Il periodo vittoriano

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Testo

600
COLBERTISMO
Colbert è considerato il più valido esponente del mercantilismo, cioè quel sistema di produzione e circolazione della ricchezza, che promuoveva le esportazioni e frenava le importazioni.
Per realizzare tutto questo, agì in maniera tradizionale, ossia impose elevati dazi doganali sulla merce proveniente da altri paesi.
Nello stesso tempo, allo scopo di favorire la produzione locale, appoggiò con ogni mezzo lo sviluppo del commercio interno, sforzandosi di unificare il sistema dei pesi e delle misure, intensificando la costruzione strade e canali e favorendo l’immigrazione di personale specializzato dai paesi vicini, con particolare riguardo per i tessitori olandesi, i setaioli lombardi e in maestri vetrai veneziani.
Colbert ebbe anche l’intelligenza di incoraggiare lo sviluppo industriale, comprendendo che gli utili di questo settore potevano essere di gran lunga superiori a quelli derivanti dall’agricoltura.
È chiaramente una politica protezionistica.
L’ASSOLUTISMO DI LUIGI XIV
L’ETА VITTORIANA
Nel 1837, morto Guglielmo IV, saliva al trono la regina Vittoria (1837-1901) il cui lunghissimo regno fu tra i piщ popolari della storia inglese.
Molto efficace fu l’influenza personale della regina la cui severitа morale dette il nuovo tono alla vita pubblica, il caratteristico spirito dell’etа vittoriana cercando di moralizzare la corte stessa dagli scandali che l’avevano spesso macchiata sotto i precedenti sovrani.
Gravissime, restavano le condizioni degli operai. Si era tentato di ovviare alla disoccupazione istituendo a spese dello Stato delle case di lavoro (workhouses) ma queste si erano rilevate quasi piщ disumane delle prigioni stesse.
Il proletariato si sentiva deluso poichй era rimasto privo del diritto di voto, pertanto gli operai davano impulso all’organizzazione delle Trade Unions come strumento di lotta sociale.
Sorgeva, inoltre, specie attorno al 1838 il Movimento Cartista, che cercava di ottenere una Carta del Popolo, comprendente varie rivendicazioni, tra cui il diritto di voto. Per vari anni si succedettero scioperi e dimostrazioni senza tuttavia conseguire lo scopo.
Di grande importanza fu in questo periodo la politica coloniale britannica, piщ che di nuove conquiste, si trattava del consolidamento e dello sviluppo dei possedimenti coloniali giа precedentemente conquistati. Zone immense furono cosм colonizzate e popolate avviandosi a diventare sede di altrettante nuove nazioni britanniche.
In Oceania si ebbe la colonizzazione dell’Australia e nella Nuova Zelanda che si trasformava nei fiorentissimi allevamenti di bestiame e nella produzione della lana; in America Settentrionale si ebbe una notevole emigrazione nel Canada; in Africa si incrementт la colonia del Capo di Buona Speranza precedentemente olandese; l’India era stata giа assoggettata dalla Gran Bretagna nel secolo XVIII; pertanto in questo periodo si arrivт ad una completa unificazione politica dell’India, con l’assoggettamento al vassallaggio Inglese dei vari principi locali o Rajah.
L’etа vittoriana и caratterizzata dall’ascesa economica e politica delle classi medie e dalla diffusione del loro modello di moralitа, particolarmente chiusa e severa: i due pilastri di questa moralitа erano la rispettabilitа del lavoro e il decoro della famiglia. Le residenze di questa nuova borghesia erano tutt’altro che sobrie, dovevano anzi dimostrare ricchezza e spesso imitavano nello stile i templi greci con la loro architettura classica.
Relazione n°1 di MINCIARONI ROBERTO
STUDIO DI UN FILTRO PASSA BASSO(RC) E DI UN FILTRO PASSA ALTO(CR) CON RELATIVA CURVA DI RISPOSTA
SCHEMA ELETTRICO
SCHEMA DI CABLAGGIO

ELENCO DEI COMPONENTI
Resistenza 1KΩ
Condensatore 1nF
Cavetti coassiali BNC
ELENCO MATERIALE E STRUMENTAZIONE (MODELLO, TIPO)
Generatore di funzioni PHILIPS PM5133 10mHz-2MHz
Voltmetro elettronico NATIONAL MODEL VB960A
Basetta didattica
PRINCIPIO TEORICO DI FUNZIONAMENTO E FORMULE UTILIZZATE
Un filtro passa basso ha un impedenza inversamente proporzionale alla frequenza ossia per frequenze che tendono a zero, l’impedenza tende a infinito e nel circuito non circola corrente; mentre per frequenze che tendono a infinito, l’impedenza risulta zero provocando un corto circuito.
Il filtro passa alto si comporta nella stessa maniera del filtro passa basso ossia per frequenze che tendono a zero l’impedenza tende a infinito non facendo circolare la corrente mentre per frequenze che tendono a infinito l’impedenza tende a zero provocando un corto circuito e quindi una caduta di tensione sulla resistenza.
CALCOLO DEI VALORI TEORICI
Vedere tabella.
SCOPO DELL’ESERCITAZIONE
Avere dati sufficienti per tracciare le rispettive curve di risposta dei filtri passa basso RC e passa alto CR sapendo le formule studiate in classe avendo quindi la possibilità di verificare ciò che si era detto teoricamente su di essi.
RILEVAMENTO DELLE MISURE(VALORI SPERIMENTALI, TABELLE)
LPF
HPF
LPF
HPF
N
f (Hz)
Vi=3V
Vu=Vc (V)
Vu=Vr (V)
Ac=Vu/Vi
20 log Ac (Db)
Ar=Vu/Vi
20 log Ar (Db)
1
50
3
3

1,00
0,00
0,00
2
100
3
2,98
0,03
0,99
-0,06
0,01
-40,00
3
500
3
2,93
0,11
0,98
-0,21
0,04
-28,71
4
1000
3
2,91
0,15
0,97
-0,26
0,05
-26,02
5
3000
3
2,71
0,42
0,90
-0,88
0,14
-17,08
6
5000
3
2,55
0,65
0,85
-1,41
0,22
-13,28
7
6000
3
2,47
0,8
0,82
-1,69
0,27
-11,48
8
7000
3
2,39
0,91
0,80
-1,97
0,30
-10,36
9
10000
3
2,14
1,25
0,71
-2,93
0,42
-7,60
10
15000
3
1,76
1,62
0,59
-4,63
0,54
-5,35
11
16000
3
1,7
1,81
0,57
-4,93
0,60
-4,39
12
17000
3
1,63
1,9
0,54
-5,30
0,63
-3,97
13
20000
3
1,5
2,1
0,50
-6,02
0,70
-3,10
14
25000
3
1,28
2,31
0,43
-7,40
0,77
-2,27
15
50000
3
0,71
2,75
0,24
-12,52
0,92
-0,76
16
100000
3
0,39
2,9
0,13
-17,72
0,97
-0,29
17
150000
3
0,25
2,93
0,08
-21,58
0,98
-0,21
18
200000
3
0,19
3
0,06
-23,97
1,00

19
500000
3

3
0,00
1,00

COSTRUZIONE DI EVENTUALI GRAFICI
GRAFICO DELLA TENSIONE DI USCITA(Vu) RISPETTO ALLA FREQUENZA
GRAFICO DELL’ATTENUAZIONE RISPETTO ALLA FREQUENZA
RISULTATI SPERIMENTALI
Vedere Tabella.
CONFRONTO TRA RISULTATI TEORICI E SPERIMENTALI
Vedere Tabella.
RISPETTIVO COMMENTO
Questa esperienza ha dimostrato che i principi studiati in classe erano totalmente giusti ed abbiamo anche imparato a disegnare dei grafici in scala logaritmica che ci ha fornito il professore.
NOTE
Tutte le volte che si cambia frequenza bisogna controllare che sia costante.
Esaurita la tabella con valori di frequenza che danno una V di uscita non più significativa, andiamo a cercare qual è la frequenza che ci da in uscita il valore di taglio.
1
La civiltà ellenistica
SUL PIANO POLITICO: Scompare la città Stato e si formano regni retti da sovrani assoluti controllati da impiegati e funzionari (burocrazia) e da un esercito di mercenari assai costoso.
Il mondo ellenistico era scomparso e nessuno partecipava alle attività di governo.
I re ellenistici infliggevano forti tasse al popolo che usavano in gran parte per costruire opere pubbliche, imponenti e monumentali in modo da sembrare importanti.
SUL PIANO ECONOMICO: Grazie ai forti traffici commerciali e all’ampliamento di reti stradali, si poterono:
• Migliorare le conoscenze geografiche
• Utilizzare maggiormente i fiumi navigabili per le comunicazioni
• Incrementare i traffici marittimi
• Costruire ponti, dighe e fari per la navigazione
• Fondare le città di Alessandria, Seléucia e Antiòchia
• Pagare le merci in monete
• Edificare le banche
• Commerciare le merci più preziose (gioielli, profumi, incenso, seta, stoffe ecc.) per le classi più ricche e privilegiate che amavano i lussi
Però le classi più povere furono penalizzate, perciò vivevano in condizioni penose. Infatti le tasse servivano per mantenere la burocrazia e l’esercito a sostegno di guerre costosissime per l’espansione.
LA CULTURA: Solo i sovrani potevano permettersi i mezzi per mantenere gli studiosi. Il Museo più importante fu quello d’Alessandria fondato da Tolomeo I che comprendeva un osservatorio astronomico, un giardino zoologico, un orto botanico e laboratori per lo studio dell’anatomia. Poi c’era la Biblioteca che arrivò a contenere fino a 700.000 libri. Gli scienziati erano stipendiati dal re e avevano alcuni privilegi (però non molto importanti).
La filologia nasce dai primi bibliotecari del Museo come Zenòdoto, Callìmaco, Apollonio Rodio. La filologia è la scienza che si occupa della ricostituzione di un testo letterario nella sua forma più vicina all’origine.
I filologi alessandrini furono i primi a dividere le opere di Omero in più libri e a fissare un’ortografia standard e a classificare i testi per generi letterali.
MATEMATICA E GEOMETRIA: In questo periodo: Euclide scrisse un’opera di geometria (Elementi), Archimede inventò la carrucola, la leva, la vite, e espresse varie teorie, Aristotele parlò delle fasi lunari, Eratostene disegnò i paralleli e i meridiani.
ASTRONOMIA: Aristaco di Samo sostenne per primo la teoria eliocentrica secondo la quale sono la Terra e i pianeti a ruotare intorno al sole e non viceversa. La teoria però non fu accolta per le credenze dell’uomo. Fu invece accolta la teoria formulata da Tolomeo nel II secolo d. C. Questo astronomo avrebbe affermato che la Terra stava al centro dell’universo (geocentrismo) e tutti i pianeti e le stelle gli ruotavano intorno (la tesi poi fu ritenuta errata da Copernico e da Galileo).
Eratòstene aveva notato che a Siene (l’odierna Assuan) a mezzogiorno del 21 giugno (solsizio d’estate), un’asta verticale non proiettava alcuna ombra, mentre ad Alessandria la distanza angolare calcolata in base all’ombra era di 1/50 di 360°(ca.7°). Eratòstene aveva calcolato che, se da Assuan ad Alessandria la distanza era 5.000 stadi, moltiplicando il tutto per 50 (visto che l’angolo tra Assuan ad Alessandria era 1/50 di 360°) la circonferenza della terra era 250.000 stadi che equivalevano a 300 cubiti reali (secondo lo scienziato romano Plinio) che equivalevano a circa 39.690 poco meno della lunghezza più vicina alla realtà (circa 40.009 Km).
MEDICINA: Si studia il corpo umano mediante l’anatomia: il sistema nervoso e la circolazione del sangue.
MECCANICA: Vennero realizzate macchine da guerra, argani, gru, verricelli, la vite senza fine, orologi ad acqua Tuttavia il lavoro pratico era disprezzato dagli uomini colti che si sentivano liberi solo se non legati al mondo del lavoro (otium e negotium); inoltre la manodopera a buon mercato non consentiva la costruzione e lo sfruttamento delle macchine (a parte quelle da guerra).
STRUTTURA DELL’UNIVERSO DANTESCO
(Per Dante la terra è una sfera immobile al centro dell’universo – sistema tolemaico - circondata dalla sfera dell’aria e del fuoco, e da nove cieli concentrici. E’ divisa in due emisferi: boreale, formato solo dalle terre emerse e australe, da cui emerge la montagna del Purgatorio)
DANTE POETA POLITICO
DANTE
(Biografia)
DIVINA COMMEDIA
(E’ l’opera più famosa di Dante nella quale confluiscono le molteplici esperienze biografiche e culturali del poeta)
TEMPO DELLA COMPOSIZIONE- Non è sicura la data della Divina Commedia, è attendibile la tesi che i primi sette canti siano stati scritti a Firenze prima dell’esilio alla (esilio=1302). La riprese saltuariamente tra il 1302 e il 1307, lavorò ininterrottamente tra il 1307 fino agli ultimi anni della sua vita.
IL TITOLO- Dante intitola Comedìa la sua opera, come scrive nella dedica del Paradiso a Cangrande della Scala.
Infatti, come nelle commedie, inizia in modo triste ma ha una fine lieta e felice.
Successivamente da Boccaccio viene chiamata Divina per il suo contenuto religioso e per il livello elevato della poesia. Nelle stampe compare la parola Divina solo dal 1555 a Venezia.
LA GENESI MORALE- L’opera nasce da un profondo travaglio interiore di Dante, che da individuale diventa universale. L’ispirazione è dovuta alla storia d’amore di Dante per Beatrice che ha contribuito a innalzare la sua anima verso Dio. La morte di Beatrice getta Dante in uno stato di crisi intellettuale, fonte di numerose esperienze, che culminano nella partecipazione alla vita politica di Firenze e che lo porteranno all’esilio e alla condanna a morte in caso di rientro nella sua città.
LA GENESI SENTIMENTALE- Per mantenere la promessa di glorificare Beatrice, Dante scrive la Divina Commedia, con l’intento di dire di lei cose che nessuno mai disse a nessuna donna.
Scrivendo l’opera in un periodo di maturità, Dante non risente dello slancio e dell’amore giovanile, ma si avvale delle esperienze vissute nel corso degli anni.
LA GENESI LETTERARIA- Dante trae l’ispirazione del viaggio nell’aldilà, sia da opere lontane nel tempo (Odissea, Eneide) sia da spunti più recenti (leggende, poemetti).
Dante attinge dalla mitologia nomi di località (Campi Elisi), di fiumi (Acheronte, Flegetonte, Letè, Stige) di personaggi (Plutone, Minosse, Caronte, le Arpie), mescolandoli con figure e tradizioni Cristiane.
LA MISSIONE PROFETICA- Dante è convinto che attraverso di lui, Dio voglia estendere la luce della fede su tutta l’umanità. Infatti è come se si sostituisse a Dio nel giudicare i vizi e le virtù degli uomini.
Continuamente fa riferimento alle cose del mondo con i problemi, le passioni, i sentimenti, che travagliano gli uomini di tutti i tempi.
DOLCE STIL NOVO
Il 600 quadro storico
Il 600 è un secolo di aspri conflitti e di profonde trasformazioni.
È in questo secolo, infatti, che trova la sua soluzione lo scontro tra controriforma e riforma, ma è anche il secolo delle grandi epidemie e della crisi demografica ed economica dopo che la popolazione europea era cresciuta, durante il 500, fino a raggiungere i cento milioni di abitanti.
Il Rinascimento aveva il significato di risveglio creativo perciò aveva segnato, un periodo di reali prese di coscienza, da parte dell’uomo, del suo valore e della sua ascesa verso conquiste che sembravano non avere limiti, e verso un grado di conoscenza tanto ampia a far pensare alla perfezione.
Nel 600, si assiste al processo inverso perché le nuove scoperte scientifiche, lo riportano alla consapevolezza dei suoi limiti, subentra in lui, lo smarrimento di fronte al cadere anche della sicurezza religiosa con l’infrangersi della compattezza cristiana dopo l’avvento della riforma protestante.
Dal punto di vista storico, sono tre i fattori che accentuano il disagio nel 600:
1- La ripresa delle guerre religiose che nascondono fini politici
2- Il ferreo assolutismo statale che si afferma in quasi tutte le monarchie europee
3- Il non meno ferreo assolutismo religioso, cattolico e protestante conseguenza della riforma.
Sul piano culturale, mentre la scienza imbocca una strada completamente nuova con le scoperte di Keplero, Copernico, Galileo Galilei l’arte e la letteratura abbandonano la ricerca della compostezza formale e si sono indirizzate a creare effetti di grandiosità.
In quest’età, fu la musica la maggiore trionfatrice in tutta Europa con invenzioni veramente geniali.
Sul piano sociale, nella seconda metà del 500 la popolazione era continuata crescere fino ad arrivare a cento milioni di abitanti.
La produzione agricola non era cresciuta se si esclude l’Inghilterra, causando una serie di carestie e pestilenze che raggiunsero punte massime nel 1624 nell’Europa settentrionale e nel 1630 nell’Italia del Nord.
La diminuzione di richiesta delle merci, dovuta all’alta mortalità provocò un ribasso di prezzi e, si aprì un periodo di deflazione e di stagnazione economica.
I traffici e i commerci ne risultarono indeboliti; chi aveva denaro non lo investiva e preferiva acquistare la terra per vivere di vendita e di affitti dando luogo a un processo di rifeudalizzazione che fu particolarmente forte in Spagna e nell’Italia meridionale.
La nobiltà fondiaria mirava a sfruttare sempre più le masse contadine e la differenza tra ricchi e povera gente si fece spaventosa.
LA CULTURA ITALIANA DEL 600
Dal punto di vista politico economico culturale, il 600 segnò per l’Italia una vera e propria decadenza e il passaggio sotto l’egemonia spagnola fece entrare l’Italia nella spirale della rifeudalizzazione. Vennero così a mancare i supporti politici ed economici per conservare il prestigio culturale.
Le corti non furono più il regno del mecenatismo come lo erano state nel Rinascimento, ma apparati di servizio per gli spagnoli. Alle piccole corti Italiane, l’unica alternativa era la Chiesa cattolica e in particolare la corte pontificia romana, l’unica in grado di competere per ricchezza e potenza con le monarchie europee. Ma la corte papale era anche il cuore della controriforma e quindi l’intellettuale si doveva scontrare con tutte le contraddizioni culturali del 600. Conseguentemente se la corte pontificia fu un punto di riferimento importante per gli intellettuali, è pur vero che insistentemente li controllo e li censurò attraverso il tribunale delle inquisizioni.
La censura ecclesiastica, obbligava alla lettura preventiva dei libri con la necessità di ottenere un consenso per la pubblicazione; pertanto il mercato librario divenne più ristretto a causa dell’indice dei libri proibiti. Lo stampatore sarebbe stato corresponsabile dei delitti d’opinione dell’autore e il possesso dei libri proibiti era considerato un reato. Nel corso del 600 dunque molte tipografie vennero chiuse e il mercato della stampa si ridusse alla pubblicazione di testi religiosi o catechistici o di vite di santi.
Questo spiega le contraddizioni del 600. È bene infatti ricordare, che le scoperte geografiche avevano profondamente modificato l’idea dello spazio terrestre cancellando secoli di mitologie sull’esistenza di un regno delle acque oltre le colonne d’Ercole. Anche la collocazione dell’universo subì un duro colpo perché dalla visione di un cosmo finito con la terra immobile si passò a uno spazio infinito con la terra detronizzata ridotta al livello di tutti gli altri pianeti.
La costituzione degli stati nazionali aveva definitivamente rimesso in crisi gli universalismi imperiali e papali e gli uomini europei diventano sempre più sudditi di territori nazionali.
Inoltre per quanto riguarda la dimensione religiosa con la riforma protestante era finita definitivamente l’unità Cristiana dell’Occidente europeo.
A tutti questi fenomeni si aggiungeva l’espansione europea sottoforma di colonialismo verso il continente americano e asiatico. Sul piano culturale, è chiaro che i vecchi valori entrano in crisi e si apre una lunga fase di transizione in cui emergono due istanze: una verso la valorizzazione della bellezza della ragione, l’altra verso la valorizzazione delle ragioni della bellezza.
Con la bellezza della ragione, si indica la presenza di una fortissima istante razionalistica.
Questo infatti è il periodo della rivoluzione scientifica, dei grandi problemi filosofici sui problemi della conoscenza. L’ordine matematico della conoscenza e del metodo diviene la regola principale, la ragione diviene il centro del processo conoscitivo e il soggetto conoscente diventa elemento attivo e oggetto di indagine della conoscenza.
LA RAGIONE
LE SIGNORIE
Cause Nascita Diffusione

Esempio