Parafrasi Eneide1

Materie:Appunti
Categoria:Latino

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Testo

Parafrasi dal 676 al 722.
Per riuscire a farlo ascolta ora il mio piano. Il regio bambino, sotto la mia cura, va, chiamato dal padre a la simonia città per portare doni salvati dal mare e dall’incendio: e io addormentato voglio nasconderlo o sull’alta Citera o sull’Idalio, mie sacre sedi, che non venga a conoscenza dell’inganno e non diventi un ostacolo. Tu nascondi il suo volto, per non più di una notte, assumi l’aspetto del fanciullo, quando Didone ti prenderà felice in braccio, tra i banchetti e il vino, quando t’abbraccerà, ti darà dolci baci, tu potrai iniettargli il veleno -. Amore obbedisce al comando della sua cara madre e si alza in volo festoso camminando con il passo di Iulo. Ma Venere fa scorrere un tranquillo sonno nel piccolo corpo di Ascanio, e presolo in braccio la dea lo porta nell’alto bosco dell’Idalio, dove l’erba profumata e morbida lo accoglie con i fiori e con l’ombra. Cupido obbediva, e portava i doni del re ai Tiri, seguendo allegro Acate. Quando arrivò sui tappeti superbi la regina ricoperta d’oro si appoggia alla sponda: Enea e i giovani Teucri arrivano, tutti siedono su drappi di porpora. I servi puliscono le mani e dispongono nei canestri il dono di Cerere, offrono mantelli. Dentro, cinquanta ancelle, che hanno il compito di curare i cibi e tener acceso il fuoco, e cento altre ancelle e cento giovani della stessa età, a riempire le tavole di cibi, di calici, anche i Tiri nei saloni sono giunti e si stendono su cuscini variopinti. Ammirano i doni di Enea, ammirano Iulo, bel volto del dio, le false parole e l’aspetto, e la veste ricamata da un fregio di acanto. Ma sopra tutti, infelice, già predestinata agli eventi futuri, non sazia il suo cuore e contemplando si accende Didone, e la turbano sia i doni che il fanciullo. Quello, dopo che abbracciò il collo di Enea, e saziò con il suo grande amore il falso padre, cercò la regina. Con gli occhi, con tutto il suo cuore lei lo abbraccia e lo tiene in braccio, inconsapevole che il terribile Dio le sta in braccio. Memore della madre Acidalia, pian piano Sicheo lo cancella, e già con l’amore d’un vivo tenta di travolgere l’animo lento e il cuore ormai abituato.

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