Lettere a Lucilio (Seneca), libro VI lettera IX

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Testo

LETTERA IX
SENECA SPIEGA ALL'AMICO COME EGLI SI PREPARI A MORIRE BENE ED ESORTA L AMICO AD ACCOGLIERE OGNI EVENTO CON SERENO ANIMO
Cessiamo di volere ancora ciт che giа abbiamo voluto. Io cerco di agire su me stesso in modo da apprendere a non volere piщ da vecchio le cose che volevo da fanciullo. Mi passano i giorni e mi passano le notti, in questa sola occupazione, che prende tutta la mia attivitа ed и oggetto di tutte le mie meditazioni: mettere fine ai vizi d'un tempo. Io mi adopero perchй un giorno solo possa essere modello di tutta la vita. E non voglio afferrare quel giorno e godermelo come se fosse l'ultimo della vita, ma lo considero come se possa anche essere l'ultimo. Io ti scrivo questa lettera tenendo presente questo pensiero, che la morte mi puт chiamare ancora mentre scrivo; sono pronto a lasciare la vita, e la godo proprio per questo che non mi preoccupo affatto quanto sia ancora lontano quel momento. Prima di essere giunto alla vecchiezza pensavo a vivere bene, ora che sono vecchio penso a morire bene: e morire bene equivale a morire con lieta accettazione senza rammarico. Procura di non fare mai cosa a tuo malgrado. Quello che si presenta come dura necessitа per chi reagisce, non и una necessitа per chi accetta. In altri termini, chi accetta lietamente un comando, ha giа evitato ciт che и piщ crudo nella servitщ: fare quello che non si ha voglia di fare. Non и infelice chi fa qualche cosa perchй comandato, ma chi fa contro voglia. Dobbiamo dunque educare il nostro spirito cosм che, sappiamo volere tutto ciт che la realtа esige, e soprattutto sappiamo pensare senza tristezza alla nostra fine. Prima che alla vita bisogna prepararci alla morte. La vita и sufficientemente provvista di tutto, ma noi siamo sempre insaziati; ci sembra e ci sembrerа sempre che ci manchi qualche cosa. L'essere vissuti abbastanza non dipende dal numero degli anni o dei giorni, ma dipende dallo stesso animo nostro. Ho vissuto, carissimo Lucilio, quanto mi poteva bastare, ora sono sazio e aspetto la morte. Addio.

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