Ulisse

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Testo

Descrivi le caratteristiche di ulisse analizzandola sua figura come si viene
mostrato nell’intera odissea
Omero risprende la figura dell’eroe Ulisse già menzionata
nell’Iliade, in una delle opere sicuramente più amata e
discussa: l’Odissea.
Ulisse non solo è un uomo coraggioso e di gran valore, ma è
anche dotato di una grandissima intelligenza e furbizia.
Queste doti, per Ulisse, sono state la causa della sua
salvezza più di ogni altra forza fisica.
Ulisse è re di un’isola greca, Itaca, estremamente legato
alla sua terra e alle sue origini, egli non ha mai
abbandonato la speranza di poter rivedere la sua casa e la
sua famiglia.
Il ritorno alla terra dei padri però per Ulisse non fu
semplice a causa dell’odio del dio Poseidone a cui l’eroe
aveva accecato il figlio.
Nonostante tutte le avversità, Ulisse mantiene
un’impressionante prontezza di fisico e sangue freddo, in
ogni occasione (anche nelle più disparate) egli non si
perde d’animo, e con l’aiuto del suo grandissimo ingegno
riesce sempre a salvarsi.
Leggendo l’Odissea notiamo che non sono gli aiuti offerti
dagli dei a salvare Ulisse, anche se indubbiamente questi
preparano l’eroe alle nuove sfide che dovrà fronteggiare.
Ulisse compare per la prima volta nell’Iliade al fianco di
Achille e degli altri re greci. Egli crede nei valori della
famiglia, dell’onore, come i grandi eroi di questo poema,
ma si distingue già in parte da essi per la sua saggezza.
Odisseo è un personaggio dalle doti straordinarie, imprevedibile,
ricco di risorse e in grado di ricorrere ad espedienti inattesi,
la cui caratteristica fondamentale è l’ingegno, che si traduce
in sete di conoscenza.
Quella sete di conoscenza, che lo spinge ad esplorare l’isola dei
ciclopi o ad ascoltare il canto ammaliatore delle sirene e che lo
porterà alla morte e alla dannazione.
Ulisse non è un uomo che può accontentarsi di limitare la sua mente
alle ristrette conoscenze del mondo antico, né tantomeno
(essendo legato alle tradizioni) vuole stravolgerle.
Io lo vedo come un eroe che percorre questo confine.
Pensiamo alle sirene. Che modo c'è per ascoltare le Sirene?
Se le ascolta libero muore perché viene risucchiato e se si
mette i tappi di cera non le conosce.
Dunque Ulisse è un eroe che percorre proprio il confine.
Ulisse in questo è forte in contrasto con sé stesso, egli
trova difficoltà a resistere a questa tentazione.
Infatti, mentre da una parte era consapevole che le Sirene
lo avrebbero condotto alla morte e dunque a non tornare più
in patria, dall’altra avrebbe volutocedere al loro canto.
Ulisse, allora, sceglie di farsi legare, ma non permette ai suoi
compagni di ascoltare il canto al qualelui stesso però si vuole
sottoporre.
In questo comportamento io trovo la prova che Ulisse sia
consapevole della sua “superiorità” verso i suoi compagni.
La conferma di ciò l’abbiamo in una piccola isola del
mediterraneo, qui gli esuli sbarcano affamati e dopo giorni
di digiuno i compagni, stremati dalla fame e in preda alla
disperazione, dimenticano le parole dell’eroe e per sfamarsi
uccidono delle vacche Sacre al dio Sole.
Nessuno dei compagni di Ulisse farà mai ritorno ad Itaca.
Questo però potrebbe farci pensare ad Odisseo come ad un
superuomo, io invece trovo in questo eroe greco un gran desiderio
di mortalità.
Egli non desidera altro (oltre alla conoscenza) che rivedere la
sua terra e la sua famiglia.
Sull’isola di Calipso, Ulisse si dispera per non avere una nave
con cui riprendere il viaggio verso casa.
Rifiuta anche quando la ninfa, bellissima e innamorata di lui, gli
offre l’immortalità in cambio di rimanere all’isola con lei.
Non ne vuole sapere di essere un immortale, non gli
interessa una vita in eterna giovinezza al costo di un’esistenza
noiosa e senza avvenimenti.
Forse è questo che ha affascinato moltissimo l'Occidente;
questa scelta di essere mortale, di tornare a casa, di rivedere
suo figlio, la moglie, anche rischiando la vita.

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