Cicerone

Materie:Appunti
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Testo

CICERONE.
Opere oratorie-retoriche.
L’arte oratoria fu per Cicerone il vertice dell’arte della parola e di conseguenza fu il vertice dell’impegno politico.La costellazione delle opere retoriche di Cicerone,cioè dei suoi trattati di teoria oratoria,comprende tre capolavori(il De oratore, il Brutus e l’Orator) e una seria di operette collaterali.
De Inventone.:Trattato giovanile in due libri che ,dopo una parte introduttiva sulle origine dell’oratoria,il sua valore civile, i suoi compiti e i suoi generi(dimostrativo,deliberativo,giudiziario), distingue le parti dell’ars rhetoica (inventio,dispositio,elocutio,memoria,pronuntiatio).
De oratore:dialogo dedicato al fratello Quinto in tre libri. Antonio tratta l’inventio e la dispositio,Crasso invece l’elocutio la compositio e l’actio.
Brutus.E’ una storia dell’oratoria Romana in forma di dialogo tra cicerone,bruto e attico.
Orator:E’ un ampio trattato in forma di epistola a Bruto circa il tipo ideale di oratore e di eloquenza.
De optimo genere oratorum:E’ un breve saggio polemico contro gli Atticisti.
L’ideale di oratore per cicerone.L’oratore è colui che è chiamato a dar corpo al carattere civilizzatore proprio dell’altissima scienza della natura.L’oratore deve superare il ristretto ambito delle tecniche di sua specifica competenza,e attingere una profonda ricchezza interiore da tutte le discipline della cultura,in primo luogo della filosofia:la sola che può insegnre a padroneggiare quei massimi problemi teorici che sono alla radice di ogni questione giuridica o politica.Deve avere una conoscenza specifica della retorica(quindi dispositivo , elocutio,ecc).Deve conoscere la politica,assimilare la conoscenza ed essere un individuo onesto.
Atticisti-Asiani: Asiani,movimento retorico nato ad Atene e che aveva introdotto nel Greco parole del greco parlato in Asia minore.Praticavano un’oratoria artificiosa,,ricca di espedienti tecnici,di forme ritmiche .Atticismo:Nacque a Roma,sostenevano un imitazione dei classici greci austera ,ascetica quasi confinata al trattamento del genere umile.
Opere filosofiche.
Paradoxa stoicorum:Deicato a Bruto.Cicerone cerca di dimostrare la veridicità delle 7 tesi paradossali stoiche:1)è bene solo ciò che è bello2)la virtù basta da sola a rendere felici3)tutte le colpe e tutte le virtù sono uguali4)chi non pratica la saggezza e pazzo5)solo il saggio è cittadino6)solo il saggio è libero7)solo il saggio è ricco.Consolatio:cicerone consola se stesso per la morte della figlia.Hortensius:dialogo Platone e ortensio.ortosio attacca la filosofia ma cicerone lo convince del valore pratico della filosofia come strumento per arrivare alla felicità.
Accademici:opera in forma di dialogo circa i problemi di teoria della conoscenza.De finibus bonorum et malorum:dedicato a bruto opera dialogica che consiste nello stabilire il sommo bene e il sommo male.Timeus:frammenti di una traduzione del dialogo platonico Timeo. Tusculanae disputationes:dedicato a Bruto,cinque conversazioni,sul disprezzo della morte e sul modo di sopportare il dolore. De natura deorum:dedicato a Bruto,si parla sul problema degli dei ed espone il pensiero epicureo.de divinatione:dialogo con il fratello in cui cicerone critica la tecnica della divinatione,tranne quando viene usata in campo politico.De fato:dialogo fra cicerone e irzio sul fato.cato maior:dialogo dedicato ad attico che tratta le quattro accuse mosse alla vecchiaia(distolge dalla vita attiva,indebolisce il fisico,privi l’uomo del piacere,l’uomo è ormai vicino alla morte).De officis:trattato in 3 libri dedicato al figlio marco:nel libro primo si tratta l’Honestum,cioè ciò che è morale.nel secondo libro si tratta l’utile.nel terzo si trattano i casi di apparente conflitto tra utile e onesto.Bisogna però ricordare che cicerone non era un filosofo ma un divulgatore di filosofia un uomo che traduce testi filosofici.
Storia.
Mazzini:L’esito negativo delle insurrezioni in Italia centro-settentrionale dei moti del 30-31 segnò la crisi della carboneria.In questo periodo di crisi si inserisce la figura Di Giuseppe Mazzini.Mazzini era nato a Genova nel 1805 da una famiglia della borghesia medio-alta. Arrestato nel 1830 per la delazione di un informatore,e posto dalle autorità sabaude di fronte all’alternativa fra l’esilio e il confino in un piccolo centro del Piemonte,era emigrato a Marsiglia. Nell’esilio Francese Mazzini entrò in contatto con i maggiori esponenti dell’imigrazione democratica.Venne così prendendo corpo,fin dai primi anni 30,una concezione politica personalissima,in cui l’originaria ispirazione democratica si mescolava con una forte componente mistico-religiosa.Quella di Mazzini era una religiosità tipicamente romantica,dove Dio si identificava con lo spirito insito nella storia,e in un ultima analisi con l’umanità.Critico severo dell’individualismo settecentesco,Mazzini credeva fermamente nel principio di associazione.al di sopra dell’individuo c’era la famiglia,al di sopra della famiglia la nazione,al di sopra di tutto l’umanità.Così come gli individui,anche le nazioni dovevano associarsi per coperare al bene comune.L’idea di nazione aveva nel pensiero di Mazzini un posto fondamentale.La nazione-intesa come entità culturale e spirituale,prima che etnica e territoriale-era la cellula fondamentale attraverso cui si sarebbe realizzato il sogno di un umanità libera e affratellata.Solo uniti in nazioni i popoli avrebbero potuto assolvere alla loro missione storica.All’italia,in particolare,spettava il compito di abbattere i pilastri del vecchio ordine(l’impero Asburgico e lo stato Pontificio)e di farsi iniziatrice di un generale moto di emancipazione.L’italia doveva rendersi indipendente e darsi una forma di governo unitaria e repubblicana.La via per giungere a questo era l’insurrezione di popolo.La nuova organizzazione nacque in francia nell’estate del 31,si chiamò giovine italia.Poi scoppiarono numerosi moti:aprile 33 nel regno di Sardegna,febbraio 34 in Savoia,nel 43 e 45 nelle legazioni pontificie e rimini,nel giugno 44 in calabria con i fratelli bandiera.

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