Tema sul Paese di Pegognaga

Materie:Tema
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Testo

Nella pianura dell’Oltrepò mantovano, a 26 km circa a sud di Mantova, poco distante dal confine con la provincia di Reggio Emilia, si estende il territorio di Pegognaga, solcato da canali irrigui. Secondo la leggenda il patrizio romano “Pecunius” da cui deriva il toponimo, fonda nel I secolo d.C un piccolo villaggio agricolo.
Nel periodo compreso tra il I e il IV secolo d.C, il centro assume il nome di “Flexum” che, con l’inizio delle invasioni barbariche venne distrutto e abbandonato.
Le notizie sulla storia di Pegognaga riprendono verso L’820 dove si registrano nuovi insediamenti. Attorno al 877 compare la corte Pigugnaria, che andrà nel corso degli anni a trasformarsi in Pegognaga.
All’inizio dell XI secolo passa sotto il dominio di Matilde di Canossa, la quale cerca di dare al piccolo paese una propria fisionomia, attraverso le opere edilizie.
Pegognaga durante i secoli successivi viene contesa tra il comune di Mantova e quello di Reggio Emilia, che giungono ad un accordo di amministrazione politico condominio firmato a Pegognaga. Successivamente la comunità pegognaghese entra a far parte dei possedimenti dei Gonzaga, sotto la cui reggenza vive un periodo più floridi della sua Storia.
Nel 1708 la Corona Austriaca incamera il feudo mantovano, mentre nel 1866 esso entra a far parte del Regno d’Italia ed è sottoposto a giurisdizione del Comune di Gonzaga. Il 5 novembre 1876, con decreto Regio, Pegognaga diventa comune autonomo.
Il mio paese sta continuando a mantenere la sua tradizione agricola, infatti girando per Pegognaga si possono notare numerose aziende agricole, anche se ultimamente sono sorti alcuni nuovi quartieri poco lontani dal centro, segno questo di un incremento della popolazione pegognaghese.
Molto importante per tutti i pegognaghesi ,il Parco San Lorenzo, che con i suoi laghetti artificiali, soprattutto in estate, accoglie appassionati di Flora e Fauna del luogo, sportivi di pesca e non, bambini e ragazzi che hanno voglia di passare un pomeriggio nella natura giocando a pallone o andando sulle giostrine, raggiungibile dal centro del paese attraverso la ciclabile.
Il comune è molto attento ai giovani e ai bambini, infatti , parchi giochi per i più piccoli,e organizzando varie manifestazioni per tutte l’età: per i più piccoli: La festa al Parco san Lorenzo con giostre gratis, attività creative, aquiloni e burattini,… e il Carnevale con i carri allegorici e Santa Lucia in piazza; per i giovani il PegoRock, una manifestazione dove gruppi musicali si sfidano a suono di musica e l’Informagiovani, un ufficio dove chiunque può andare per cercare informazioni su scuole, lavoro,… infine per tutte le età: la festa d’autunno, e la Sagra di San Lorenzo.Molto importante per l’economia pegognaghese è l’uscita dell’autostrada, infatti grazie a questa a Pegognaga sono sorte numerose fabbriche e ultimamente anche due hotel: “Hotel Novecento” e “Le Fattorie San Lorenzo”e agriturismi.
Oltre a organizzare manifestazioni a nel mio comune ci sono molti gruppi sportivi: Nuoto, Calcio, Pallavolo, Boccie,…., segno questo che per il comune è importante l’attività sportiva.
Di beni di importanza storico architettonico,a Pegognaga sono:
• La Chiesa di San Lorenzo, la cui tradizione vuole che sia stata costruita dalla contessa Matilde di Canossa nel 1082, sul luogo di una precedente Pieve. Si pensa che prima della Chiesa ci fosse una villa romana, questa ipotesi viene confermata dei recenti ritrovamenti archeologici fatti sul lato est della chiesa (fondamenta di un villa romana), ma questo non stupisce, perché anche in passato sono stati fatti dei ritrovamenti archeologici in quell’aria: Tombe, monete, anfore, tessere di mosaico, e il più importante di tutti, il capitello del Pado Patri, simbolo di Pegognaga. La Chiesa di san Lorenzo è formata da pezzi di mattoni romani, mentre sopra il portale è incastonato un frammento di lapide funeraria in tufo, nel quale sorgono in altorilievo due teste umane. La pianta è a forma basilare con transetto che non sporge sui fianchi delle navate. La Chiesa ha subito vari e profondi rimaneggiamenti dopo periodi di abbandono, dopo la ricostruzione fu destinata a Famedio dei caduti della Grande guerra.
• Il teatro, costruito nell’epoca fascita negli venti, e rappresenta il classico stile di quel periodo storico. Sulla facciata frontale è rappresentato lo stemma di Pegognaga: Il pado Patri.
Pegognaga può vantare a differenza degli altri comuni limitrofi numerevole chiesette e capitelli dedicati alla Beata Vergine Maria: Oratorio della Bertoletta, Oratorio della Cà Pietra, Oratorio della Pietra, Oratorio della Camatta, Oratorio della Paonazza, Oratorio di Solarolo, Oratorio del Vò dei Domanicani, Oratorio delle Chiaviche, Oratorio dell’ Allegata, Oratorio della Frizza, Oratorio di Sacca, Oratorio del Carbonello: verso l’abitato Viola si trova il secolare Oratorio dedicato alla Beata vergine Madre del carbonello. L’edificio sacro caro alla gente del luogo, fu eretto nei primi del 700 e la denominazione è legata, alla legenda, infatti si narra che un contadino mentre arava i campi della corte Corbelletta, trovo la statua della beata Vergine e gli abitanti del luogo costruirono l’attuale chiesetta, e per il particolare colore della statua la definì Beata Vergine del Carbonello. La chiesetta racchiude in una nicchia la statua di Maria incoronata regina da due angeli, con la scritta sopra” Ave Maria Ora pro nobis”. La struttura dell’Oratorio con tetto a due falde, è aggraziata da un mini campanile con cuspide e croce in ferro che ospita una campana usata soprattutto nel mese di maggio per chiamare a raccolta i fedeli per il rosario. a me queste piccole chiesette sparse per il territorio piacciono moltissimo, perché ogn’una ha la propria storia e leggenda ed entrarci e come ritornare indietro nel tempo, quando tutta la gente vicina a quella chiesetta si incontra per pregare e per scambiarsi novità e pettegolezzi.
A Pegognaga ci sono parecchi luoghi di incontro per i giovani: i Bar ( a Pegognaga ce ne sono circa 5), l’oratorio che comprende anche il bar ANSPI o più comunemente chiamato “Bar del Prete”, perché è adiacente alla canonica ed è gestito da un circolo di giovani, il “ Cashba” che è anche lui un circolo giovanile, dove ogni tanto si organizza feste, oppure i giovani si incontrano i piazza, che è sempre illuminata.
I miei concittadini è gente simpatica, e molto pettegola, nel mio paese di tipi strani ce ne sono parecchi, ma forse e proprio il bello di vivere in un paese piccolo, infatti ognuno ha le sue manie.
A vivere in paese piccolo ci sono sia dei lati positivi, come conoscersi tutti o quasi tutti, la tranqiulità, molto verde,…… ma anche dei lati negativi come i pettegolezzi della gente
A me piace molto vivere a Pegognaga, e non vorrei per niente al mondo andare a vivere in città, perché qui come gli altri paese limitrofi si può respirare aria non molto inquinata, e girare in bicicletta o a piedi senza un grande rischio di andare sotto una macchina. Io personalmente del mio paese non cambierei niente, mantenendo un equilibrio tra agricoltura e insediamenti industriali; perché altrimenti si rischierebbe di trasformare una tranquilla cittadine in una caotica città di provincia, con tutti i problemi negativi di ciò che comporta, togliendo il fascino tipico di un paese agricolo.

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