Fra il 1400 e il 1500

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

c) LA POESIA TOSCANA.
Dopo la morte di Manfredi nel1266, venne meno il potere degli Svevi il Italia e con esso anche la scuola poetica siciliana. L’esperienza della poesia siciliana fu ripresa in Toscana, non tanto a Firenze, quanto nelle altre città. In Toscana c’era un altro ambiente politico: mentre in Sicilia c’era la corte, in Toscana l’ambiente politico è di tipo comunale. Le tematiche toscane sono tematiche politiche e sono fondamentali per contenuto morale che si sviluppa in ambito borghese. Anche i poeti non sono più nobili ma appartengono alla classe borghese. Il principale poeta è Guittone d’Arezzo. La poesia toscana è logica, discorsiva e argomentata.
GUITTONE D’AREZZO era un guelfo ed ebbe molti contrasti con la fazione ghibellina e soprattutto con Siena. Fu costretto ad andare in esilio e nell’ultima parte della sua vita ebbe una conversione alla religione, entrando nell’ordine dei frati gaudenti. Ha scritto un canzoniere e delle lettere. La sua poesia è caratterizzata da uno stile arduo e difficile, ricco di artifici retorici. Egli segue il trobar clus, cioè uno stile arduo e difficile. La sua poesia però non si rivolgeva ad un pubblico d’èlite, ma egli semplicemente ricercava un nuovo linguaggio per la tematica politica.
d)IL DOLCE STIL NOVO.
Non fu né un movimento né una scuola letteraria. Dante ha inventato questa definizione per indicare una poesia sviluppatasi in Toscana tra 1280 e 1310, nella quale Dante ebbe la sua formazione. La definizione si trova nel XXIV canto del Purgatorio dove Bonagiunta Orbiccioni spiega questo modo dei poetare e lo definisce dolce stil novo( è quindi una definizione a posteriori). Dante nota una novità nella parola “novo”: questa novità consiste nel contenuto, rispetto alla lirica precedente i poeti stilnovisti scrivono “come amor detta”. Cioè essi seguono l’impulso d’amore e vogliono scrivere approfondendo la dimensione interiore. Inoltre abbiamo un’altra novità: questa poesia è comunale quindi esalta una nobiltà d’ingegno e non di stirpe. I poeti si sentono accomunati da una grande tensione intellettuale e approfondiscono filosoficamente il loro amore. I poeti creano tra loro un’amicizia che è il sodalizio d’amore. Questa è quindi una poesia molto filosofica che nacque a Bologna dove c’era l’università interessata al pensiero aristotelico e al pensiero tomistico. La novità fondamentale è nella forma che è proprio un’innovazione di stile: La parola “dolce” indica che viene rifiutato il trobar clus, infatti la poesia è musicale e dolce, non difficile. Si eliminano i toni aspri e duri e si utilizza il trobar leu, cioè un poetare dolce e facile. Anche il lessico rifiuta le parole troppo realistiche e violente per un lessico armonioso ed equilibrato. Si crea un codice lirico che diventerà il codice della poesia italiana.
TEMATICA: quella fondamentale è l’amore, però anche questo viene rinnovato. Gli stilnovisti considerano l’amore come una conoscenza che ha sempre stretta relazione con la nobiltà d’animo, però l’amore ha valore conoscitivo, non sentimentale: attraverso l’amore il poeta conosce se stesso e la realtà che lo circonda. L’esperienza d’amore è quella più alta dal punto di vista intellettuale. Attraverso l’amore l’animo si nobilita e l’uomo prende coscienza delle sue potenzialità e cresce moralmente indipendentemente che sia ricambiato o no.
La donna per gli stilnovisti è un angelo, ma non per la bellezza. Nel Medioevo l’angelo era l’intermediario di Dio sulla terra. La donna è angelo perché ha la stessa funzione sull’uomo che hanno gli angeli sul mondo, cioè quella di condurre gli uomini al bene cioè a Dio. La donna-angelo è un concetto filosofico e non estetico. La donna è descritta mentre passeggia per la strada e infonde agli uomini la sua bellezza e, salutando l’innamorato, lo porta alla salvezza ( salus =salvezza). Il poeta di fronte alla donna prova un amore inteso come passione, egli desidera la donna e la loda, così riceve da lei le sue grazie e si nobilita.

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