Lettere a Lucilio (Seneca) Libro III Lettera 8

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Testo

LETTERA VIII
BISOGNA DARE AMMONIMENTI, MA CON SENSO DI OPPORTUNITA
Tu mi chiedi notizie del nostro Marcellino, e vuoi sa pere che cosa egli faccia. Egli viene da me raramente per questa sola ragione, che teme di sentirsi dire la veritа: e bada che egli non andrebbe incontro a questo pericolo, perchй io so benissimo che bisogna parlare solamente a coloro che sono disposti ad ascoltare. Perciт и lecito dubitare se abbiano fatto bene Diogene e gli altri Cinici, i quali con uguale ampia franchezza ammonivano tutti quanti incontravano per via. Che cosa se ne ricava rimproverando i sordi o i muti per natura o per malattia? " D'altra parte и anche inutile ", tu mi puoi dire, "fare risparmio di parole che non costano nulla. Non posso sapere se io non sia per giovare alla persona che ammonisco: so questo, che potrт giovare a qualcuno rivolgendo la parola ammonitrice a molti. Bisogna seminare con larga mano: chi fa molte prove, non puт a meno un certo momento di riuscire a qualche successo. Ebbene, o Lucilio, io non credo che debba comportarsi cosм un uomo di grande valore: in questo modo la sua autoritа perde consistenza e non ha piщ prestigio abbastanza efficace presso coloro che invece avrebbe potuto correggere se non si fosse ai loro occhi avvilito. L'arciere non deve colpire giusto solo qualche volta, ma solo qualche volta sbagliare: non и arte quella che raggiunge il fine per puro caso. Ora la sapienza и anche un'arte; perciт deve mirare sicura con giusta scelta verso quelli che hanno possibilitа di trarre profitto e deve allontanarsi da coloro che non ha speranza di salvare. Perт non deve nemmeno abbandonare il campo troppo presto; e anche quando sembra perduta la speranza, tenti ancora i rimedi estremi.
Io non dispero ancora totalmente del nostro Marcellino. Ancora adesso puт essere salvato, se gli si porge subito la mano. C'и anche il pericolo che egli trascini con sй chi gli porge la mano: c'и in lui un vivace ingegno per quanto propenso al male. Ciт non ostante affronterт il pericolo e oserт mostrargli i suoi mali. Egli farа come al solito, tirerа fuori quei motti di spirito che riescono a far ridere anche i sofferenti, scherzerа su se stesso e su noi. Mi precorrerа dicendo a modo suo tutte le cose che io starт per dirgli, si metterа a rovistare nelle nostre dottrine, e rinfaccerа ai filosofi i doni ricevuti, le amiche e la ghiottoneria, mi mostrerа uno di essi in peccato di adulterio, un altro in taverna, e un altro nelle sale dei potenti; mi richiamerа alla memoria quel gioviale filosofo Aristone, che dissertava girando in carrozza e aveva scelto proprio quel momento per spiegare l'opera sua. Si discuteva a quale scuola egli appartenesse; Scauro disse: "certamente non и un peripatetico ", e Giulio Grecino, un egregio uomo, interrogato una volta che cosa pensasse di Aristone rispose: "non posso esprimere un parere perchй non so come egli si comporti quando и in piedi" come se gli fosse stato chiesto il parere su un guerriero destinato a combattere dal carro. Egli mi metterа avanti simili ciarlatani che si sarebbero comportati piщ onestamente se avessero trascurata la filosofia di cui invece fanno mercato. Tuttavia ho fatto buon proposito di sopportare gli oltraggi; egli cerchi pure di far ridere me, ma io cercherт di far piangere lui, e se continuerа a ridere, mi rallegrerт anche nel male pensando che sia stato preso da un genere di ilare follia. Ma non и codesta un'allegria che possa durare a lungo: osserva bene e vedrai che vi sono alcuni che dopo essersi abbandonati alla piщ rumorosa risata passano in un momento ad una violenta rabbia. Io ho intenzione di avvicinarlo e di mostrargli come egli varrebbe di piщ se per molta gente valesse di meno. Anche se non stroncherт i suoi difetti, riuscirт a mettervi un freno. Non finiranno ma almeno avranno momenti d'interruzione e potranno anche finire se egli si formerа la consuetudine di codeste interruzioni. E non bisogna fastidirsi di questo, perchй per gli ammalati gravi un buon alleviamento del male tiene giа il posto della guarigione.
Mentre io mi preparo a questo tu che capisci bene il passato da cui sei uscito e puoi prevedere la meta che confidi di raggiungere, riordina intanto, poichй ne hai il potere, i tuoi costumi, solleva lo spirito, sii forte contro le cose temute e non stare a contare coloro che vogliono incuterti spavento. Apparirebbe ben stolto un tale che avesse paura della folla stando in un luogo per cui si potesse passare solo ad uno ad uno. Nello stesso modo diciamo che se molti possono minacciarti di morte, viceversa non a molti и aperta la via per mettere in atto la minaccia. La natura ha cosм disposto, che uno solo ti puт togliere la vita, come uno solo te l'ha data.
Se tu avessi un po' di riguardo mi avresti rimesso l'ultima rata del mio debito: ma d'altra parte nemmeno io voglio fare il tirchio, proprio quando ormai sono vicino a estinguere il debito, e senz'altro ti getto avanti quello che ti debbo. " Non ho mai cercato di piacere al popolo poichй il popolo non gradisce le cose che io so ed io non so le cose che il popolo gradisce. " " Chi ha detto questo? " tu mi domandi, come se ti fosse ignota la persona a cui ordino di pagare: Epicuro. Ma la stessa cosa ti grideranno ad una voce tutti i filosofi di ogni diversa scuola, Peripatetici, Accademici, Stoici e Cinici. Chi ama la virtщ come puт piacere alla folla? Il favore del popolo si conquista con mezzi illeciti, cioи facendoci simili ai suoi uomini che non ti approveranno se non ti avranno riconosciuto simile a loro. Ma molto piщ importa quale tu appaia a te stesso che quale tu appaia agli altri. L'amore degli uomini volgari puт essere ottenuto soltanto con maniere volgari. Che cosa dunque puт darti questa tanto lodata filosofia da preferirsi a tutte le arti e a tutti i beni della vita? Ti puт dare questo, che tu voglia piuttosto piacere a te stesso che al popolo, che tu consideri il valore dei giudizi e non il loro numero, che tu viva senza timore degli Dei e degli uomini oppure che tu o vinca i mali o li porti alla fine. Se poi ti vedrт celebrato dalle voci favorevoli del volgo, se al tuo entrare scoppieranno grida e applausi e simili onoranze da pantomimi, se in tutta la cittа le donne ed i fanciulli ti loderanno, io non potrт a meno di compiangerti sapendo per quale via ti giunga tale popolaritа. Addio.

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