"Addio Monti"

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura

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Testo

Paolo Antonucci Nick:Paolorbital
Liceo scientifico “Francesco Severi”
Frosinone

COMMENTO DELL’ADDIO MONTI DI ALESSANDRO MANZONI

L’addio monti è una vera e propria poesia che si trova alla fine dell’VIII capitolo dei promessi sposi. Lucia saluta i suoi amati monti che sorgono dalle acque del lago di Como, e le loro cime inuguali che sono notate solo dalle persone che erano cresciuti lì. Quelle cime erano impresse nella sua mente e da Manzoni vengono paragonate alle sagome dei familiari di Lucia. Passa poi a descrivere i fiumi dei quali Lucia conosceva il rumore che questa volta viene paragonato al rumore delle voce dei suoi familiari. Saluta poi le case bianche che sembravano come delle pecore al pascolo. Manzoni passa a descrivere una persona che andava via da quei luoghi in cerca di fortuna e dice che quei luoghi erano più belli dei desideri che aveva, dice inoltre che quella persona andava via solo perché sapeva che in seguito sarebbe tornata da ricca; mano a mano che se ne andava quelle figure diventavano sempre più piccole e l’aria si faceva pesante data la vicinanza della città. In città le case erano tutte attaccate e le strade davano un senso di soffocamento. Si ritorna ora a Lucia che non avrebbe mai pensato di partire da lì se non spinta dalla forza oppressiva di Don Rodrigo, Lucia dice che con l’andare via di lì stava perdendo tutti i desideri e tutte le abitudini. Lei è costretta ad andare via di lì e a conoscere altri monti e non riesce neanche a pensare al momento del ritorno. Verso la fine inizia a salutare la casa nativa nella quale aveva imparato a riconoscere il rumore dei passi di Agnese e Renzo. Saluta la casa di Renzo(straniera) passando davanti la quale, spesso diventava rossa dalla vergogna e nella quale voleva vivere con il suo amato; saluta anche la chiesa nellla quale il suo animo era spesso rassicurato dai canti della domenica e dove il suo amore doveva essere consacrato. Alla fine della poesia c’è una frase molto importante, forse la più importante del romanzo nella quale Manzoni dice che Dio non turba mai la felicità dei suoi figli se non per prepararne una più grande e balla.(In questa frase Manzoni predice il lieto fine del libro)

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