Torquato Tasso, Vita ed opere

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Testo

TASSO
Vita
nacque a Sorrento l’ 11 marzo 1544 da una famiglia nobile
istruito presso i gesuiti
per seguire il padre si trasferì prima a Urbino poi a Venezia (comincia il “Gierusalemme”)
frequentò l’ Università di Padova dal ’60 e scrisse il “Rinaldo” (poema cavalleresco)
dal 1565 al servizio del Cardinale Luigi d’ Este a Ferrara
“Gerusalemme liberata” scritta tra il ’65 e il ’75 insieme all’ “Aminta” (dramma pastorale) e “Galealto re di Norvegia”
successivamente cominciò un periodo di scrupoli letterari (volontà di adeguamento ai canoni aristotelici) e religiosi (paura di eresia)
arrivò ad uno stato di pazzia e fu rinchiuso nel carcere di Sant’ Anna (1579-1586)
si trasferì a Mantova e morì nel 1595 senza aver avuto il tempo di essere “incoronato” poeticamente a Roma
incarna perfettamente la figura del poeta cortigiano del ‘500 (rapporto di ambivalenza verso la corte).
Madrigali
Anticamente erano componimenti popolari che poi trovarono fortuna nelle corti come “poesia per musica”, da ciò deriva che le caratteristiche più importanti, esaltate dal Tasso, erano la musicalità e la brevità.
Rime
Di tipo sia amoroso sia sacro. Quelle amorose sono soprattutto un esercizio di letteratura (ricapitolazione da Petrarca in poi) e vi si ritrova la musicalità dei madrigali. Quelle sacre manifestavano un’ inquietudine e una riflessione sulla precarietà e vanità delle cose proprie dell’ ultima parte della vita del poeta. Ci sono anche esempi di lirica encomiastica (si rifà ad Orazio e Pindaro).
Aminta
favola pastorale (favola nel senso latino di fabula= testo drammatico) nata, come genere, nell’ età classica (Teocrito e Virgilio)
scritta nel 1573
differisce dalla commedia (ci sono temi seri e sentimentali) e dalla tragedia (c’ è il lieto fine e non raggiunge il livello sublime dei personaggi)
il tema è ripreso dal “Piramo e Tisbe” di Ovidio, successivamente ripreso anche da Shakespeare (“Giulietta e Romeo”)
testo teatrale, fondato sul dialogo più che sull’ azione
intento di divertire la corte (componente edonistica)
insofferenza celata verso i suoi vizi
i personaggi principali sono il pastore Aminta e la donna che ama, Silvia
si può considerare una chiave importante per la comprensione del poema.
Poetica
Tasso è profondamente immerso nell’ età in cui vive e come gli altri letterati del tempo accompagna ogni sua creazione poetica con una riflessione teorica. Nei “Discorsi dell’ arte poetica e del poema eroico” fissa i canoni per la Gerusalemme:
1)verosimile: il poema deve trarre l’ argomento, il più attuale possibile, dalla storia e il momento in cui si svolge non deve essere né troppo vicino né troppo lontano.
2)unire diletto e intento didattico: come il poeta dirà nel Proemio il dilettevole deve essere come l’ aroma che inganna il fanciullo malato e gli fa bere inconsciamente l’ amara medicina (l’ utile), da cui “riceverà la vita”. Il diletto è assicurato dal meraviglioso cristiano (non come quello pagano dell’ Ariosto).
3)struttura unitaria: la vicenda deve avere un inizio e una fine e soprattutto ci deve essere un tema centrale unico e dal quale il poeta si deve allontanare (forze centrifughe) il meno possibile.
4)livello sublime: sia per quanto riguarda il linguaggio che la forma metrica il poema si deve elevare da quello stile medio che era invece dominante nel Furioso.
Gerusalemme liberata
Il poema, la cui edizione completa, autorizzata dall’ autore, uscì nel 1581 ha come tema principale lo scontro tra l’ esercito cristiano (Dio) e quello arabo pagano (Satana). Le caratteristiche principali dell’ opera sono quelle elencate nei “Discorsi sull’ arte poetica”. La materia del poema è distribuita in venti canti, in ottave, e i personaggi principali sono:
esercito cristiano: Goffredo di Buglione (il protagonista), Tancredi, Rinaldo
esercito pagano: Clorinda e Argante (e la figlia del re, Armida)
I temi principali dell’ opera sono:
celebrazione della religione (contraddizione tra religione sfarzosa o più intima e sofferta) e del potere regale
ambivalenza verso la corte
sogno idillico (Erminia)
attrazione per il voluttuoso→ amore svincolato da ogni legge morale, solo ricerca del piacere dei sensi /// amore come sofferenza
ambivalenza anche sulla guerra: esaltata come manifestazione di eroismo e di forza, oppure vista solo come una necessità inevitabile.
Testi
1)”S’ ei piace ei lice”—dall’ Aminta
Il testo contiene il coro dell’ atto 1°, formato anch’ esso da pastori e che serve al poeta per guidare le sensazioni del lettore.
Il tema centrale è il rimpianto per la scomparsa età dell’ oro (fissata da Virgilio, Orazio, Tibullo), della quale i pastori rappresentano gli unici superstiti. L’ elemento davvero caratterizzante dell’ età dell’ oro, sostituita dal rigido clima controriformistico, era la libera affermazione dell’ istinto erotico e la colpa della sua scomparsa è da attribuirsi all’ onore degli uomini, concetto strettamente legato all’ ambiente della corte. Il testo è pieno di citazioni letterarie (Petrarca, Catullo).
2)La canzone al Metauro—dalle Rime (lirica encomiastica
La canzone risale al 1578, quando il poeta sperava di trovare protezione presso il ducato di Urbino, ed è un esempio di lirica encomiastica (celebrativa).
L’ altro tema importante è la condizione del poeta, visto come un “fugace peregrino” perseguitato dalla fortuna (forza ostile).
3)Proemio della Gerusalemme liberata
Il proemio costituisce un microcosmo e una chiave di lettura indispensabile del poema. La principale differenza con l’ Ariosto è costituita dalla rappresentazione dei personaggi, che sono personaggi reali e sono descritti attivamente, quasi autobiograficamente, dall’ autore. Inoltre il Tasso vuole esaltare, più che la vittoria religiosa, la drammaticità dei singoli episodi di lotta tra i diversi personaggi.
4)La parentesi idillica di Erminia
Erminia dopo la fuga nel bosco, nel quale si era addentrata dopo essere stata costretta alla fuga da dei crociati mentre cercava Tancredi, si sveglia e trova un pastore con la famiglia che si impaurisce nel vederla armata. Con lui parla delle sfortune che affliggono entrambi ma complessivamente Erminia esce rasserenata dall’ incontro.
In questo episodio si nota la parentesi idillica del poema, la natura sembra inglobare le figure della fanciulla e del pastore.
5)la morte di Clorinda
Clorinda, dopo che era riuscita con l’ aiuto di Argante a bruciare la torre mobile utilizzata per gli attacchi dai cristiani, non riesce a rientrare nella città perché vengono chiuse le porte troppo in fretta, così nella confusione si confonde con i crociati. Solo Tancredi (l’ uomo che ama) riconosce che è un infiltrato e, pur non riconoscendo le sue vere sembianze, la sfida a duello.
Il duello è drammatico, spesso al di la della consuetudine cavalleresca, e si conclude con la vittoria di Tancredi che ferisce a morte l’ amata.
Quando, ormai troppo tardi si accorge della realtà, battezza Clorinda prima che muoia.
In questo episodio il poeta utilizza l’ ironia tragica per identificarsi emotivamente con i personaggi, il passo si può dividere in due parti: il duello e la morte di Clorinda. Nella prima sequenza Clorinda appare l’ eroina impavida e feroce di sempre, nella seconda invece si assiste ad un ritorno alla femminilità e alla delicatezza della fanciulla.

Esempio



  


  1. elisa

    riassunto la parentesi iddilica di erminia di tasso