Lucano e Persio

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Testo

LUCANO

VITA
Marco Anneo Lucano appartiene alla famiglia degli Annei, la stessa di Seneca il filosofo di cui era il nipote.
E’ il poeta latino sul quale abbiamo numerose fonti biografiche: il libro XV degli “Annales” di Cicerone; una biografia del grammatico Vacca, anch’egli spagnolo di origine; il codice “Vossianus secundus”; epigrammi di Marziale e “Statio nelle silvae”.
Coetaneo di Nerone, fu accolto a corte e gli fu affidata la carica di questore prima dell’età minima prevista; fu anche sacerdote augure.
Il rapporto con Nerone, però, si interruppe presto: secondo Vacca Nerone era geloso delle capacità poetiche di lucano, secondo Svetonio, fu il suo carattere focoso che lo mise in contrasto con Nerone, già irritato dalle idee repubblicane di Lucano. Se il rapporto con Nerone non si fosse interrotto forse sarebbe potuto essere l’autore più grande dell’epoca.
Probabilmente aderì alla Congiura dei Pisoni, famiglia romana che cercò di uccidere Nerone.
Lucano, come Seneca, ricevette l’ordine di uccidersi e il poeta morì che non era ancora 26nne.
L’unica opera pervenuta→ “Bellum civile” (o “Pharsalia”) interrotta al libro X. I suoi biografi gli attribuiscono diversi titoli di opere ma non restano che frammenti e di alcune non sappiamo niente. Sono di un certo interesse le “Silvae” che vennero riprese da Stazio. La “Pharsalia” (o “Bellum civile”) prende il nome da Pharsalo, dove Cesare sconfisse Pompeo (48 a.C.). Dovevano essere 12 libri come “l’Eneide” ma il lavoro rimase interrotto a 10. L’opera venne presentata 80 anni c.a. dopo la pubblicazione dell’Eneide che aveva fissato i caratteri dell’epica latina che Lucano rivoluzionò.
Ennio e Virgilio avevano scritto per celebrare la grandezza di Roma; Lucano descrisse invece il declino della civiltà romana. In Virgilio, con Augusto, si esalta il Principato (l’Impero), con Lucano si riscopre la forma repubblicana di governo con i suoi valori (=mos maiorum). Con Virgilio sarebbe dovuta tornare un’età dell’oro (Bucolica IV), con Lucano si era aperta un’epoca di rovina e di decadenza.
Il Pius Aenea è un vero eroe, un protagonista che non si trova nella “Phrasalia”, neppure Cesare, che semmai, viene visto come un anti-eroe, neanche Pompeo che appare incerto e insicuro e nemmeno Catone Nuticenze, pessimista sulla utilità del suo impegno.

ASPETTI SIGNIFICATIVI
• Con Lucano il poema epico cessa di essere un poema celebrativo.
• Lucano abolisce del tutto i riferimenti mitologici e li sostituisce con spunti presi dalla magia e dalla stregoneria e vengono trattati con toni cupi e con particolari raccapriccianti.
• Talvolta entrano in causa le forze della natura, tempeste, ondate gigantesche, animali velenosi che provocano la morte tra atroci sofferenze.
• Frequenti sono le apparizioni di fantasmi e le evocazioni di ombre.
• Al posto degli dèi si parla del fato o delle virtù stoiche (=libertà, fortezza).
• A guidare la vita degli uomini è solo il caso.

LINGUA E STILE
• Come l’Eneide, la Pharsalia e scritta in esametri: esametri limpidi e armoniosi quelli di Virgilio, nervosi e concitati quelli di Lucano.
• Frequente l’énjambement (=verso che prosegue in quello successivo).
• Anche nel verso Lucano ricerca l’effetto e il pathos (simile a Seneca); il poeta vuole sbalordire, coinvolgere il lettore o il pubblico che frequenta le recitationes (=le opere letterarie lette/recitate cercando di dare alla lettura un tono adeguato).
• Sono frequenti le allitterazioni, le anafore; il testo è di difficile lettura.

FORTUNA
I tempi moderni apprezzano molto Lucano: poeti come Goethe, Foscolo e Leopardi, tutti poeti romantici.

PERSIO

Di origine toscana, nacque a Volterra nel 34 a.C. da una ricca famiglia equestre.
Mite, riservato e introverso, non ammirava la personalità di Seneca. Fu compagno di scuola di Lucano e uno tra i maggiori esponenti dello Stoicismo. Si dedicò alla commedia antica e allo studio del greco Aristofane.
Morì nel 62 a.C. all’età di 28 anni, prima della Congiura contro Nerone.

LIBRO DI SATIRE
E’ formato da 6 componimenti di 600 esametri e 15 poliambi (=verso latino di origine greca, posto all’inizio o alla fine dell’opera). Il suo maestro/amico Cornuto ci ha permesso di ritrovare queste opere.
• PRIMA SATIRA→ si basa sull’impegno morale (l’uomo ha il compito di smascherare tutto ciò che è corruzione e vizio).
• SECONDA SATIRA→ parla della fede religiosa (l’uomo che si rivolge agli dèi soltanto quando ne ha bisogno); invito alla religiosità reale.
• TERZA SATIRA→ chi si dedica alla vita pubblica deve mostrare la sua vera personalità.
• QUINTA SATIRA→ è dedicata al maestro Cornuto e al saggio (=uomo che sa utilizzare i beni della terra senza esserne schiavo).

C’è una ripresa dei versi oraziani, ma a differenza di Orazio, Persio non parla di sé. In atteggiamento di critica contro Seneca. E’ un moralista, usa un linguaggio severo e aspro, ma attento, usato dalla gente del Foro con una certa connessione al linguaggio comune perché la sua opera sia comprensibile al popolo→ utilizza il linguaggio comune in maniera del tutto nuova.
Ebbe sin da subito una grande fortuna.
Con Persio, allievo dello stoico Anneo Cornuto, la satira assume un carattere spiccatamente filosofico. L’adesione al genere satirico per il giovane poeta, animato da forte tensione morale, alimentata dallo stoicismo, era stata quasi una scelta obbligata: la sua poesia è ispirata da un’esigenza etica e dalla necessità di smascherare e combattere la corruzione e il vizio. Secondo La Penna Persio vuole “defigere”, “revellere”, “radere mores”, ossia rigenerare le coscienze.
Nella descrizione delle molteplici forme in cui il vizio, la corruzione si manifestano, Persio ricorre con frequenza ad un particolare campo lessicale, quello del corpo e del sesso. Il vizio, l’abiezione morale, assimilati a malattia fisica era un presupposto della filosofia stoica.
Poche sono in lui le indicazioni sul “recte vivere”, sulle norme cui uniformare l’esistenza, diversamente da Orazio, che non si atteggia a maestro e che insieme all’amico percorre un cammino verso l’obiettivo propostosi. In Persio non c’è più un collaboratore, ma un maestro inflessibile, che enumera dogmaticamente una morale prestabilita, destinata ai miseri, che sono preda del vizio.

Nasce nel 34 a Volterra da una ricca famiglia equestre.
Studia a Roma da Cornuto→ scrive le Satire (si pone sulla linea di Orazio e Lucilio) in 6 libri contro la cultura dell’epoca, sui mores cioè vuole denunciare vizi e crisi della società contemporanea, e vorrebbe che i lettori capissero i problemi della società.
Si pone come un medico delle malattie morali → II preghiere agli dei; III importanza degli studi filosofici; IV conosci te stesso; V Cornuto; VI il poeta è a Luni.
Metriotes=senso della misura→ in lui prevale un atteggiamento fortemente critico→ ricerca di effetti nuovi e inconsueti “sartago loquendi” (=frittura di parole) “iunctura acris”.

Esempio