Biografia di Giovanni Verga

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

Biografia di Giovanni Verga.

Nato a Catania,nel 1840,da una famiglia di proprietari terrieri,lo scrittore morì nella stessa città nel 1922.Nonostante le posizioni conservatrici del padre ,le sue prime opere letterarie sono di convinta adesione ai moti unitari come il suo primo libro,Carbonari della montagna(1861), di ispirazione risorgimentale.Nel 1871 pubblicò Storia di una capinera,dove invece affrontava la storia di un amore impossibile ottenendo un discreto successo di pubblico e una certa notorietà.
Tra il 1865 e il 1869 soggiornò a Firenze-allora capitale d’Italia-dove partecipò attivamente alla vita intellettuale della città,stringendo amicizia con altri scrittori come Capuana,Prati e Aleardi.Quando la capitale venne trasferita a Roma,Verga lasciò Firenze per Milano dove rimase stabilmente fino al 1893.Qui pubblicò due romanzi autobiografici:Eros(1874) e Tigre reale(1875).Nello stesso anno diede alle stampe il racconto Nedda,storia di una povera raccoglitrice di olive.
Il Verga vuole essere soprattutto lo scopritore dell’umanità dei derelitti,colui che raccoglie il fremito delle passioni e delle sofferenze e lo rivela mettendosi in disparte e lasciar parlare l’evidenza dei fatti,la fatale logica delle cose.Infatti dopo il 1875 Verga proggettò la stesura di un ciclo di cinque romanzi intitolato I Vinti per sviluppare l’idea della vita come “lotta” incui possono sopravvivere solo i più “forti”,mentre i deboli sono inevitabilmente sconfitti.Questa idea portò al romanzo I Malavoglia,una storia di ambientazione siciliana che presenta una famiglia di pescatori e i fallimenti del loro tentativo di cambiare condizione sociale(1881).
Nel 1889 pubblicò Mastro-don Gesualdo in cui invece il protagonista riuscirà nell’intento di “elevarsi socialmente”,ma per finire solo e abbandonato.Mastro-don Gesualdo è il romanzo costruito su un protagonista,il romanzo dell’eroe cui però non è concessodi emergere.Gesualdo,spinto dalla sua passioneper la ricchezza,per la roba,accumula tanta proprietà,che però gli provoca solo amarezza e finirà per logorarlo ed ucciderlo.Morirà solo ed amareggiato dalla consapevolezza che la sua “roba”,acquistata a prezzo di sudore e sangue di un’intera vita,sarà,dopo la sua morte,dispersa.Come Mastro-don Gesualdo tutti i protagonisti verghiani sono oppressi e “vinti” dal destino,il quale pesa sugli uomini e le cose e al quale non ci si può liberare.Da questo atteggiamento si comprende il pessimismo dell’autore.
Sempre di ambientazione siciliana sono le “Novelle rusticane”(1883).Con queste opere,Verga dà forma compiuta al movimento del “Verismo”.che si ispirava al Naturalismo francese soprattutto nella decisione di puntare a una rappresentazione “oggettiva”(e dunque “vera”),ma che se ne distingue per l’originalità della scrittura.Dal 1884 lo scrittore produrrà con successo anche opere teatrali,come La cavalleria rusticana,dalla quale il musicista Pietro Mascagni trasse una famosa opera lirica.

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