Naturalismo francese

Materie:Appunti
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Naturalismo francese

Verso la fine dell’Ottocento,sotto l’influsso della cultura positivista, la tendenza al realismo induce a cercare un nuovo canone di rappresentazione che escluda dalla narrazione ogni inserzione soggettiva dello scrittore. Riguardo alla letteratura, la cultura positivista francese genera infatti un’esigenza dell’ analisi scientifica della realtà e una volontà di rappresentazione il maggiormente possibile oggettiva che determinano, nella seconda metà dell’Ottocento, la nascita di un realismo più moderno. Già nelle prime formulazioni offerte da Gustave Flaubert (1820-1880) si indica nel metodo delle scienze naturali il modello della creazione artistica, ravvisando nell’imparzialità dell’autore il criterio essenziale della rappresentazione. Nella creazione l’artista deve essere come Dio: ovunque presente, ma sempre invisibile.

L’ origine del naturalismo avviene con la pubblicazione del romanzo dei fratelli Edmond e Jule de Goncourt ,“Germinie Lacerteux”, nel 1865.Germinie Lacerteux è la storia, tratta da una vicenda reale, di un’umile domestica, divisa fra la serietà della vita di lavoro e un’esistenza viziosa e dissoluta, trascorsa fra la miseria e la prostituzione. Nella prefazione gli autori parlano di un “romanzo vero”, ma leggendo il romanzo si nota che non si tratta di un impulso sociale, bensì estetico, e che non si mette in evidenza il nocciolo della struttura sociale (la classe popolare),ma un fenomeno social isolato al margine di essa.

Nel “romanzo sperimentale”,pubblicato da Emile Zola in Francia nel 1880, l’autore codifica nitidamente i precetti del Naturalismo. Zola intende provare che se il metodo sperimentale conduce alla conoscenza della vita fisica, deve anche condurre alla conoscenza della vita, delle passioni e dell’intelletto, il romanzo “sperimentale” è il romanzo costruito come un esperimento scientifico.
Il romanziere è insieme “osservatore” e “sperimentatore”:il primo pone i fatti come li ha osservati,individua i punti di partenza, sceglie il terreno sul quale si muoveranno i personaggi e si produrranno i fenomeni; il secondo impianta l’esperimento, cioè fa muovere i personaggi secondo una storia particolare evidenziando la concatenazione imposta dal determinismo dei fenomeni studiati.. Zola sviluppa la sua argomentazione puntando su questioni di contenuto e di metodo,per dimostrare che,questo fine potrà essere conseguito soltanto adottando un metodo desunto dalla scienza. Hyppolyte Taine (1828-93) nel 1858 in un saggio su Balzac sostiene che tutte le manifestazioni dell’uomo, compresa la creazione artistica, sono in realtà rigidamente determinate da tre fattori principali: la race,le milieu et le moment( la razza, l’ambiente nel quale l’individuo è vissuto e il momento storico). Zola crede che il romanzo sperimentale servirà per verificare l’ipotesi formulata partendo dall’osservatore, cioè che la vita psichica e affettiva dell’uomo è determinata da fattori ereditari (race) e dall’ambiente esterno (milieu)

Tra le diverse critiche fatte a Zola, quella più ovvia di voler dimostrare che esiste un rigido determinismo nella vita dei personaggi, quella più significativa dal punto di vista politico, di voler sovvertire l’ordine sociale promuovendo le classi inferiori. Zola e i naturalisti non aderendo mai al socialismo esplicitamente,mantengono comunque una visione progressista della società, lasciando alla lettura il compito della denuncia dei mali e delle ingiustizie del mondo. Questo compito spiccherà per Zola durante il caso Dreyfus,che scriverà l’articolo “J’accuse”(Ti accuso) che gli costerà un anno di carcere.

I principi teorizzati in età matura vengono applicati al ciclo dei Rougon-Macquart, scritto in 20 volumi, in cui,per dimostrare che l’agire umano è condizionato dall’ereditarietà e dall’ ambiente circostante, Zola organizza una struttura narrativa intorno a una doppia genealogia, unita all’agire da un antenato comune Adelaide Fouque.

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