Morte di Seneca

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LA GALLERIA NEL GRAND TRIANON
Questa lunga galleria edificata da Mansart conserva la decorazione originale.11 grandi porte prospicienti il giardino conferiscono all'interno una piacevole luminosità. Le finte finestre ornati da composizioni di bambini a bassorilievi sono di Francois Lespingola (1644 - 1705). Gli sgabelli e le consolle sono del primo impero. I lampadari in cristallo vennero eseguite dalle manifatture del Moncenisio appositamente per questo ambiente.
Le due vasche realizzate marmo della Linguadoca, e sormontate da una simpatica decorazione di anitre in un canneto risalgono all'epoca di Luigi Filippo, quando la galleria era adibita a sala da pranzo; questi vasi e erano stati realizzati nel 1750 per la sala dei buffets.
Le pittura tra le finestre raffiguranti i giardini di Versailles ed erano state commissionate da Luigi XIV. Jean Cotelle il Giovane (1642 – 1708), ritrattista e miniaturista del re, nelle sue 21 tele a dipinti giardini della reggia come appaiono nel XVII secolo. In alcuni dipinti compaiano personaggi mitologici. Etienne Allegrain (1644 – 1736), il cui stile si richiama quello di Nicolas Poussin, è l'autore di altri due dipinti presenti nella galleria. Infine, una tela di J.B. Martin, detto Martin delle battaglie per aver ricevuto il titolo ufficiale di pittore delle conquiste del re e di direttore della manifattura dei Gobelins, nel 1690. Ha dipinto anche delle vedute della reggia e del parco.
LA GALLERIA DEGLI SPECCHI
Luigi XIV la fece edificare al posto della terrazza di Le Vau che collegava originariamente il padiglione settentrionale al padiglione meridionale del palazzo. I lavori iniziati nel 1689 durarono dieci anni.
Misura 73 metri di lunghezza, 10,50 metri di larghezza per 12,30 metri di altezza. Alle diciassette finestre arcuate prospicienti il giardino fanno riscontro altrettante finte porte decorate di specchi a riquadri smussati ai lati e incorniciati d’ottone cesellato e dorato. Quattro di queste porte mettono in comunicazione l’appartamento del re.
La decorazione di questa galleria celebre in tutto il mondo, è particolarmente curata. Gli spazi tra le finestre sono scandite da paraste di marmo rosso bruno di Rance con le basi di bronzo cesellato e dorato con capitelli ideati appositamente da Caffieri per questa galleria. Il fregio della cornice in stucco dorato è ornato con gli emblemi degli ordini reali di San Michele e di Santo Spirito. Sulla cornice si notano ventiquattro gruppi di putti realizzati dallo scultore Coysevox e, un po’ ovunque, ghirlande, trofei e cascate d’armi, opere di Coysevox, Tuby, Le Gros e Massou. All’epoca del Re Sole questa galleria possedeva degli arredi di argento massiccio, come le giardiniere per gli aranci, i tavoli e gli sgabelli, nonché le più belle statue delle collezioni reali.
Questa galleria, dove si accedeva liberamente come in tutto l’appartamento, brulicava di una quantità notevole di gente, dal popolo ai più grandi signori. Un tempo veniva addirittura attraversata quotidianamente da mucche, asine e capre che erano condotte fino agli appartamenti delle figlie di Luigi XV, allora bambine, affinchè potessero bere il latte freschissimo ogni mattina.
Durante i regni che si succedettero vi furono organizzati grandissimi ricevimenti in occasione delle varie ambascerie, della visita del Doge di Genova, di nozze principesche come quella del duca di Borgogna, nel 1747, in cui fu dato un magnifico ballo di gala. In alcune ricorrenze, il trono del re veniva sistemato sotto un baldacchino in fondo alla galleria, dal lato del salone della pace.

LA BIBLIOTECA DI LUIGI XVI
Nella camera da letto appartenuta a Madame Adelaide, trasformata poi da sala da gioco da Luigi XV, il re Luigi XVI fece sistemare la sua biblioteca personale. Gabriel progettò la decorazione che venne eseguita da Jules Antoine Rousseau (1710 – 1782), scultore e decoratore francese a cui si devono anche gli allestimenti della sala del consiglio (1755) e delle stanze da bagno (1770 – 1771). Louis Simon Boizot, scultore francese che operò soprattutto presso la manifattura di Sevres, realizzò la decorazione in marmo del camino mentre gli ornamenti in bronzo sono di Pierre Philippe Thomire, anch’egli sovrintendente a Sevres. I medaglioni raffigurano Apollo, le arti, la Francia ed il ritratto del re.
In questa grande e bella sala, dalle linee pure, sono state sistemate delle vetrine contenenti i libri del re, nonché un cassettone di Benneman del 1787 e, al centro, un tavolo rotondo in sequoia di Riesener.
Le sedie sono di Senè (1784). Il pavimento è ricoperto interamente da un grande tappeto. Luigi XVI amava in particolare questa sala dove era solito trascorrere molto tempo.

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