Tacito

Materie:Appunti
Categoria:Letteratura Latina

Voto:

1.5 (2)
Download:2074
Data:14.11.2006
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
tacito_5.zip (Dimensione: 6.16 Kb)
trucheck.it_tacito.doc     27 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Tacito
Vita:
Gallia Narbonese / Terni / Roma, (55 ca.- 117 ca. d.C.), storico romano, il maggiore dell'età postaugustea. Tutto ciò che si conosce della sua vita è stato ricavato dai riferimenti contenuti nelle sue opere e nelle lettere che gli indirizzò l'amico Plinio il Giovane. Dopo aver ricoperto numerose cariche politiche sotto gli imperatori Flavi e poi sotto Nerva e Traiano, negli ultimi anni della sua vita si dedicò principalmente alla redazione di opere storiche, che si sono conservate solo in parte.

Opere:
L’Agricola: monografia dedicata al suocero Giulio Agricola, morto nel 93; in quest’opera Tacito racconta le imprese di Agricola in Britannia, la sua gioventù e gli ultimi anni di vita. Tacito elogia il suocero in quanto è stato un ottimo cittadino e lo indica come esempio da seguire per le generazioni future di come si vive sotto la tirannide, affermando di identificarsi egli stesso con la figura del suocero. Questa opera è un incrocio di vari generi: laudatio funebris, biografia, storiografia contemporanea. L’assetto stilistico è eterogeneo, cioè prende diversi modelli: Sallustio (per le parti storiche), Livio (per le parti narrative e i dialoghi), e Cicerone (per la solennità oratoria).
La Germania: monografia divisa in 2 parti; la prima parla in generale dei costumi dei germani, la seconda presenta le singole tribù. Duplice finalità: informativa, cioè far conoscere un popolo che da un paio di secoli era entrata in contatto e conflitto con Roma, e politica, nello spiegare l’indugio dell’imperatore Traiano, da poco eletto, ad affrontare tali popolazioni militarmente. Altra alternativa: intento morale, porre a confronto l’incorrotta, per quanto primordiale, purezza dei germani con la corruzione di Roma.
Historiae: composta tra il 100 e il 110 e narra della storia dalla morte di Nerone alla morte di Domiziano (68-96) ma a noi sono giunti solo 4 libri e mezzo su 12.
Annales: composta tra il 112 e il 113 durante il proconsolato di Tacito in Asia. Narra di un periodo storico precedente alle Historiae, dalla morte di Augusto a quella di Nerone (14-68).
Dialogus de oratoribus: tratta di una discussione tra quattro oratori dell’epoca, Curiazio Materno, Marco Apro, Vistano Messala e Giulio Secondo. I due argomenti di discussione sono un dibattito sulla decadenza dell’oratoria, attribuita all’educazione moderna (Vipstano) e alla fine della repubblica e all’inizio dell’anarchia (Curiazio); l’altro dibattito è sul primato della poesia (Curiazio) o dell’eloquenza (Apro). Tacito non esprime direttamente il suo parere anche se in linea di massima è d’accordo con Curiazio, specificando però che la necessità del principato non esclude la speranza di un ritorno della grande eloquenza repubblicana.

Il pensiero:
Storiografia laica e scettica: Tacito non si appoggia a un disegno filosofico generale ma indaga e analizza in modo autonomo il comportamento umano, in una prospettiva politica. Tacito tende a escludere l’intervento divino come regola degli avvenimenti, di cui sono responsabili solo gli uomini; ma lo scetticismo di Tacito non risparmia neanche la natura degli uomini.
Riflessione etico-politica: Tacito considera la fine della repubblica come fine della libertà in cambio della pace ma riconosce anche la necessità dell’impero e ha la consapevolezza che non esiste una forma politica in grado di controllare la corruzione dei costumi, infatti neanche la felicitas temporum di Nerva e Traiano garantisce il recupero a Roma dei boni mores.
Pessimismo: nell’Agricola il pessimismo riguarda il passato, nel prologo delle Historiae appare totale come anche negli Annales con l’affermazione di una storia irrazionale. La storia per lui era una smania di dominio (modello Tucudide), o foschi quadri di perdizione (tradizione ellenistica), ma egli fu anche condizionato dal fatto che visse sotto la tirannide di Domiziano anche se scrisse sotto un periodo di massimo splendore, con Traiano.
Patologia del potere e sensi di colpa: Tacito è considerato lo storico dei meccanismi del potere, e delle sue patologie. La separazione tra morale e politica investe non solo l’imperatore ma anche il senato (di cui Tacito faceva parte), vittima della stessa corruzione. Proprio per questa consapevolezza Tacito è pervaso da un profondo senso di colpa per tutto il senato e ciò la spinge a indagare su un tratto di storia di cui lui stesso è protagonista.

Il metodo storiografico:
Tra obiettività e parzialità: Tacito promette di narrare le la dominazione di Tiberio “sine ira et studio” (senza rancore né favore) grazie al fatto che si trattava di avvenimenti lontani nel tempo. Ma su Domiziano, la storiografia non fu affatto imparziale, ma questa parzialità non esclude l’attendibilità della ricerca storica di Tacito.
Criterio pragmatico: storiografia pragmatica (da Tucidide e Polibio), ovvero mirare alla conoscenza obiettiva degli eventi attraverso la ricostruzione delle cause che li avevano determinati. Tacito si interessa soprattutto agli eventi politici sui rapporti tra principe e senato. Il pragmatismo è però condizionato da 3 fattori: l’appartenenza di Tacito al senato, il pessimismo e il moralismo; nonostante ciò Tacito offre un quadro abbastanza attendibile della sua epoca tramite un’indagine razionale e disincantata.
Punto di vista senatorio: Tacito appartiene al senato che era avverso al principato. La libertas di cui tratta Tacito è la libertas senatoria, ovvero una libera espressione, di conseguire meriti e glorie alle dipendenze del principe e nel non rischiare quotidianamente la vita.
Moralismo: l’attenzione degli eventi si concentra sui personaggi piuttosto che sui movimenti politici. Tacito non prescinde mai dalle responsabilità degli eventi che accadono, a prescindere dalla classe di appartenenza. La visione moralista la si trova in particolare nell’Agricola, dedicato a colui che aveva posto la propria virus al servizio dello stato, ma il moralismo di Tacito si estende anche alla considerazione dei comportamenti di massa.
Componente drammatica: la storiografia di Tacito è concepita come uno spazio drammatico, come una scena sulla quale si svolgeva una tragedia del potere. Questo scenario di tipo artistico si arricchiva di ritratti psicologici che giovano alla ricostruzione complessiva e alla valutazione dei personaggi.

La lingua e lo stile:
Retorica e lessico: figure di sintassi e di pensiero maggiori delle figure di suono, . l’uso di figure retoriche serve per sottolineare i momenti forti dell’argomentazione o le fasi salienti della narrazione. 2 aspetti importanti: il “lessico della paura” e il tema della modestia. I due campi semantici rappresentano il rapporto tra principe e sudditi e l’unica virtù che il saggio può opporre al furore del tiranno.
Evoluzione dello stile: prosa asimmetrica, variatio (cambio di costrutto), inconcinnitas (asimmetria), la brevitas, grazie all’ellissi di nomi, pronomi e verbi. Importante è l’evoluzione da uno registro lessicale basso a uno più elevato, con termini poetici.

Esempio