Peregrinazioni di Annibale

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Testo

Peregrinazioni di Annibale
Hannibal, postquam apud Zamam a Cornelio Scipione, qui Africanus Maior appellatur, profligatus est, e patria profugere debuit, ne, domi praesens, videretur pacem cum Romanis impedire. Primo in insula Creta moratus est, sed, cum divitiae, quas secum portaverat, propter Cretensium aviditatem et avarizia, non satis tutae esse viderentur, ad Antiochum, Syriae regem, demigravit. Ibi traditur saepe regem ad bellum concita visse, indeclinabili odio contra Romanos motus. Nam, puer decem anno rum, a patre iussus erat numquam odium in Romanos deponere, quod ante aras deorum iuraverat. quod sacramentum per totam vitam religiosissime servavit. Cum tamen ne apud Antiochum quidem sibi tutus esse videretur, ad prusiam profugit, qui ei castellum bene munitum in extremo regno suo dedit ut ibi in tuto aetatem ageret. Quod cum Romam nuntiatum esset, Prusia a senatu iussus est Hannibalem tradere. Qui tamen non vivus captus est, quia ante Romanorum adventum sibi ipse mortem conscivit.

Traduzione:
Annibale, dopo che fu sconfitto presso Zama da Cornelio Scipione, che è chiamato l’africano maggiore, dovette scappare dalla patria perché, presente in patria, non sembrasse impedire la pace con i romani. Dapprima soggiornò nell’isola di Creta ma, poiché le ricchezze che aveva portato con sé a causa dell’avarizia dei cretesi non sembravano essere abbastanza sicure, si trasferì da Antioco, re della Siria. Qui si tramanda che spesso spinse il re alla guerra, mosso da un invincibile odio contro i romani. Infatti, all’età di dieci anni, aveva ricevuto l’ordine dal padre di non deporre mai l’odio contro i romani, cosa che aveva giurato di fronte agli altari degli dei e per tutta la vita osservò questo giuramento con molta religiosità. Dal momento che tuttavia non gli sembrava di essere abbastanza sicuro nemmeno presso Antioco, si rifugiò da Prusia, che gli diede una fortezza ben munita ai confini del suo regno dove trascorrere il tempo al sicuro. Essendo stato ciò annunciato a Roma, fu comandato a Prusia dal senato di consegnare Annibale, il quale tuttavia non fu catturato vivo perché prima dell’arrivo dei romani si suicidò.

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