Letteratura latina

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Testo

I Carmina
I Carmina facevano parte delle forme pre letterarie Latine ed erano veri e propri componimenti in prosa o in versi.
Il nome carmina derivò da Carmen, Carmenis che in latino significava poesia; ma prima i Carmina erano soprattutto intesi come opere scritte in prosa in cui era presente anche quella certa musicalità (come l’allitterazione) che erano proprie delle poesia. Perciò all’inizio i Carmina erano un po’ un misto di poesia e prosa e obbedivano a certe strutture.
Persistettero fino al III secolo, cioè fino alla nascita della letteratura latina.
Un famoso autore fu Ennio che scrisse un componimento in poesia chiamandolo “Poema”, una parola derivata dal greco. Ennio adottò tale nome, sebbene fosse di origine latina, in quanto voleva portare nei territori Latini la cultura greca. Comunque Carmin e Poema significavano entrambi poesia, solo che Poema era un termine derivato dalla Grecia (proprio del mondo Greco) e il Carmen derivato dal Latino (proprio del mondo latino).
Inoltre Ennio chiamò la sua opera con il nome di poema per marcare la sua originale predisposizione a poetare “alla Greca”, dall’altro sottolineava il rifiuto di una certa tradizione antichissima.
Infine fecero parte dei Carmina anche degli antichi testi sacrali e alcuni frammenti delle “Leggi delle XII Tavole”.
Poesia Sacrale
Le più antiche forme di Carmina avevano soprattutto un carattere Religioso (canti o preghiere religiose). Esse si distinguevano in :
• Carmen Saliare;
• Carmen Arvale;
Il Carmen Saliare era un canto di un collegio sacerdotale, i Salii, che sarebbe stato istituito dal Re Numa Pompilio. Erano sette sacerdoti del Dio Marte che avevano il compito di custodire dodici scudi dei quali uno si credesse caduto dal cielo come pegno della protezione divina di Roma.
Essi verso Marzo facevano un rituale proferendo ogni sacerdote diverso un carmen scandendolo in tre tempi: tripudium (battevano a terra i piedi per tre volte).
Il Carmen Arvale deriva dai fratelli Arvali. Essi erano un collegio di 12 monaci, secondo la legenda fondato da Romolo che elevavano un inno di purificazione dei campi (arva).
Questo Carmen è stato inciso sul marmo degli Acta che erano dei resoconti della cerimonia.
Quando questi Carmina non vennero più usati si persero i contatti con il mondo della divinità e diventò più laica e profana.
In più possiamo dire che i Carmina influenzarono molto la letteratura Latina per la presenza di certe figure retoriche.
Un esempio di Carmen profano fu il “Carme seculare” di Orazio.



L'età delle conquiste
Tra il II e il III secolo a.C. avvennero diversi cambiamenti da un punto di vista politico, sociale ed economico. Si combatterono le guerre puniche e nel 146 a.C. Roma conquistò Cartagine e ingrandì il suo potere politico diventando la Signora del Mediterraneo. Dominando il mare riuscì a dominare anche i commerci. Poi Roma, volendo conquistare l'Africa e l'Oriente, portò avanti la guerra contro la Macedonia.
Successivamente ci furono dei cambiamenti anche nella società. Molte persone avevano perso le proprie terre al ritorno delle spedizioni poiché ne perdono il possesso. I grandi latifondisti invece continuavano ad arricchirsi e a comprare terre.
Successivamente si crearono appezzamenti di terreno tenute sempre dai più ricchi dove lavoravano a giornata la piccola proprietà terriera.
A Roma si portò avanti lo schiavismo e gli schiavi furono utilizzati dai latifondisti affinché lavorassero le terre.
Così per le vittorie delle guerre Roma si espanse e presero posizione gli aristocratici e la ricca borghesia. Roma inoltre si arricchì con tutti i bottini di guerra acquistati durante le spedizioni.
Da un punto di vista culturale furono importati dei libri dalla biblioteca di Pergamo. Arrivarono a Roma anche dei maestri greci che insegnarono il greco. Venne importato dai romani il proprio Mos Maiorum (la tradizione) che però andò contro quello dei greci. Nacque così un contrasto culturale dando vita a due partiti:
Il Partito Filo - romano
Vs.
Il Partito Filo - ellenico (antiromano)
Il massimo esponente del partito romano fu Catone, che era per la difesa della tradizione romana (rappresentando un partito conservatore), mentre il massimo esponente per quello ellenico era Ennio, il quale parteggiava per l'introduzione della cultura greca a Roma.
Molti inoltre dicevano che Catone ostacolasse con tutte le sue forze l'introduzione della cultura romana, ma non è del tutto vero. Catone aveva un figlio che lo istruì alla cultura greca. Catone sapeva che in quella cultura ci fosse qualcosa di positivo, ma questa doveva essere insegnata da maestri romani.
In seguito nacque anche il "Circolo degli Scipioni" , simile a un circolo culturale. Si ebbe la nascita di questo circolo perché dopo tutte le guerre si era creata un'apertura nella cultura greca per gli aristocratici, e la famiglia che appoggiò maggiormente a questa apertura fu la famiglia degli Scipioni.
Era un gruppo di persone con le stesse idee. Volevano aprire le porte della cultura greca nel mondo romano poiché la letteratura latina era potuta nascere poiché si fondò su quella greca.
Così la cultura romana si arricchì con nuovi personaggi greci:
Ponezio (introdusse la filosofia greca a Roma), Polibio (grande storico).
Al Circolo degli Scipioni fece parte anche Lucilio. Egli veniva da un famiglia aristocratica ma aveva rifiutato di partecipare alla vita politica.
Avrebbe avuto la possibilità di fare studi di oratoria, ma in certo senso li snobbò. Cercò di sviluppare le tematiche greche. Questa base li hanno i "POETI NOVI" che si chiudevano in se stessi per sviluppare le tematiche greche.

Esempio



  


  1. stella

    la lettura del carme 86 di catullo