Origine della letteratura italiana

Materie:Riassunto
Categoria:Letteratura Italiana

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Testo

LETTERATURA ITALIANA
ORIGINE = TESTI VOLGARI
I primi testi in volgare appaiono all’inizio del’200 = data di inizio della letteratura italiana.
Prima della cultura volgare c’era la tradizione della cultura classica antica che era in mano della classe colta.
Alle spalle della nascente letteratura italiana vi erano le letterature sviluppate sul suolo francese che usavano la lingua volgare (d’oc = Sud,oil = Nord) che si diffusero gradualmente in tutta Europa.
DALL’IMPERO ROMANO AL SACRO ROMANO IMPERO
Si fa coincidere l’inizio del Medioevo nel 476 d.C ovvero la caduta dell’impero romano d’Occidente.
Anche se già nei secoli precedenti la disgregazione politica,sociale,economica stava per prendere piede specie nel V sec con le invasioni germaniche.
In questo modo nascono dei territori romano-barbarici in cui gli invasori introducono costumi,leggi ,lingua etc..Questo porta alla nascita di una civiltà nuova.
L’unico punto fermo rimane la Chiesa che è importante anche a livello politico.
Con il Sacro Romano Impero abbiamo una ricostruzione di un organismo politico che comprende il territorio della Francia,della Germania e dell’Italia per riproporre la rinascita della potenza romana e convertire i popoli appartenenti al cristianesimo.
Dopo la morte di Carlo Magno l’impero viene diviso tra i successori e ci sono dei conflitti.
Il territorio viene diviso e per quanto riguarda l’Italia nella parte meridionale è dominata dagli arabi e normanni.
IL FEUDALESIMO
In quest’epoca non esistono gli Stati nel senso moderno : infatti il territorio europeo è frammentato in varie parti perché abbiamo il feudalesimo.
I feudi (territori) divennero ereditari : in alto della scala abbiamo il signore poi ci sono i vassalli,valvassori e valvassini.
Lo stato feudale ha un debolissimo potere centrale = i feudatari nei loro territori sono dei veri sovrani (impongono tasse,amministrano la giustizia) e spesso si trovano in conflitto tra loro e il loro sovrano.
Solo nel XIII sec cominciano a delinearsi gli Stati assoluti di tipo moderno con un potere centrale forte ,burocrazia e esercito.
Un altro problema fu il conflitto tra Chiesa e Impero per il diritto di investitura dei vescovi.
L’IMMOBILISMO DELLA SOCIETà
La società medievale è divisa in caste ed è statica : aristocrazia feudale (d’origine guerriera), clero (ceto intellettuale),contadini ( o servi della gleba).A queste classi si aggiungono gli artigiani e mercanti.
Ogni individuo che nasce in una determinata classe non può elevarsi perché la classe sociale è assegnata da Dio.
I passaggi di classe possono avvenire solo in forma di CO-OPTAZIONE cioè quando elementi di ceti inferiore entrano nelle strutture ecclesiastiche.
La divisione in 3 caste secondo la mentalità medievale coinciderebbe con la Trinità.
LE DISEGUAGLIANZE SOCIALI
Nel Medioevo assistiamo a diseguaglianze sociali che secondo la mentalità medievale deriverebbe dalla volontà divina.
La società medievale infatti è regolata da un principio di subordinazione personale : fedeltà in cambio di omaggi (es-signore –vassallo).
LE STRUTTURE ECONONOMICHE
L’Economia è basata per lo più sulla produzione agricola di consumo immediato : cioè si produce ciò che si consuma quindi spesso è una produzione scarsa e inefficiente.
Gli attrezzi sono rudimentali, gli aratri di legno e ciò incide sulla quantità.
Le condizioni di vita sono precarie e si aggiungono le guerre,le epidemie e tutto ciò determina un calo demografico della popolazione.
A causa della conquista araba inoltre gli scambi di commercio con il Mediterraneo si arrestano.I pochi scambi che avvengono si fondano sul BARATTO.
Tutto questo porta alla decadenza delle città adesso in rovina.
LA RIPRESA DOPO IL MILLE
La situazione migliora dopo il 1000 : si ha un incremento demografico,si estendono coltivazioni,e si perfezionano le tecnologie e metodi agricoli (rotazioni di culture,aratri di ferro). Riprendono gli scambi e ha maggiore rilievo la figura del MERCANTE .
Le città si allargono. Inoltre abbiamo le Crociate contro l’Islam per la conquista di Gerusalemme (motivo crociate = convertire al Cristianesimo).
MENTALITA’ E VISIONI DEL MONDO
La mentalità medievale era STATICA e vedeva come unica verità quella rivelata dalle Sacre Scritture ,e dai grandi pensatori teologi cristiani e filosofi antichi.
Quindi non si poneva il problema della conoscenza dell’ignoto.
L’UNIVERSALISMO
La concezione medievale vede 2 autorità universali : Chiesa & Impero.
Anche l’Impero è Sacro perché è voluto da “Dio” .
Questa visione universalistica dei 2 poteri però contrasta con la realtà della vita medievale che è in mano a grandi e piccoli signori feudali,laici e ecclesiastici.
L’ENCICLOPEDISMO E LA SCOLASTICA .RAZIONALISMO E MISTICISMO NELLA FILOSOFIA MEDIEVALE
Questa visione universalistica la ritroviamo anche nella cultura : infatti l’uomo colto doveva avere una cultura universale o ENCICLOPEDICA cioè si doveva interessare a filosofia,scienza,letteratura,storia,matematica etc. (es Dante).
Ovviamente questo sapere era legato alla teologia ,la scienza di Dio e in base a questo principio si fondava la Scolastica, scuola filosofica nata tra il XII,XIII sec che aveva fondamenti religiosi.
L’esponente principale fu TOMMASO D’ACQUINO che unisce la filosofia di Aristotele con il pensiero cristiano.
Ma a questo pensiero si opposero teologi dell’ordine francescano (Bonaventura da Bagnoregio) che al contrario di Tommaso non vedevano la fede fondata sulla ragione,in quanto la fede è un fatto primario e la ragione non ha nulla a che vedere con essa.
TENDENZE RAZIONALISTICHE E NATURALISTICHE
Sul finire del Medioevo si manifestano le TENDENZE NATURALISTICHE che esaltano la natura liberandola dalla visione trascendentale (religiosa).
Un es. è la poesia goliadica fondata sul folklore della cultura europea ( tradizione popolare).
CRISTIANESIMO MEDIEVALE E CLASSICITA’
Ma la cultura di fondamento cristiano viene a trovarsi in conflitto con la cultura classica.
Ma non per questo essa era condannata ad es . nella letteratura allegorica classica il senso all’interno veniva a concordarsi con la verità rivelata.
L’ALLEGORISMO = si basa sull’idea di unità del cosmo secondo un ordine voluto da Dio.
Infatti l’allegoria è un insieme di simboli e la visione medievale è nettamente simbolica.
Le scritture verranno analizzate sin dai primi secoli del Medioevo secondo 4 livelli:
• Livello letterale (di superficie)
• Livello allegorico (simboli e significati nascosti)
• Livello morale (idea del bene e virtù)
• Livello analogico (relativo ai misteri della fede)
Un testo allegorico deve quindi essere interpretato ad es. un testo allegorico è la Divina Commedia ma soprattutto il testo allegorico per eccellenza è il ROMANZO DELLA ROSA dove sia personaggi o elementi naturali sono personificati.
Nella VISIONE FIGURALE dell’allegoria (variante dell’allegoria) la simbologia non è data da un concetto astratto ma da un dato storico o reale.
NATURA ,STORIA,SCIENZA NELLA MENTALITà MEDIEVALE
Un posto determinante nella cultura medievale è occupato dal fantastico,magico,sacro e sovrannaturale che fanno parte della vita di tutti i giorni e non sono distinti dal reale.
La stessa cosa avviene nella storia che era molto legata al concetto religioso quindi troviamo una mescolanza di leggenda e realtà.
Infatti la storia era fondata su una visione provvidenziale (volontà di Dio).
ISTITUZIONI CULTURALI,INTELLETUALI,PUBBLICO
Con la disgregazione dell’impero Romano scomparve la scuola.
Unico centro culturale resta la Chiesa = una funzione determinante a questo proposito fu svolta dai MONASTERI = infatti con la regola di S.BENEDETTO il monastero divenne non solo luogo di preghiera ma di esercizio delle attività lavorative ( Ora et labora).
Accanto all’attività economica di questi monasteri vi era quella culturale.
Nei monasteri nacquero scuole per istruire i monaci : negli SCRIPTORIA (laboratori) i monaci ricopiavano i testi a mano (amanuensi).
Quindi le copie erano poche e il libro era un oggetto prezioso (anche per il costo del materiale). Copiando si possono commettere errori di trascrizione spesso corrette da altri amanuensi.
Accanto ai laboratori di produzione dei libri c’era la BIBLIOTECA .
LE ARTI LIBERALI
Al centro dell’insegnamento dell’Alto Medio Evo vi erano le cosiddette “arti liberali” ovvero degne dell’uomo libero che non era obbligato a lavorare per vivere.
Esse riguardano le arti del TRIVIO (grammatica,retorica e dialettica) e QUADRIVIO ( aritmetica,geometria,musica,astronomia).
GLI INTELLETTUALI
Quindi essendo solo la Chiesa il centro culturale,il colto si identificava con la figura di ecclesiastico.
Non esisteva ancora il concetto di “autore” né quello di originalità creativa .
L’individualità dell’autore era poco importante infatti molti testi sono anonimi.
LINGUA E PUBBLICO
La lingua nell’Alto Medio Evo era il LATINO che era conosciuto solo da una élite ( clero ).
Mentre la lingua parlata dal popolo era il VOLGARE e quindi non capivano il latino.
Ma il volgare non era impiegato in scrittura per secoli.
Un cambiamento importante avvenne nel 813 d.C nel CONCILIO DI TOURS = si decise di utilizzare per i sermoni in Chiesa la lingua volgare e non più il latino perché i fedeli non capivano. Così si diffonde la lingua volgare o ROMANA RUSTICA .
LE UNIVERSITà E I CLERICI VAGANTES
Dopo il 1000 vediamo comparire le UNIVERSITà e nasce la figura di “docente”.
Accanto ai chierici c è la figura più emarginata dei CLERICI VAGANTES o goliardi cioè religiosi senza sede o frati fuggiaschi che non hanno terminato gli studi.
Essi sono forniti di cultura e si esprimono in latino quindi si rivolgono a un pubblico ristretto e assomigliano ai GIULLARI che giravano nelle piazze e corti per recitare o cantare storie.

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