetti a far scoppiare gli scandali;
Il romanzo è ambientato in un paesino siciliano di provincia per quello che riguarda la prima parte, mentre a Palermo nella seconda.

TEMATICA:
Il tema di questo romanzo può essere considerato lo scandalo in relazione alla mentalità dell’epoca.
Marta non ha tradito suo marito, ma il semplice sospetto e la profonda convinzione di Rocco fanno sì che scoppi lo scandalo, che non colpisce solo Marta e il marito ma anche la famiglia Ajala tanto da portare Francesco Ajala alla morte, lo scandalo è qualcosa di talmente tanto grave che conduce un padre a non avere la minima considerazione per la figlia, lo conduce a chiudersi in se stesso, ad isolarsi, fino a che non giunga la morta; porta tanto disonore quanto basti perché agli occhi della gente di un piccolo paesino, gli Ajala diventino persone senza dignità.
La società diventa schiva nei confronti dell’ accusata e di chi le sta intorno, le stesse conseguenze le aveva vissute, e le viveva ancora, Anna Veronica, anche al centro di uno scandalo in un tempo passato, ma che ancora oggi manifestava le sue conseguenze nei modi con cui la gente era solita dimostrarle: isolata e non considerata.

COMMENTO PERSONALE:
E’ un libro da cui si capisce molto bene la mentalità dell’epoca, ma soprattutto si comprende la condizione sociale della donna: la donna era succube delle decisioni prese dal marito, il capo della famiglia che aveva il pieno controllo di tutto e di tutti.
La chiave di tutto il libro è racchiusa all’inizio del IV capitolo della seconda parte del libro: Marta rientra a casa dal collegio e in casa si ritrova una situazione di serenità e tranquillità che da tempo non aleggiava più nelle vite delle tre donne, e marta si rende conto che tutto ciò che si trova davanti a lei in quel momento è opera sua:
“Si, opera sua; ma nessuno dunque intendeva, nessuno indovinava a prezzo di quale martirio?Fatta una croce sul passato, non dovava parlarsene più? La madre e la sorella ne erano uscite; ed ecco una nuova vita, calma e modesta,era ricominciata per loro. Ma lei? La sua vita, la sia giovinezza dovevano rimanere sepolte lì, nel passato?Non se ne doveva più parlare?Quel ch’era stato era stato? Morta? Tutto morto per lei? Viva solamente per far vivere gli altri? Se ne sarebbe magari contentata se, esclusa dalla vita, le avessero almeno concesso di godere in pace dello spettacolo dolce e quieto di quella casetta, ch’era come costruita sul sepolcro di lei, …”
E’ da questo piccolo frammento che possiamo capire l’esclusione di Marta dalla felicità e dalla gioia di vivere, sulle quali però sono costruite la felicità e la gioia di vivere della madre e della sorella.

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