Plauto

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PLAUTO

Plauto nacque a Sarsina, una città dell'Appennino romagnolo. Egli cominciò la sua carriera come autore, ma ben presto divenne un ADDICTUS (schiavo per debiti). Per risollevarsi dalla catastrofica situazione economica, cominciò a scrivere palliate (commedie di argomento e costume greco).
La sua originalità consiste nell'aver adattato i copioni della COMMEDIA NUOVA a situazioni paradossali che causavano l'ilarità del pubblico. Altri fattori che contribuivano all'umorismo nella commedia plautina erano i vocaboli presi in prestito dagli ANNALES enniani, che, messi a confronto con il linguaggio semplice e basso dei personaggi, sembravano ridicoli. Anche gli interventi del pubblico (risate, applausi) diventavano parte integrante dello spettacolo.
Generalmente, le commedie di Plauto erano precedute da un prologo, in cui un personaggio raccontava l'antefatto, indispensabile per comprendere la vicenda. Inoltre, nel prologo Plauto dicevq anche a quale commedia greca si era ispirato.
Le trame e i personaggi sono simili in tutte le commedie: ciò che è veramente importante è l'umorismo dei personaggi e delle situazioni.
Nelle commedie plautine, i personaggi presenti in scena sono quelli che a Roma non avevano alcuna importanza: schiavi, adulescentes (giovani liberi non sposati) e parassiti. Egli si ispirò ai ludi Saturnali, festività simili al nostro Carnevale, durante i quali queste persone avevano il potere di legiferare. In poche parole, venia sovvertito l'ordine pubblico, poiché le persone considerate "inutili" assumevano un ruolo di primo piano.
Nelle commedie, l'adulescens è innamorato di una meretrice, ma non dispone del denaro necessario per riscattarla. Perciò, si affida all'aiuto di uno schiavo astuto e scaltro, che organizza una beffa ai danni di qualcuno allo scopo di procurarsi i soldi.
Non a caso Plauto sceglie uno schiavo come direttore della truffa: ha ormai perso la sua dignità, è colui che ha provato qualsiasi tipo di punizione e non teme alcun castigo, nel caso in cui la truffa venisse scoperta.
Queste commedie così "libertine" non furono censurate, in quanto si svolgevano in ambiente greco. Plauto era solito dire al pubblico di non scandalizzarsi per quello che vedeva, perché ciò che a Roma era proibito, ad Atene non lo era. Naturalmente non era vero, ma la Grecia era così lontana che si poteva far finta che lo fosse veramente.
Plauto fu un autore molto apprezzato in vita, ma meno dai suoi successori. Nei secoli, ad egli fu preferito Terenzio, per le sue commedie più forbite. Nonostante ciò, Plauto fu l'ispiratore di grandi drammaturghi come Shakespeare, Molière e Beaumarchais.

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