La commedia attica

Materie:Riassunto
Categoria:Letteratura Latina
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Testo

Nella commedia attica confluiscono i contributi di prologhi e cori legati alle feste religiosi, di testi drammatici di ambientazione dorica, della poesia giambica, della tragedia e dell’oratoria.

La commedia attica viene ripartita in tre periodi:
- la commedia antica (V secolo a.C.): in questo periodo gli autori più importanti sono Cratìno, Èupoli, Aristofane, ma solo di quest’ultimo possediamo opere complete, perciò si attribuiscono alle commedie di questo periodo i caratteri di quelle di Aristofane.
Esse presentano spunti di attualità, con personaggi politici e intellettuali, intorno ai quali si costruiscono trame fantastiche e satiriche.
La struttura della commedia antica prevede la presenza di un coro, che ha ora il ruolo di personaggio, ora di promulgatore delle idee dell’autore.
In quanto ai personaggi, essi alternano parti dialogate a parti cantate e si esprimono con un linguaggio spesso scurrile, ma ricco di elementi metaforici e invenzioni lessicali.
- la commedia di mezzo (fino al 330 a.C.): circa la commedia di mezzo le documentazioni sono molto scarse.
A livello contenutistico, si abbandonano i temi di attualità per un teatro di evasione.
La tematica comprende anche il mito, con testi grotteschi in cui eroi e dei vengono burlati.
Dal punto di vista tecnico va prevalendo il dialogato; il coro-personaggio scompare, rimpiazzato da parti musicali che fungono da intermezzi fra gli atti.
Il linguaggio va via via ad uniformarsi alla koiné, la lingua “comune” del mondo mediterraneo.
- la commedia nuova (o Nea) (fino al 290 a.C.): si tratta di un tipi di teatro borghese, che tende a rappresentare vicende realistiche, in cui si muovono personaggi comuni alle prese con problemi quotidiani.
I temi ricorrenti sono quelli intorno ai rapporti familiari, turbati da relazioni amorose fra giovani di buona famiglia e ragazze di condizione sociale inferiore.
Gran parte delle vicende hanno un lieto fine, grazie all’intervento di fortunate coincidenze in cui si viene a scoprire che la ragazza di origine incerta è i realtà una cittadina attica, abbandonata o rapita nell’infanzia.
Accanto ai protagonisti , compaiono altre figure importanti come schiavi e parassiti, lenoni, soldati e cuochi, che per lo più servono a dare brio e comicità allo spettacolo.
Tutti questi personaggi sono caratterizzati in modo tale da presentarsi come tipi fissi o maschere.
I mezzi espressivi si adeguano al linguaggio parlato (koinè).
Il coro figura come intermezzo musicale tra gli atti.
Il prologo iniziale dichiara non solo l’antefatto ma anche il lieto fine della commedia, eliminando il cosiddetto effetto suspense.

Per la commedia greca il pubblico era esclusivamente il popolo ateniese.
In seguito però i ricchi cominciarono ad essere esclusi dalle spese legate allo spettacolo e i popolani abbandonarono il teatro sia per motivi economici sia per mutamento di gusti.
Le commedie non avevano più come unico pubblico quello ateniese, sia per l’afflusso di forestieri in Atene sia per la presenza di numerosi teatri in tutto il mondo greco, ma un pubblico più vasto ed inoltre più colto di quello della commedia antica.

Nella commedia antica canto, musica e danza erano parti integranti dello spettacolo; nella Nea furono emarginate negli intermezzi.

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