Federigo degli Alberighi, Boccaccio

Materie:Altro
Categoria:Letteratura
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Data:25.05.2007
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Testo

Andrea Caruso III A LST 22/04/07 esecuzione griglia di analisi sul testo Federigo degli Alberghi

1 divisione in sequenze.
1.1 Il testo a mio parere può essere diviso in sei sequenze.

1.2 Gli elementi che determinano il cambiamento di sequenze sono diversi: a partire dalla condizione sociale del protagonista che da ricco diventa povero a causa dell’amore per Giovanna, e successivamente ridiventa ricco grazie ad un suo nobile gesto, un altro elemento è la condizione fisica del figlio della donna che prima si ammala e successivamente muore, infine si ha un cambio di sequenze anche in coincidenza del cambiamento di luogo in cui viene ambientata la vicenda.

1.3 1. la prima sequenza descrive la condizione più che agiata di Federigo grazie alla quale riesce a organizzare feste e ricevimenti in onore di Giovanna, la donna più bella della Toscana. Questa sequenza ha valore introduttivo.
2. dopo aver sperperato i suoi soldi in divertimenti vari, Federigo perde tutti i suoi averi e passa alla condizione di povertà, nonostante questo però ha ancora un piccolo possedimento e un falcone che gli permettono di sopravvivere. In questo caso sono presenti due indicatori di cambio sequenza: la condizione sociale del protagonista, e il cambio di luogo dalla città alla campagna. Questa parte del racconto ha valore narrativo.
3. accadde però che il marito di Giovanna morì, e durante un’estate la donna e il figlio andarono nella loro casa in campagna che si trovava proprio vicino a quella di Federigo, con il quale il figlio fece subito amicizia per via dell’amore comune verso il falcone. Il cambio di sequenza è dato ancora una volta dal luogo in questo caso però a spostarsi dalla città alla campagna è Giovanna. La funzione della sequenza è narrativa.
4. successivamente il figlio di Giovanna si ammalò e a suo dire l’unica cosa che avrebbe potuto salvarlo sarebbe stato proprio ricevere in dono il falcone, per questo la donna si recò da Federigo per chiederle ciò che desiderava, e dopo aver pranzato insieme i due si appartarono e la donna fece la sua richiesta, ma Federigo le fece notare che purtroppo non avrebbe potuto soddisfare la richiesta in quanto il falcone l’aveva cucinato proprio quel giorno perché non aveva nient’altro da offrirle. A segnare il cambio di sequenza è la condizione fisica del figlio. Per quanto concerne la funzione della sequenza è prevalentemente dialogica.
5. successivamente la donna torna a casa commossa per il gesto ricevuto ma sconsolata per il figlio che non ha avuto ciò che desiderava, il figlio in poco tempo muore, forse per malattia o forse per non aver ricevuto il falcone in dono. A segnare il passaggio di sequenza è ancora la condizione fisica del figlio. La sequenza ha funzione narrativa.
6. l’ultima sequenza è segnata dalla scelta di Giovanna di sposarsi con Federigo, nonostante i fratelli la ostacolassero in questa scelta. Il cambio di sequenza è determinato dalla scelta di Giovanna. La sequenza ha la funzione di chiudere il brano.

2. Il tempo: ordine e durata.

2.1 si può intendere che la vicenda è ambientata nel medioevo in quanto Boccaccio fa intendere che solo i ricchi che possedevano animali da caccia potevano permettersi di mangiare carne, e questa era una caratteristica tipica del medioevo. La vicenda narrata si svolge probabilmente in un periodo molto lungo in quanto si assiste all’impoverimento di Federigo, alla morte del marito di Monna Giovanna, alla malattia del figlio di Giovanna e alla morte dello stesso ed infine al riarricchimento di Federigo.

2.2 nel testo si possono trovare dei termini scritti dal Boccaccio che fanno capire il passare del tempo come: “ora avvenne un dì che…” al rigo 31, “la donna la mattina seguente…” rigo 62, “…non trapassar molti giorni…” rigo 135. Ci sono però anche passaggi di tempo che non vengono esplicitamente descritti dall’autore ma si deducono dallo svolgimento del racconto, come il passaggio da quando Federigo è ricco a quando diventa povero, non è scritto dall’autore ma sta al lettore capirlo.

2.3 l’ordine cronologico degli avvenimenti della storia è uguale all’ordine cronologico proposto dal romanzo infatti come scritto nel punto che segue non sono presenti anticipazioni o retrospezioni. L’ordine schematico è il seguente: tentativo di seduzione da parte di Federigo nei confronti di Monna Giovanna, impoverimento di Federigo che si trasferisce in campagna, morte del marito di Giovanna e inizio vacanza in campagna per lei e il figlio,il “giovinetto” si ammala e chiede in dono il falcone di Federigo, pranzo a casa del protagonista, richiesta da parte della donna, giustificazioni della risposta negativa che Federigo degli Alberghi è costretto a dare, morte del bambino, decisione della donna di prendere in matrimonio Federigo.

2.4 nonostante si possa dire che tutte le novelle sono retrospezioni, non sono presenti retrospezioni o anticipazioni, anche se probabilmente si potrebbe parlare di anticipazione quando il figlio di Monna Giovanna è ammalato e già si preannuncia il peggio, e che poi è proprio quello che accadrà.

2.5 la durata di narrazione è sicuramente più corta rispetto alla durata degli avvenimenti; infatti Boccaccio tende a “tagliare corto” su molti avvenimenti, tra i quali:l’impoverimento di Federigo che sicuramente non è brevissimo, la morte del figlio di Monna Giovanna che non può di certo avere la durata di poche righe; l’unico episodio che viene raccontato con dovizia di particolari è la parte centrale del testo, il pranzo e la richiesta di Monna Giovanna a Federigo. Un rallentamento significativo si ha dal rigo 112 quando l’autore descrive lo stato d’animo del protagonista e quando da le motivazioni per le quali non può dare alla donna il falcone.

3. Narratore e focalizzazione

3.1 la novella viene narrata, durante la quinta giornata delle 10 di permanenza in campagna dei 10 ragazzi che si erano allontanati da Firenze per sfuggire alla pestilenza, da Fiammetta sotto il suo stesso reggimento, all’interno è presente un narratore di 2 grado. Ovviamente il narratore è esterno alla vicenda.

3.2 sono presenti più narratori, Fiammetta ne fa capo, come già scritto nel punto precedente; poi è presente un narratore di secondo grado: Coppo di Borghese Domenichi; volendo anche Federigo stesso potrebbe essere considerato narratore di terzo grado, in quanto racconta a Giovanna cosa è accaduto al falcone. In questa novella non è presente un racconto cornice, anche se in altre novelle del Decameron invece è scritto.

3.3 no non sono presenti interventi espliciti del narratore.

3.4 la focalizzazione in questo racconto è 0, perché il narratore ha la stessa conoscenza di luoghi e fatti dei personaggi, cosa che ad esempio non accade nella novella di Andreuccio da Perugina in cui si intende che Boccaccia conosca molto bene i luoghi in cui il protagonista si avventura al contrario dello stesso Andreuccio. Questo tipo di focalizzazione però non rimane omogenea per tutto l’arco della narrazione in quanto in alcuni punti il narratore conosce più dei personaggi come nel dialogo tra Federigo e Giovanna, quando la donna porge la domanda al suo interlocutore Fiammetta conosce già la risposta in quanto è consapevole di ciò che è accaduto in precedenza.

4 Parole e pensieri dei personaggi

4.1 all’interno della novella sono solo tre i casi in cui i personaggi parlano tra di loro, il primo è quando Monna Giovanna parla al figlio mentre è ammalato per sapere se ci può essere qualcosa che lo possa far stare meglio, il secondo caso avviene quando pranzano tutti insieme e Federigo da alla donna le motivazione per le quali non può donarle il falcone, infine il terzo caso si riscontra quando Monna Giovanna dice ai fratelli che è intenzionata a prendere come marito Federigo degli Alberghi. In tutti e tre i casi i dialoghi sono riportati in modo diretto.

4.2 nel testo viene riportato solo il pensiero di Monna Giovanna quando, appunto, riflette sul gesto davvero nobile del protagonista; proprio grazie a questa riflessione successivamente decide di sposare Federigo. In questo caso al contrario rispetto ai dialoghi i pensieri sono riportati in modo descrittivo.
5 Costruzione dello spazio e dell’ambiente

5.1 l’ambientazione iniziale non viene descritta ma si può immaginare che la vicenda si svolga in città in quanto i personaggi sono ricchi; successivamente quando Federigo si impoverisce e si trasferisce in campagna, ma anche in questo caso il luogo in cui si svolge la vicenda non è ben descritto. La breve descrizione serve all’autore per meglio far comprendere la condizione del protagonista, che come già ripetuto parecchie volte da più che benestante diventa povero.

5.2 i luoghi descritti sono reali, in particolare la località di campagna in cui si trasferisce Federigo è esplicata nel rigo 28, questo paese si chiama Campi Bisenzio situato vicino a Firenze città in cui abitava prima di “cambiare” stato sociale. Prevalgono le descrizioni degli esterni, anzi sono i soli ad essere presenti, anche queste però non sono svolte in modo molto dettagliato.

5.3 ovviamente il rapporto che lega lo spazio ai personaggi è di tipo economico-sociale, in quanto si rapporta la condizione sociale, appunto, con lo spazio in cui si svolge la vicenda.

5.4 la vicenda è ambientata nel medioevo. L’autore vuole mettere in luce, tanto più in questa novella rispetto alle altre del Decameron, la sua idea sulla condizione sociale, infatti egli pensa che un uomo ricco rimanga ricco e un uomo povero rimanga povero, questa novella ne è la dimostrazione, infatti Federigo da ricco diventa povero e poi ritorna ricco, questa viene definita industria.

6 Costruzione dei personaggi

6.1 FEDERIGO:nella parte iniziale manifesta pienamente gli ideali cortesi. Lui spende tutti i suoi possedimenti per la donna amata (servizio d’amore),consapevole di non potere ottenere nulla,il suo è anche un gesto per ingentilirsi l’animo(altro principio cortese).Federigo diviene poverissimo,al contrario del modello cavalleresco dove i cavalieri godono di una proprietà economica illimitata. Possiamo ancora notare un atteggiamento cortese quando Monna Giovanna gli chiede il suo unico avere il falcone,che lui inconsapevolmente ha cucinato per la donna amata. Questo suo gesto può considerarsi come un ultimo affannoso,ansante appello alla donna amata,questo suo sacrificio è un elemento tipico della società feudale,assume in questa prospettiva un significato simbolico. Alla fine Federigo sposa Giovanna,mentre l’amor cortese escludeva il matrimonio,al contrario della società borghese mercantile che vedeva la compiuta realizzazione dell’individuo con il matrimonio.
MONNA GIOVANNA:Giovanna è la donna amata e che gode dei privilegi cortesi di Federigo. Alla fine la donna,dopo essere stata ostile perché era già sposata,per un ennesimo gesto cortese di Federigo si innamora di lui,forse perché è costretta a scegliere un erede ai beni del defunto marito e visto che Federigo si è mostrato sempre gentile e disponibile lo premia sposandolo,rendendolo cosi felice, e di nuovo ricco.

6.2 il Protagonista principale della vicenda è Federigo, egli possiede il valore cortese infatti lo dimostra nei confronti della donna negli assidui tentativi di conquistarla.

6.3 Federigo durante la vicenda cambia le sue caratteristiche, infatti viene definito un personaggio dinamico, i principali motivi di cambiamento sono economici e sociali: il passaggio dalla ricchezza iniziale alla povertà.

6.4 i personaggi vengono introdotti all’inizio del racconto dal narratore, Federigo al rigo 17, e Monna Giovanna al rigo 19, successivamente alcune caratteristiche di questi vengono riprese e sottolineate come appunto la nobiltà d’animo di Federigo.

6.5 da parte di Federigo nei confronti di Monna Giovanna c’è sicuramente un amore che viene dichiarato tramite i banchetti e le feste che proprio il protagonista organizza anche se la donna inizialmente non ricambia alla fine cede ad un suo ennesimo gesto nobile, quindi questo rapporto muta nel tempo.

6.6 i personaggi fanno parte di classi sociali elevate nel rigo 17 e 18 Federigo viene descritto come il figlio di messer Filippo degli Alberghi il quale era noto come abile cavaliere, quindi appartenente ad un ceto elevato.

Esempio



  


  1. francesca

    divisione in sequenza federigo degli alberighi

  2. ciao96

    e' molto bello ciò che hai scritto