MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO di E. Montale

Materie:Altro
Categoria:Italiano
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Testo

Classe 2^ b
29 maggio 2003

POESIA:
MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO
Di: Eugenio Montale
PROSA

Sfibrato dal colore ed immerso nei pensieri, passa le prime ore del pomeriggio vicino ad un muro d’orto rovente.
Ascoltare i versi dei merli e il fruscio dei serpenti tra gli arbusti spinosi.
Nelle screpolature della terra o su una pianta rampicante, spiare le file delle formiche rosse che ora si dividono, ora si incontrano sulla sommità di piccoli mucchi di terra.
Osservare tra i rami degli alberi il leggero movimento delle onde simili a scaglie metalliche lucenti sotto al sole mentre il tremante frinire delle cicale si leva alle alture spoglie di foglie.
E camminando sotto al sole che abbaglia, capire senza nessuna gioia che la vita con tutta la sua sofferenza non è altro che camminare lungo il muro di un orto che non si può scavalcare perché difeso da pezzi di vetro.

AUTORE: Eugenio Montale
DATA OPERA: 1916
CONTENUTI TEMATICI:Concezione negativa dell’autore nei confronti della vita. La vita x il poeta è espressa dalla metafora di un lungo muro invalicabile noi non riusciamo ad arrivare ad una conclusione. La poesia presenta il paesaggio della Liguria paese natale dell’autore.
LA METRICA: la poesia è composta da quattro strofe e quattro versi le prime tre e cinque versi l’ultima.
STILE: i suoni sono duri,aspri per indicare la concezione negativa della vita; esempio: le crepe. I suoni formano allitterazioni i verbi sono tutti all’infinito perché non si parla di una persona precisa, ma della condizione dell’ uomo. Vi è anche la presenza di metafore: la vita paragonata ad un muro che deve essere costeggiato senza mai sapere cosa c’è al di là.

Esempio