Zephiro torna e 'l bel tempo rimena

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

Zephiro torna, e ‘l bel tempo rimena. (F. Petrarca)
Questa poesia di Francesco Petrarca è, dal punto di vista metrico, un sonetto, cioè uno schema preciso e fisso di versi e strofe. La poesia è costruita sul contrasto tra la bellezza e la serenità del paesaggio primaverile e la tristezza e la desolazione del poeta che, con la bella stagione, prova più forte il suo dolore. Con il ritorno della primavera, e quindi col risvegliarsi della natura, egli esprime la sua profonda malinconia perché, proprio in primavera, egli perse la donna che amava. Così, tutto lo spettacolo delle luci, dei colori e delle bellezze primaverili non lo possono attrarre e consolare anzi, a lui, sembrano solo uno squallido e triste deserto. Usa anche il paragone di Giove che in quella stagione riesce a mirare “sua figlia”: Venere. Questo riferimento cosmologico è anche un chiaro riferimento alla mitologia classica dato che Venere è la dea dell’amore e, egli si appresta ad affermare che proprio la primavera è la stagione in cui fiorisce l’amore. Lancia anche una sorta di amoroso pensiero e richiesta alla donna che, quando se n’è andata, ha portato con sé le chiavi del cuore del poeta e ci da quasi l’impressione come se il poeta la stesse invitando a tornare da lui. E il veder tanta bellezza, tanta giocosità aumentano il senso di tristezza che invade il poeta dato che egli non potrà mai più godere, a causa delle pene d’amore, di tanta bellezza e felicità.

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