sviluppo sostenibile

Materie:Tema
Categoria:Italiano

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Testo

Tema
Nel continuo processo di adattamento, l’uomo sembra aver dimenticato i limiti entro i quali rispettare la natura; di contro, eventi sempre più catastrofici destabilizzano l’equilibrio mondiale, a testimonianza del continuo rigetto di cui la natura si fa protagonista.
Il candidato, in proposito, esponga un’accurata argomentazione, a sostegno della tesi che intende palesare durante lo svolgimento e il commento della tematica proposta
Svolgimento
Sempre più al centro di dibattiti è il tema dello sviluppo sostenibile, concetto per nulla semplice da comprendere. In poche parole, si può definire come la sintesi tra crescita economica, uguaglianza e rispetto dell’ ambiente.
Le discussioni basate su questo importante argomento, infatti, vertono sulle proposte di sviluppo che assicurino alle generazioni future di non essere danneggiate dal progresso attuale.
In effetti, molto spesso accade che in occasioni di presentazioni di nuove tecniche, nei vari settori dell’ industria e quant’ altro, organizzazioni fondate per la tutela della persona umana, si propongano di accertarsi che ogni nuova disposizione non possa danneggiare le generazioni future in nessun ambito.
Lo sviluppo sostenibile è quindi alla base di molte discussioni proprio per la divergenza di opinioni riguardo a cosa sia “sostenibile” e a cosa non lo sia.
Sicuramente l’uomo ha influenzato in modo devastante gli equilibri naturali del nostro pianeta.
Secondo alcuni studi la temperatura terrestre è in forte aumento e tale incremento secondo gli esperti è una delle principali cause dell’aumento di fenomeni climatici “estremi”:scioglimento dei ghiacciai, avanzamento della desertificazione, presenza massiva di CO2, surriscaldamento degli oceani e di conseguenza l’intensificazione di uragani.
Uno degli ultimi cicloni che ha colpito la città di New Orleans, katrina, è un esempio di come la natura può “reagire”, in modo devastante, alla noncuranza dell’uomo!Un altro caso si rileva nell’onda anomala,tsunami, che ha colpito le coste tailandesi, dello Sri lanka e di altre zone confinanti.
La causa di tutto ciò non la si può individuare in un unico fattore, di certo l’aumento dell’effetto serra è la teoria più plausibile per spiegare questi cambiamenti. L’incremento di questo fenomeno è dovuto alla massiccia presenza di anidride carbonica e cloro fluoruro carburi e di altri gas che vengono emessi nell’atmosfera in quantità sempre maggiori.
Si suppone che l’aumento dell’effetto serra ha provocato conseguenze evidenti sull’uomo e sul territorio: aumento delle malattie infettive, tumori della pelle, altalena di siccità e precipitazioni, inquinamento delle risorse idriche e cambiamenti climatici.
La riduzione delle emissioni dei gas “serra” nell’immediato futuro determinerà il livello di riscaldamento a cui dovranno andare incontro le generazioni che verranno. L’approccio dovrà essere necessariamente globale, affinché si possa veramente ottenere un significativo miglioramento delle condizioni ambientali. A tale scopo i paesi industrializzati con il protocollo di kyoto si impegnano a ridurre entro il 2012 l’emissione di gas serra. Quest’ultimo entrato in vigore nel febbraio del 2005 comprende ben trentadue paesi industrializzati tra cui l’Italia e la Russia ma esclude gli Usa e paesi in via di sviluppo come Cina e India.
Gli stati che hanno aderito al protocollo per ridurre, almeno del 5%, l’emissione dei gas dannosi possono ricorrere a due soluzioni:o investire in tecnologie “pulite”, o comprare permessi di emissione da chi è in grado di venderli. Infatti dal primo gennaio 2005 è nata la Borsa europea dell’effetto serra nella quale ogni stato può ottenere dei crediti con cui compensare il proprio surplus di emissioni,evitando così le sanzioni applicate ai paesi che sforano nella produzione di CO2. Sicuramente attraverso le nuove normative introdotte ci sarà un miglioramento della situazione ambientale attuale, ma ciò non basta; infatti è necessario investire anche sulla ricerca di eventuali energie alternative. Bisogna che ogni nazione differenzi il proprio modello energetico,sfruttando al meglio la morfologia e le condizioni climatiche territoriali. Il progresso tecnologico ci ha fornito anche dei mezzi per trasformare la “forza naturale”, del vento dell’acqua del sole…, in energia. L’uomo ha scoperto fonti alternative come l’idrogeno, l’etanolo, la biomassa….. ed è qui che bisogna investire. Si deve “potenziare” la ricerca per far si che quest’ ultime possano un giorno diventare le principali fonti energetiche del nostro pianeta.
Ognuno di noi è chiamato a realizzare, a seconda delle sue competenze e responsabilità, un adattamento meno egocentrico, che non prenda in considerazione soltanto l’interesse economico immediato. Perchè alla fine il cattivo adattamento si paga a caro prezzo, sia sul piano umano che economico.

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