Significato dei termini poetici

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Testo

Tipologia B
Saggio Breve
IL ROMANTICISMO
DESTINAZIONE: Rivista divulgativa
Il Romanticismo nacque in Germania al termine del diciottesimo secolo, diffusosi poi in tutta Europa investì tutti i campi del sapere ottocentesco. Il termine “Romanticismo” venne utilizzato per la prima volta dal filosofo Friederich von Schlegel (1172) per la letteratura da lui considerata “moderna” e contrapposta a quella “classica”.
Il termine è documentato per la prima volta in inglese: è l’aggettivo romantic usato già nel Seicento per indicare in senso spregiativo la materia avventurosa e amorosa degli antichi romances, ossia i romanzi cavallereschi. Nel Settecento l’aggettivo perse tale accezione negativa e designò il gusto per l’evasione fantastica dal reale, per il “lontano”, per la natura selvaggia, per fantastico, per il soprannaturale, per il mistero, ecc. Il termine inglese fu poi tradotto in Francia con pittoresque (pittoresco) e romanzesque, (romanzesco) e in seguito con romantique, per sottolineare soprattutto il rapporto sentimentale con la natura e il paesaggio; in quest’ultimo senso esso risulta già impiegato da Rousseau. In Italia l’aggettivo romantico entra in uso solo a partire del 1814. Il sostantivo italiano Romanticismo, impiegato per designare il movimento letterario, deriva invece dal tedesco. Infatti in Germania Friedrich Schlegel, già nel 1798, fissò l’uso del termine Romantik per distinguere la poesia inquieta, drammatica, propria dei moderni, da quella armoniosa e composta, propria degli antichi. La parola tedesca verrà poi tradotta, con Romanticism in Inghilterra, con Romanticisme in Francia, con Romanticismo in Italia. Al di fuori del linguaggio letterario e artistico, il sostantivo e l’aggettivo vengono usati oggi comunemente per indicare “sentimentalismo”, predisposizione all’amore delicato e magari sdolcinato, sensibilità d’animo.
Tuttavia Rousseau usò l’aggettivo “romantique” privato di ogni intendimento negativo, per indicare uno stato di abbandono sognante dell’anima.
Il Romanticismo tendeva a opporsi al classicismo e all’illuminismo, propagando una nuova visione del mondo e un tipo di sensibilità basata sul culto delle tradizioni e della storia, sull'individualismo animato dalla fantasia e dal sentimento, sulla coscienza dei complessi rapporti che legano l'uomo a una civiltà moderna; il Romanticismo vede il cristianesimo come criterio fondamentale, per raggiungere l’assoluto, poiché anche tramite la religione è possibile avvicinarsi all’infinito. Il termine, venne applicato già nell'Ottocento, prima come nuova tendenza della sensibilità basata sull'immaginazione e in seguito come un orientamento più diffuso del pensiero filosofico. Esso poi venne applicato non più solamente all’arte romantica, ma anche alla scienza e alle filosofie romantiche.
Questa concezione del mondo, “Romanticismo” ha determinato poi la caratteristica principale dei romantici: l’alienazione cioè un forte senso di turbamento dell’animo dovuto alla mancanza di certezze ma è fondamentale anche l’aspirazione all’infinito dopo la morte e alla consapevolezza della nostra infinita piccolezza e impotenza di fronte all’infinità del cosmo. Questo senso è strettamente collegato poi alla noia, un altro dei sentimenti principi di questo periodo. La noia ci è presentata da Leopardi e nel mondo latino Catullo ce ne dà una vaga definizione.
La noia è il più nobile dei sentimenti perché solo l’uomo ne soffre in quanto dotato di intelletto, infatti grazie all’intelletto riusciamo a capire che siamo infinitamente piccoli e impotenti di fronte all’infinità del cosmo e, dato che il nostro desiderio è inappagabile ci scontreremo sempre con la noia, il tedio, la noia di vivere argomenti che sono sempre stati trattati fin dall’antichità, ma che in questo periodo prendono una precisa definizione.
Tipica di tutti gli artisti romantici è l’ossessione per l’infinito. Attorno ad esso ruotano molte caratteristiche fondamentali del Romanticismo, quali il titanismo, che provoca nell’uomo una perenne e struggente tensione verso l’immenso come l’impotenza definita “sublime”, che non è tuttavia recepita in modo violento, ma anzi, tutto ciò che agli occhi dell’uomo può sembrare orrido e incontrollabile, diventa bello. L’uomo è tuttavia inquieto di fronte all’infinito, poiché ci obbliga ad andare oltre i limiti della realtà terrena, dato che noi stessi abbiamo dei limiti invalicabili.
Il Romanticismo si basa sulla: negazione della ragione, poiché gli autori romantici rifiutano l’idea illuministica della ragione, che non è stata in grado di spiegare la totalità delle cose ne di portare politicità e benessere all’umanità; esotismo, un modo per fuggire dalla realtà, e che ti può portare ovunque, in un luogo, o in un’epoca lontani; individualismo, poiché tutto ciò che circonda l’uomo può avere più di una sola interpretazione, anzi essa varia da soggetto a soggetto, e grazie ad esso, vi sarà anche una ricerca delle origini antiche delle proprie nazioni, concetto di popolo e nazione; ritorno alla religiosità, poiché mancando il supporto della ragione illuministica, l’uomo romantico cerca la fede, a volte anche con pratiche occulte (ma che consentiranno importanti scoperte scientifiche quali l’elettromagnetismo scoperto da Faraday e il Becco di Bunsen), per potersi avvicinare all’infinito. Nel campo artistico la scuola romantica mira alla rappresentazione fedele di profonde e toccanti emozioni, poiché romantico è tutto quello che ha un’aria inverosimile, irreale e fantastica. Baudelaire scrisse il saggio Cos’è il Romanticismo?, definendo romantico chi “conosce gli aspetti della natura e le situazioni degli uomini che gli artisti del passato hanno sdegnato o misconosciuto”, facendo poi coincidere Romanticismo con la modernità affermando “Chi dice romantico dice arte moderna, cioè intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l’infinito espresse con tutti i mezzi che le arti ci offrono”. Tipiche caratteristiche dei dipinti romantici sono l’uso di panorami naturali, sterminati e violenti, definiti sublimi come nel dipinto di Friedrich, “Il Viandante sul mare di nebbia” dove l’uomo è ritratto di spalle, ed è identificato come viandante, per collegarsi all’esule, e il panorama lo sovrasta, tipico di Friedrich, che ama molto la natura, anche se resta sempre affascinato dall’infinito.
Theodore Gericault, con “Il Corazziere ferito che abbandona il campo di battaglia”, dove non c’è nessuna espressione di sofferenza da parte del soldato, tutta l’attenzione è rivolta unicamente al cavallo e al soldato, dinamismo, tensione e torsione.
Uno dei massimi esponenti del Romanticismo in campo artistico è Eugene Delacroix con due importanti capolavori, quali “La libertà guida il popolo”, dove la donna è in primo piano, stringendo una bandiera che simboleggia la libertà, e vi è inoltre una perfezione anatomica dei corpi, la quale dà importanza a tutti i personaggi, dato che non vi è proporzionalità gerarchica. Mentre nel dipinto “La Barca di Dante”, la forte drammaticità è data della luce, e la vigoria dei corpi.
Gustave Courbet, nello “Spaccapietre”, fa invece risaltare il lavoro dell’uomo.
Francisco Goya, nel dipinto “3 maggio 1808” fa risaltare un senso di angoscia tramite i soldati rivolti di spalle, così i condannati che salgono la collina per essere fucilati danno l’impressione di una macchina di morte, come anche la camicia bianca, perché tra poco si macchierà di sangue innocente.
Francesco Heyez, capo della pittura storica, dipinse “l’atleta trionfante”, dove è rappresentato un uomo nudo, che stringe nella sua mano destra una palma, simbolo della vittoria, avente quindi un impostazione neoclassica.
Nel campo letterario il Romanticismo venne accolto in modo diverso in ogni nazione.
Nel nostro paese il Romanticismo fu accolto come aspirazione alla libertà in ogni sua forma, non solo letteraria, ma anche morale e politica, fu diverso dal Romanticismo tedesco, poiché in Italia vi erano ideali patriottici, e una coscienza dei propri scopi e mezzi per perseguirli.
Quello tedesco invece intendeva la poesia come immediata adesione alla natura, l’ammirazione verso le fonti primitive dell’arte germanica e l’esaltazione di un tipo di eroe appassionato e ribelle ad ogni legge. In Germania si sviluppò l’importante movimento dello Sturm und Drang (Tempesta ed assalto) composto da artisti del calibro di Shiller e Goethe, che riscosse, con “I dolori del giovane Werther” grande successo, ed è considerato il primo vero best seller della storia. Werther il protagonista dell’opera, viene descritto come un uomo colto, raffinato e ingenuo, che non riesce a non farsi rapire dai sentimenti e ricerca la felicità tramite l’amore, che lo lega ad una donna molto bella, d’animo ingenuo, che non ricambia l’amore di Werther. Egli sa di non poter dare nessuna certezza a quest’ultima e per questo non combatte per amore, anzi riconosce la sua sconfitta di fronte a un sentimento così assoluto come l’amore.
In Italia artisti come Manzoni danno vigore al Romanticismo italiano. Secondo Manzoni la poesia deve rappresentare le vicende umane e la storia, in modo veritiero, senza contaminazioni con la fantasia, sostenendo una forma di Realismo. Leopardi e Foscolo invece possono essere considerati esponenti del Romanticismo neoclassico. In Francia invece le opere romantiche si diffusero dopo il 1820, e in quel periodo il celebre Victor Hugo espose la sua teoria sul dramma romantico.
Nel campo filosofico il Romanticismo veniva diffuso dai massimi esponenti dell’idealismo, Fichte, Schelling, Hegel e Friedrich. Quest’ultimo contestò il Romanticismo, poiché spinto ad attingere all’assoluto, mediante l’uso della ragione.
Nel campo musicale Ludwig van Beethoven conciliò Romanticismo col classicismo, e fu indubbiamente uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, ma come lui, anche altri si distinsero, per aver portato importanti novità al panorama della musica classica.
Il Romanticismo non è altro che un nuovo modo di intendere la vita, non più con chiave logica, dettata dalla ragione, ma con chiave individuale, pessimistica, nostalgica, ma sempre evasiva dalla realtà.
Saggio Breve - Romanticismo

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