Le relazioni interpersonali nel "L'Orlando furioso"

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Categoria:Letteratura Italiana

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Testo

Le relazioni interpersonali nel “L’Orlando furioso”

Ciò che rende avvincente e coinvolgente “L’Orlando furioso” sono le relazioni interpersonali,le quali portano il lettore a una contemplazione degli estremi positivi e negativi di un sentimento,della visione armonica in cui essi possono venire conciliati e dei limiti che può raggiungere,di volta in volta,l’azione umana a causa di quelli. La rappresentazione di tali sentimenti è esemplare per il fatto che i valori-guida dell’agire umano (l’amore,l’onore,l’eroismo) si intrecciano con i disvalori (ricerca del solo piacere fisico,pregiudizio,tradimento,ferocia,viltà) senza distinzione tra personaggio cristiano o pagano. Comunque,le relazioni tra i vari caratteri dell’opera sono alla base del racconto e ne costituiscono,grazie ai vari intrecci,il “motore” del componimento.
La prima di queste che si incontra è quella amorosa che si instaura,anche se passivamente per la donna,tra Orlando e Angelica. Il cavaliere si innamora,infatti,perdutamente della fanciulla. Dovuto anche dalla fusione del ciclo carolingio,incentrato sull’arte della guerra,con quello bretone,più interessato ai sentimenti,il paladino ama con amor cortese.Orlando,dunque,adora con tutto se stesso senza essere ricambiato,a causa anche delle continue fughe di Angelica. Ariosto fa diventare la fanciulla un oggetto irraggiungibile palesemente dimostrato dal continuo desiderio inappagato di Orlando. Si rispettano così i canoni cortesie si mantiene,inoltre,il rapporto di vassallaggio dell’uomo verso la donna .Per Orlando questo amore,però,è motivo di pazzia(da qui l’ossimoro contenuto nel titolo;la perdita di senno). Avviene così il degrado del cavaliere fidato per eccellenza;un decadimento che fa del paladino un essere istintivo,animalesco e che,quindi,incarna tutti quei sentimenti negativi,come la rabbia. Orlando,avendo la mente offuscata dall’ira,addirittura “abbassa” la figura di Angelica “moglie” e ,dunque, non più un essere sublime,vergine e puro. In questo modo avviene il ribaltamento della cortesia:Orlando non è più un “fin amans” ma un uomo divenuto una figura bestiale a causa di un amore che ,invece di nobilitare l’animo,umilia la persona al punto di farlo diventare pazzo.
L’episodio che fa scaturire la follia del cavaliere è la scoperta dell’amore tra Angelica e Medoro. L’incontro tra i due giovani avviene dopo un combattimento del cavaliere che,ferito, viene soccorso dalla donna. I due si innamorano e ,dopo aver passato del tempo in casa di un pastore,si mettono in viaggio per il Catai,paese natio di Angelica. L’amore tra questi due personaggi è ,sempre basato sul rovesciamento dei canoni cortesi,più materiale. Lo dimostra anche la necessità di incidere quei momenti passati insieme,intagliando sui tronchi degli alberi i loro nomi. Inoltre lo spazio,da locus amoenus,diviene nido d’amore,un posto dove gli innamorati consumavano la loro passione. Pertanto anche il luogo subisce un abbassamento.
La figura di Medoro non viene associata solo con quella di Angelica,forse soprattutto,con quella di Cloridano,come raro esempio di sincera amicizia.I due personaggi sono uno l’elemento complementare dell’altro. Infatti,Medoro è un cavaliere giovane e impulsivo che rappresenta l’istintività tipica della gioventù. Al contrario Cloridano è un soldato più maturo e anziano del suo compagno. Egli rappresenta,invece, la razionalità e la saggezza. L’episodio di Cloridano e Medoro è incentrato sulla ricerca di Dardinello,re dei Saraceni,morto sul campo di battaglia, per dargli una degna sepoltura. Mentre Cloridano cerca di dissuadere l’amico,Medoro è fermamente deciso di trovare il loro sovrano. Il suo compagno si meraviglia che un giovane come Medoro possa essere così leale e fedele. Durante la notte,dunque, inizia la ricerca e , dopo essere entrati nell’accampamento nemico,cercano di recuperare la salma. Sorpresi dai cristiani,i due saraceni fuggono in una selva. Medoro ,però,prende sulle sue spalle il corpo del sovrano e ,quindi,senza accorgersene ,Cloridano corre avanti senza di lui. Nel momento in cui quest’ultimo capisce di essere solo, torna indietro a riprendere l’amico Medoro,che intanto era stato ferito. Cloridano,alla vista del compagno in una pozza di sangue,inizia a combattere valorosamente ma ,comunque,viene ucciso. Questi avvenimenti sono segno di un’amicizia preziosa e sincera che è pure motivo di protezione da dare all’altro se necessario fino alla morte,poiché,come viene espresso chiaramente nel canto,il vero amico è colui che viene soccorso nei momenti avversi.
Ariosto,però, avendo dedicato il poema alla famiglia degli Estensi ,aveva bisogno di un “motivo di inchiesta” per fare questo omaggio. Decide di onorare la casata col farne risalire le origini “eroiche” all’età di Carlo Magno attraverso la relazione di Ruggiero e Bradamante. Questi ultimi sono personaggi molto particolari. Bradamante,infatti,assomma in sé sia la virtù eroiche sia le più invidiabili qualità di una donna di amorosi sensi. L’eroina ,infatti, nonostante le non poche avversità,grazie alla sua fortezza d’animo e il suo amore riuscirà a sposare Ruggiero. Questo personaggio è molto differente da quello di Orlando poiché il paladino , da sommo cavaliere il quale era è diventato pazzo per colpa di una donna. Al contrario,Ruggiero è proprio grazie all’amore “coniugale” di Bradamante che impara a guidarsi e a indirizzarsi verso nobili fini. L’amore tra i due personaggi non è incentrato sul vassallaggio dell’uomo verso la donna. Infatti il loro sentimento ha come fine il matrimonio , “sconsacrando” in questo modo nuovamente i canoni della cortesia.
Il poema continua con episodi minori.
Per esempio quello in cui il protagonista è Ferraù. Quest’ultimo è innamorato di Angelica. Per lei si scontra con Rinaldo,un altro tra i corteggiatori della bella fanciulla e duella anche con Orlando. Ferraù aveva ucciso in precedenza Argalia ,fratello della sua amata, e gli aveva sottratto l’elmo. Questo oggetto “sostituisce”,in un certo qual modo, Angelica.
Anche Rinaldo,come poi il cugino Orlando, è alla ricerca di Angelica. Tra i due ,però, c’è una continua non corrispondenza di sentimenti:quando Angelica ama Rinaldo,lui la odia;quando Rinaldo ama Angelica,lei lo odia.
Questa situazione ambigua sta a dimostrare che la realtà diviene in continuazione e che quindi non corrisponde mai alle attese,ai calcoli e ai progetti che si fanno.
Comunque,Angelica è oggetto di adorazione,tralasciando il rapporto con Medoro,in termini cortesi da parte di tanti cavalieri. In realtà,però, è una donna scaltra e cinicamente opportunistica, pronta a qualunque compromesso pur di raggiungere i suoi obiettivi.

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