Parafrasi di alcune poesie

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Testo

NON RECIDERE, FORBICE, QUEL VOLTO di E. Montale
Non tagliare, forbice, quel viso,
Solo che si dirada nella memoria
Non far diventare lo sforzo che trattiene l’immagine del viso che mi ascolta, l’incapacità di distinguere i ricordi.
Cala il freddo… il colpo è secco e deciso
E l’acacia abbattuta si scrolla di dosso il corpo della cicala
Nella prima melma di novembre.
MOVESI IL VECCHIEREL CANUTO E BIANCO di F. Petrarca
Parte il vecchietto pallido con i capelli bianchi
Dal dolce luogo dove lui è nato
Dalla sua famiglia perplessa
Che vede il caro padre partire;
Quindi trascinando i vecchi fianchi
Durante le sue ultime giornate di vita
Si aiuta quanto più può con la volontà,
Prostrato dall’età
E va a Roma,seguendo il desiderio
Di contemplare l’immagine di colui
Che ancor lui nel cielo spera di vedere:
Così stanco, talvolta io cerco donna, quanto è possibile,
La vostra desiderata immagine in altre donne.
TRAVERSANDO LA MAREMMA TOSCANA di G. Carducci
Dolce paese, dal quale presi il carattere e la poesia che sdegna i compromessi
E il cuore dove non si placa mai la passione,
Ancora ti rivedo, e il cuore mi balza in mente.
Riconosco in te i tratti ben noti
Con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto,
E in quei tratti seguo le orme dei miei sogni
Che vagano dietro le illusioni giovanili.
Oh fu invano quel che amai e quel che sognai;
E sempre corsi, e non sono mai riuscito a raggiungere lo scopo;
E domani morirò.
Ma da lontano le tue colline dicono pace al cuore
Con le nebbie che sfumano e il verde della pianura
Ridente nelle mattutine piogge.

ALLA LUNA di G. Leopardi
O graziosa luna, io mi ricordo
Che un anno fa, sopra questo colle
Io venii molto angosciato a guardarti:
e tu allora eri sospesa su quel bosco
come fai adesso che tutto lo rischiari.
La tua immagine ai miei occhi
Appariva annebbiata e tremante
Per il pianto che mi spuntava sulle ciglia.
Che complicata che era la mia vita;
ed è ne cambia stile o mia diletta luna.
E pur mi fa bene il ricordare e il
calcolare il tempo del mio dolore.
Oh come riesce gradito quando si è giovani,
quando il cammino della speranza
è ancora lungo e quello della memoria è breve,
ricordare il passato,
benché siamo tristi e il dolore duri ancora.
CANTO DI DONNA di S. Solmi
Il canto della donna che non si vede dietro
una finestra, la voce della donna rivela abbandoni
e alterata da improvvisi brividi, fatta di parole
che io non distinguo.
O voce assorta, tempestosa e dolce portatrice
di sogni, come quella delle sirene che incantava
i marinai nel mare.
La voce del desiderio che non sa se vuole o teme
, non racconta nient’altro che se stessa e il suo
amore nascosto e trepidante. Come te la carne
infiammata dal desiderio parla e ascolta stupefatta di esistere.
INFINITO di G. Leopardi
Questo colle mi fu sempre caro e questa siepe,
che esclude gran parte della visuale dell’ultimo orizzonte.
Ma sedendomi e guardando infiniti spazi al di la
di quella e incredibili silenzi e assoluta immobilità.
Io mi immagino nel pensiero dove per poco il cuore
non si impaurisce. E come il vento io sento passare
tra queste foglie, quell’infinito silenzio paragono
a questa voce: e comincio a pensare all’eterno
ai tempi passati e l’opera presente viva e il suo suono.
Così tra questa immensità il mio pensiero si perde
e il perdersi (in questa immensità) mi piace.

Esempio



  


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