Tema su Guicciardini, Machiavelli e Sallustio.

Materie:Tema
Categoria:Italiano

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Testo

Sulla base delle vostre conoscenze relative all’ideologia e all’opera di Sallustio, Machiavelli, Guicciardini nonché delle vostre esperienze personali, commentate la seguente “sentenza” di Oscar Wilde: “L’unico dovere che gli uomini hanno nei confronti della storia è quello di riscriverla”.

Noi, il nostro mondo e, più in generale, tutto ciò che ci circonda non è comparso a caso, ma, anzi, ha un passato che lo ha determinato. Appunto per questo motivo, per capire e comprendere meglio la nostra vita in quanto uomini e umanità, non possiamo ignorare quello che è la nostra storia. Pertanto, primo nostro dovere è quello di conoscere e studiare il passato per non dimenticarlo e non ripetere tutto ciò che c’è di negativo.
Già gli antichi avevano capito questo e non sono pochi gli storici che possiamo trovare nelle epoche passate. Innanzitutto bisogna ricordare sallustio che, con la sua narrazione, precisa, dettegliata, ma soprattutto oggetiva, ci permette uno studio obiettivo del passato. Non è l’unico però a seguire questa linea. Un altro importante autore, non dell’età classica, bensì del ‘500, opera in tale modo. Anche Guicciardi, infatti, predilige una descriziuone minuziosa della storia, ricca di particolari. E’ proprio su questo punto che differisce da Machiavelli, altro storico a lui contemporaneo. Il primo, infatti, predilige l’analisi dei dettagli, il secondo la sintesi. Nonostanta tutto, però, entrambi rifiutano una concezione provvidenzialistica della storia e ritengono che le scelte degli uomini siano basate anzitutto sugli interessi e le passioni. Inoltre reputano le vicende condizionate dalla fortuna, sulla quale non sempre è possibile avere la meglio. Proprio a questa fortuna, forza naturale che potremmo semplicemente definire “il caso”, machiavelli contrappone un’altra forza naturele: la virtù. Solo attraverso la virtù si può vincere la fortuna. Quest’eterna lotta fa si che in Machiavelli resti un elemento di utopia che in guicciardini scompare. Ma vi è un'altra sostanziale differenza tra i due: la loro concezione della storia. L’autore del principe,infatti, come dimostra anche nella sua opera, parte da una concezione naturalastica e meccanicistica: è l’uomo che con la sua “natura” muove la storia. Questa natura dell’uomo è universale, in quanto sempre uguale e, quindi, con stessa reazione a una determinata situazione. Si parla di un “processo ciclico” della storia e, pertanto, la si può studiare scientificamente e quindi adoperarla per il futuro. In particolar modo il mondo classico fornisce insegnamenti ed esempi da imitare.Guicciardini si discosta da questa tesi intenendo, invece, la storia come un intreccio casuale di eventi e , di conseguenza, reifiuta quest’entusiasmo per le istituzioni romane. Per lui, il compito dello storico si deve limitare allaregistrazione dei fatti. Al contrario, per machiavelli passato e presente sono le gati in rapporto dialettico garzie alla storia e alla politica. La sua visione scientifica della storia porta alla fondazione della politica come scienza e non più, come nel passato, condizionata dall’eticà. La politica, che ha come obiettivo il bene della comunità, risponde a delle leggi “sue”, prorpie. Si ha una politica priva di ingerenze e con una visione completamente areligiosa e amorale, cosa che non avvien in Sallustio. Il grande difetto dello storico romano è appunto questo limite morale. Egli ritiene che sia l’uomo a muovere la storia, ma un uomo con vizi e virtù. per questo si possono riscontrare nelle sue opere polemice e allusioni al presente e soprattutto alla vita politica inserite in una narrazione comunque obiettiva.
Da tutte queste considerazioni, possiamo dunque giungere alla famosa sentenza di oscar wilde: L’unico dovere che gli uomini hanno nei confronti della storia è uello di riscriverla”. Noi uomini dobbiamo innanzitutto conoscere la soria, studiarla, capirla ed interpretarla per poi alla luce del passato, scrivere ciò che non è stato scritto, e cioè la storia del presente. Solo così, forse, non commetteremo più gli stessi errori e la “storia” andrà avanti.

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