Catullo Liber - Carme X - XVII

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Testo

X. Varo
Il mio Varo vistomi ozioso nel foro
m'aveva portato dai suoi amori,
battonella, come subito mo sembrт,
non certo scortese nй spiacevole,
come giungemmo lа, ci capitarono
discorsi vari, tra cui, cosa ci fosse mai
in Bitinia, come ci si trovasse,
e quanto denaro mi avesse fruttato.
Risposi ciт che era (vero), che non c'era
nulla per gli stessi pretori, nи per la coorte,
perchй nessuno riportasse la testa piщ leccata,
specialmente quelli che avessero un pretore
sporcaccione e non stimasse un fico la corte.
"Ma tuttavia senz'altro, ribattono, cosa che
si dice esser nata lм, comprasti
uomini per la lettiga". Io, per rendermi
piщ interessante per la ragazza,
dico " Non mi andт cosм male che,
per quanto sia capitata una brutta provincia,
non potessi procurarmi otto uomini giusti".
Ma io non avevo nessuno nи qui nй lа
che potesse mettersi sul collo il piede
rotto del vecchio lettuccio.
Allora lei, come s'addice al piщ invertito,
"Per favore, dice, mio Catullo, prestameli
un poco: voglio esser portata
al Serapide" "Aspetta, ribattei alla ragazza,
quello che ora ho detto di avere,
mi scappa la memoria: il mio amico -
и Gaio Cinna - lui se li comprт.
Ma se suoi o miei, che m'importa?
Li uso cosм bene come se li avessi comprati per me.
Ma tu sei ben insulsa e noiosa,
per causa tua non si puт esser negligente"
Metro falecio: si compone di cinque piedi. Il primo puт essere trocheo, spondeo, giambo; il secondo и dattilo; gli altri tre sono trochei.
Varo: identificabile in Quintilio Varo, amico di Virgilio ed Orazio, o di Publio Alfeno Varo, giurista, ( vedi il carme 30).
Bitinia: regione della attuale Turchia. Catullo vi era stato nel 57-56 seguendo il propreto re Gaio Memmio. A Memmio fu dedicata l'opera poetica di Lucrezio (De rerum natura).
Otto uomini: и la lettiga di lusso. Quattro portatori con il cambio.
Serapide: divinitа egiziana, con doti terapeutiche, il cui culto era a Roma giа nel I secolo a. C.
Gaio Cinna: amico di Catullo, fu poeta neoterico, autore di un poemetto mitologico ricordato anche nel carme 95.

XI. Furio ed Aurelio
Furio ed Aurelio, compagni di Catullo,
sia se penetrerа tra gli ultimi Indi,
dove il lido и battuto dall'onda
orientale risonante,
sia tra gli Ircani o gli Arabi molli,
sia tra i Saghi o i Parti armatidi frecce,
sia tra le acque che colora
il Nilo settiforme,
sia se entrarа tra le alti Alpi,
visitando le opere del grande Cesare,
il gallico Reno, il mare orrendo e
gli ultimi Britanni,
tutte queste realtа, qualunque volontа
dei celesti deciderа, pronti ad affrontarle insieme,
annunciate alla mia ragazza poche
parole non buone.
Viva e goda coi suoi ganzi,
e ne tiene trecento insieme abbracciandoli,
non amandone alcuno veramente, ma ugualmente
rompendo i fianchi di tutti;
e non aspetti, come prima, il mio amore,
che per sua colpa cadde come fiore
dell'ultimo prato, dopo che fu toccato
da un aratro che passava.
Strofe saffica: dal nome della poetessa greca Saffo. Si compone di quattro versi: tre endecasillabi saffici ed un adonio.
L'endecasillabo saffico и formato da cinque piedi: il primo ed il quarto sono trochei, il secondo ed il quinto posson essere trochei o spondei, il terzo piede и sempre dattilo. L'adonio и composto da un dattilo ed un trocheo.
Furio ed Aurelio: sono amici ed anche rivali di Ctullo. Vedi carmi 15, 16, 21, 23, 26.
Ircani: popolazione vivente tra Iran e Russia.
Saghi: tribщ della Scizia.
Cesare: Catullo ironizza sulle sue imprese. Vedi anche i sarcastici carmi 57 e 93.

XII. Marruccino Asinio
Marruccino Asinio, non usi elegantemente
la mano sinistra: tra il gioco ed il vino
rubi i fazzoletti dei piщ distratti.
Lo pensi essere una scherzo? Ti sbagli, cretino:
и cosa quanto mai sporca e sgraziata.
Non credi a me? Credi a l fratello
Pollione, che vorrebbe che i tuoi furti
si bloccassero, anche con un talento: и un ragazzo
esperto di scherzi e di umorismo.
Perciт o aspettati trecento endecasillabi
o restituiscimi i fazzoletti,
perchй non mi spiace per il valore,
ma и memoriale d'un mio compagno.
Le pezzuole setabe dagli Iberi
me le mandarono in dono Fabullo
e Veranio: occorre che le ami
come Veraniuccio mio e Fabullo.
Metro falecio: si compone di cinque piedi. Il primo puт essere trocheo, spondeo, giambo; il secondo и dattilo; gli altri tre sono trochei.
Asinio Marrucino: fratello del piщ famoso Asinio Pollione, famoso politico e scrittore.
Setabe: Setabis era una cittа iberica famosa ( da Plinio) per la lavorazione delle stoffe di lino.

XIII. Cenerai
Cenerai bene, Fabullo mio, da me
fra pochi giorni, se gli dei ti assistono,
se con te porterai una buona e grande
cena, non senza una bianca ragazza
e vino e sale e tutte le sghignazzate.
Questo, dico, se lo porterai, bello nostro,
cenerai bene; il borsellino del tuo Catullo
и pieno di ragnatele.
Perт in cambio riceverai veri amori
o quel che piщ piacevole ed elegante:
offrirт l'unguento, che alla mia ragazza
donarono le Veneri ed i Cupidi,
ma quando lo fiuterai, pregherai gli dei,
che ti facciano tutto, Fabullo, naso.
Metro falecio: si compone di cinque piedi. Il primo puт essere trocheo, spondeo, giambo; il secondo и dattilo; gli altri tre sono trochei.

XIV. Se non ti
Se non t'amassi piщ dei miei occhi,
piacevolissimo Calvo, per codesto regalo
t'odierei di odio vatiniano:
cosa ho fatto eo cosa ho detto,
perchй mi rovinassi con tanti poeti?
Gli dei diano molti mali a questo cliente,
che ti spedм cosм tanto di empi.
Che se, come sospetto, questo strano e geniale
dono te lo dа il maestrucolo Silla,
non mi va male, ma bene e deliziosamente,
perchй le tue fatiche non vanno in malora.
O dei garndi, che orribile ed esecrando libretto!
E tu naturalmente lo spedisti al tuo Catullo.
Perchй crepasse subito il giorno
dei Saturnali, il migliore dei giorni!
No, questo non passerа cosм, falsaccio.
Se verrа giorno, correrт agli scaffali
dei librai, i Cesi, gli Aquini,
il Suffeno, raccoglierт tutti i veleni.
Ma ti ripagherт di queste torture.
Voi intanto addio, di qui andatevene
la, da dove moveste il passo sciagurato,
rovine del secolo, pessimi poeti.
Metro falecio: si compone di cinque piedi. Il primo puт essere trocheo, spondeo, giambo; il secondo и dattilo; gli altri tre sono trochei.
Calvo: Gaio Licinio Calvo (82-47 a. C.) fu poeta lirico ed oratore, amico di Catullo (vedi carmi 50, 53, 96)
Vatiniano: Publio Vatinio, cesariano, piщ volte accusato da Calvo (vedi carme 53).
Saturnali: il 17 dicembre. In tali feste ci si scambiavano doni

XIVb. Se per caso
(……)
Se per caso sarete lettori delle mie sciocchezzuole e non sgradirete
rivolgere a noi le vostre mani,
(……)
Metro falecio: si compone di cinque piedi. Il primo puт essere trocheo, spondeo, giambo; il secondo и dattilo; gli altri tre sono trochei.
Frammento da collegare ad un carme di Catullo: non si sa bene quale.

XV. Raccomando a te
Raccomando a te me ed i miei amori,
Aurelio. Chiedo un favore riservato,
che, se hai adocchiato qualcosa col tuo cuore,
e la vorresti casta ed integrotta,
mi salvaguardassi pudicamente il ragazzo,
non dico dal popolo - per nulla temiamo
quelli, che in piazza ora qua ora lа
passano occupati in loro faccende -
ma temo da parte tua e del tuo pene
nefasto per ragazzi buoni e cattivi.
Tu maneggia chi ti piace, dove ti piace,
quanto vuoi, fuori, quando sarа pronto:
questo solo accolgo, come credo, riservatamente.
Che se una brutta intenzione ed un furore pazzo
ti spingerа a sм grave colpa, disgraziato,
da aggredire con insidie la nostra testa…
oh allora povero te, per il misero destino!
E te, aperta la porta e legati i piedi,
ti attraverseranno ravanelli e cefali.
Metro falecio: si compone di cinque piedi. Il primo puт essere trocheo, spondeo, giambo; il secondo и dattilo; gli altri tre sono trochei.
Miei amori: si tratta forse di Giovenzio di cui Catullo parla piщ volte (vedi carmi 24, 48, 81, 99)
Aurelio: vedi anche carmi 11, 16, 21.
Cefali: il mugil o mugilis ha la testa grossa e la coda sottile. Gli adulteri, colti in flagrante, erano puniti con questo pesce, che veniva loro ficcato nell'ano.

XVI. Io vi irrumerт
Io vi irrumerт ed impalerт,
Aurelio culano ed invertito Furio,
che dai miei versicoli mi giudicaste,
perchи son delicatucci, poco pudico.
E' bene che il pio poeta sia casto
lui, i versicoli per nulla и necessario (lo siano);
ma quelli che poi hanno sale ed arguzia,
se son delicatucci e poco pudichi,
e che posson eccitare ciт che prurisca,
non dico ai ragazzi, ma a questi pelosi
che, induriti, non riescon a muovere i lombi.
Voi, che leggeste molte migliaia
di baci, mi giudicate male come maschio?
Io vi irrumerт ed impalerт.
Metro falecio: si compone di cinque piedi. Il primo puт essere trocheo, spondeo, giambo; il secondo и dattilo; gli altri tre sono trochei.
Pio poeta: Catullo vanta il diritto di usare versi licenziosi per denunciare, fotografandolo, il male; ma dichiara onesta la sua vita.

XVII. O Colonia
O Colonia, che brami giocare col ponte lungo,
e l'hai pronto per ballare, ma temi le gambe inette
del ponticello che sta su assicelle redivive,
che non vada supino e giaccia in fonda palude:
cosм ti capiti un ponte buono per la tua voglia,
su cui perfino i Salii danzanti si facciano i riti,
questo regalo dammi, Colonia, massime risate.
Un mio paesano voglio che dal tuo ponte
vada capofitto nel fanco, capo e piedi,
proprio dove di tutto il lago e la putrida palude
nerissima e profonda al massimo и la voragine.
E' un uomo insulsissimo, e non sa come un bambino
di due anni che dorme nelle braccia dondolanti del padre.
Benchи abbia sposata una fanciulla dal verdissimo fiore
e e fanciulla piщ delicata di tenerello capretto,
da conservare megli delle uve piщ nere,
la lascia giocar come vuole e non se ne cura un fico,
e non s'alza da parte sua, ma come ontano
in fossato abbattuta da scure ligure,
pur sentendo tutto come se nulla ci fosse mai;
tale codesto mio stupido nulla vede, nulla ode,
chi lui sia, se sia o non sia, pur questo non sa.
Ora lo voglio lanciare dal tuo ponte in giщ,
se и possibile destare uno stolto letargo,
e abbandonare un cuore supino in pesante melma,
come la mula lascia nel denso fango la suola di ferro
Metro priapeo: consiste in un gliconio secondo ed un ferecrazio secondo. Lo schema puт essere: trocheo, dattilo, trocheo, cesura,; trocheo dattilo, trocheo.
Colonia: forse si riferisce alla sua cittа di Verona, colonia latina dal 89 a. C.
Salii danzanti: confraternita di danzatori.

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