Verismo e Naturalismo

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Testo

periodo seconda metà dell ‘800
Dobbiamo prima fare riferimento al Naturalismo Francese che è il modello del naturalismo. Il suo maggiore esponente è Emil Zola.

Caratteri generali del naturalismo

Il naturalismo si richiama alla filosofia positivista, ritiene cioè che la realtà si possa conoscere attraverso la ragione e che la scienza possa spiegare tutto.
In tutti i campi dell’attività umana è possibile trovare delle “leggi”.
Il positivismo ritiene inoltre che l’uomo attraverso lo studio della ragione, possa modificarla. Sono anni in cui nasce la sociologia(studio delle leggi che spiegano i comportamenti dell’uomo)

L’uomo è un fatto naturale

è possibile studiare l’uomo secondo leggi scientifiche (non è più l’uomo del romanticismo, dove esiste l’anima, il sentimento e la fantasia).
Per il naturalismo invece, l’uomo diventa un fatto.

Per quanto riguarda il ruolo dell’autore,Il letterato naturalista è una specie di ricercatore/osservatore dell’uomo, deve documentare i fatti e fotografare la realtà. Dev’essere un autore esterno ed impersonale. Le idee romantiche cadono, in quanto i fatti vengono descritti in modo distaccato e oggettivo. Il letterato non giudica i personaggi e non fa parte della storia che racconta.
Per esempio, Manzoni pur inserendo i suoi personaggi in un contesto reale, li descrive nei minimi particolari, conosce i loro pensieri ed entra nella storia, giudicando fatti e personaggi. Il naturalismo invece descrive solo la realtà e gli avvenimenti, non conosce né i pensieri dei personaggi, né la storia. Nonostante questo però, c’è sempre un qualcosa di soggettivo da parte dell’autore, nella scelta degli aggettivi, del luogo ecc.

Il naturalismo ritiene inoltre che l’uomo cambia a seconda dell’ambiente in cui è inserito, questo legame è talmente forte da essere quasi scientifico.
La visione naturalistica si sofferma sul proletariato francese, in quanto rispecchia molto bene il legame tra l’ambiente e l’uomo. Sono anni in cui il proletariato comincia a vedersi come una classe sociale, e i naturalisti vogliono dimostrare come in un ambiente malsano e difficile, l’uomo tende ad avere sempre gli stessi comportamenti, come per esempio fuggire da questa realtà sfogandosi con l’alcol. Ad un determinato ambiente, corrispondono sempre determinate reazioni e comportamenti.

Emil Zola era coinvolto politicamente e civilmente nelle rivolte civilistiche, il naturalismo infatti ha visione ottimista. Non nella rappresentazione della società, ma nel fatto di poter cambiare e migliorare qualsiasi situazione attraverso la ragione. Lo scopo è quello di far conoscere la situazione per poi riuscire a migliorarla.
Il verismo

Si sviluppa in Italia, a Milano (perché come conformazione sociale era simile a Parigi, cioè aperta alle tendenze europee)

Negli anni in cui vivono Giovani Verga (scrittore verista) e Capuana Luigi (critico letterario del corriere della sera), arrivano in Italia traduzioni di Zola.

Verga (come scrittore) e Capuana (come teorico) diventano i maggiori esponenti del verismo.

Caratteristiche che coincidono con il naturalismo

• Positivismo, relativo al fatto che tutto è regolato da leggi che si posso conoscere attraverso la ragione.

• L’uomo è un fatto, un fenomeno scientifico

• Esistono leggi che determinano il comportamento umano, ovvero se tu vivi in un certo ambiente, per forza ci saranno determinati comportamenti.

• Non esiste ancora l’inconscio, le passioni esistono ma sono considerate solo delle conseguenze.

• L’autore è esterno ed impersonale, presenta i personaggi attraverso le loro azioni e parole.

Differenze tra verismo e naturalismo

• Regionalismo : il verismo, pur essendo partito da Milano, e fortemente legato alla Sicilia (Verga e Capuana sono siciliani). Viene quindi descritto un mondo di contadini, non di operai come nel naturalismo francese.

• Pessimismo : il verismo dice che la ragione può spiegare tutto ma non può nulla contro la realtà, non esiste quindi nessun legame tra autore e azione politica ( a differenza di Zola che pensandola diversamente, era coinvolto nelle rivolte socialiste ).
Questa visione pessimista è dovuta alla grande delusione di Verga nei confronti del risorgimento, che lo ha portato ad avere sfiducia nei cambiamenti. Secondo lui ogni persona ha un destino e deve accettarlo. Quest’ idea era criticata dai marxisti, che la giudicavano ridotta e conservatrice.

Il verismo si limita ad essere un fenomeno letterario, che riflette sui problemi e che cerca si escludere il più possibile l’autore dalla storia (al contrario di Manzoni per esempio, che cercava di farsi sentire a tutti i costi).

Giovanni Verga

Nato nel 1840 a Catania
Muore nel 1922 a Catania

Verga non è subito verista, ha un percorso di evoluzione che lo porta, nel 1874, a scrivere una prima storia di contenuto verista, ma di struttura ancora tradizionalista.

“ Nedda”

L’argomento è verista (si concentra sul mondo dei contadini) e racconta di questa ragazza di nome Nedda, che vive una vita tremenda dovendo lavorare per pagare le medicine della madre malata. Ma è anche tradizionalista, perché l’autore si racconta come se fosse davanti ad un camino a raccontare la storia di Nedda (narratore regista).

La vera svolta verista è nel 1878, quando scrive la novella “rosso malpelo” , il personaggio è descritto in pochissime caratteristiche e senza un contesto.

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