Cesare - De Bello Gallico 1-7

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Testo

De Bello Gallico1-7, pag.398 da Cesare

Quando fu annunciato a Cesare che essi tentavano di attraversare la nostra provincia, si affretta ad uscire dalla città e, a marce forzate, si dirige verso la Gallia Transalpina e giunge a Ginevra. Impone a tutta la provincia (di fornire) il maggior numero possibile di soldati (c’era in tutto una legione in Gallia), ordina che un ponte che conduceva a Ginevra sia tagliato. Quando furono informati del suo arrivo, Gli Elvezi mandano da lui come ambasciatori i più nobili della civiltà, e di questa ambasceria Nammeio e Verucloezio occupavano il primo posto, a che essi dicessero che essi avevano in animo di attraversare la provincia senza alcun danno, per il fatto che non avevano nessuna altro percorso: che dicessero di chiedere che con la sua approvazione che sia permesso loro di fare ciò. Cesare, poiché si ricordava che il console L.Cassio era stato ucciso e che il suo esercito era stato battuto e messo sotto il giogo dagli Elvezi, riteneva che non bisognava concederlo; e non riteneva che gli Elvezi di animo avverso, essendogli stata data la possibilità di attraversare la provincia, si sarebbero astenuti dal far danni a cose e persone. Tuttavia, per poter avere a disposizione del tempo, finchè i soldati si fossero radunati, risponde agli ambasciatori che avrebbe preso del tempo per decidere: se volessero sapere qualcosa, ritornassero alle Idi di Aprile.

Analisi dei costrutti:
Cum id nuntiatum esse: cum + cong. Retta dall’infinito passato passivo di nunzio
Iubet pontem rescindi: infinitiva oggettiva retta da iubeo e da un infinito presente passivo
Qui dicerent: relativa finale, indica lo scopo del soggetto del relativo
Rogare ut…liceat: completava retta da rogo con un + cong. E’ preferibile il valore completivo a quello finale
Quod tenebat: causale con quod + indicativo
Concedendum non (esse) putabat: perifrastica infinitiva passiva retta dal verbo puto con verbo essere sottointeso
Existimabat temperaturos (esse): infinitiva oggettiva retta da existimo con verbo essere sottointeso
Ut…posset: prop. Finale con ut + cong.
Si vellent…revertentur: periodo ipotetico del 3° tipo

Commento:
Si può dividere il brano in tre sezioni: la prima, caratterizzata da una cronaca che descrive le azioni di Cesare, e per questo le strutture sono tutte molto sintetiche e quindi apparentemente imparziali. Per questo in questa sezione abbiamo l’uso prevalente dell’indicativo presente e nessun costrutto particolare, a parte l’iniziale cum + cong.. La seconda invece, trattando delle mosse degli Elvezi per ingannare Cesare, è più complessa e sfrutta proposizioni subordinate quali la relativa finale, la causale con propterea quod e la completiva retta da rogare ut. Perciò tutto in questa seconda sezione contribuisce a rendere la malafede di chi compie le azioni. La terza parte, in cui si descrivono le contromosse di Cesare, è caratterizzata da un uso prevalente di strutture semplici come le infinitive e le finali con ut +c cong., anche se l’ultimo periodo ipotetico è abbastanza inconsueto per le cronache. Il lessico è prevalentemente scarno e semplice, anche se vi sono alcune forme abbondanti come iniuria et maleficio e faciundi.

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