Le smanie per la villeggiatura - Goldoni

Materie:Altro
Categoria:Italiano

Voto:

2 (2)
Download:746
Data:18.05.2006
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
smanie-villeggiatura-goldoni_1.zip (Dimensione: 4.57 Kb)
trucheck.it_le-smanie-per-la-villeggiatura--goldoni.doc     23.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

Recensione di “Le smanie per la villeggiatura” di Carlo Goldoni

La vicenda è ambientata vicino Livorno, durante i preparativi per la villeggiatura. I personaggi sono i componenti di due famiglie che hanno deciso di andare insieme a Montenero in vacanza: una famiglia nobile con infinità di debiti e una borghese. In quella nobile ci sono Leonardo e sua sorella Vittoria; nella borghese invece il signor Filippo e sua figlia Giacinta. La vicenda gira tutta intorno ai preparativi per la partenza, che da parte di Vittoria prima e Leonardo poi, verranno fatti e disfatti. Si apre la scena nella casa nobile, nella quale Vittoria cerca di imporsi affinché si ritardi la partenza, in quanto il suo vestito all’ultima moda, un mariage, non è ancora pronto. Leonardo la sollecita a partire e lei si reca dal sarto e lo convince a finire l’abito per tempo e a farsi pagare al rientro dalla villeggiatura. Intanto Leonardo si è recato a casa dell’amata Giacinta, che lo ricambia, dove, però ha scoperto che partirà con loro anche Guglielmo, di cui è geloso in quanto anch’egli aspira alla sua mano. Infuriato torna a casa e decide di disfare i bagagli, convinto a non partire. La sorella s’infuria sostenendo che bisogna assolutamente partire per non far parlar male la gente.
A casa di Filippo, la governante di Giacinta, Brigida, cerca di convincere il padrone a scacciare Guglielmo perché sa dei sentimenti di Leonardo. Egli pare convinto, Brigida riferisce il discorso a Leonardo ma, all’ultimo, Filippo si fa persuadere dalla figlia a non allontanare Guglielmo perché sarebbe un gesto poco carino e molto criticato. Allora Leonardo non si controlla più e decide di sfidare a duello Guglielmo, ma interviene Giacinta e la vicenda si conclude con la decisione delle nozze tra Giacinta e Leonardo, che si terranno dopo la villeggiatura, e con la partenza di queste due famiglie senza più Guglielmo, il quale ha deciso di non andare di sua spontanea volontà perché ormai Giacinta è occupata.

Goldoni nasce a Venezia nel Febbraio del 1707 da una famiglia borghese. Già dall’infanzia mostra la passione per il teatro e l’abilità nello scrivere. Nel 1720 viene iscritto in una scuola a Rimini presso i domenicani, ma nel 1712 scappa a Chioggia con una compagnia di comici. Successivamente il padre cerca di indirizzarlo alla medicina, quindi alla giurisprudenza e così si laurea in legge a Padova. Qui esercita la professione di avvocato e, per svago, scrive delle opere teatrali riscuotendo grande successo. In Francia viene accolto con onore ma le sue opere non piacciono. Infine, in seguito alla rivoluzione, muore nella miseria. Le opere di Goldoni sono, per la prima volta dopo molto tempo, provviste di un copione, mentre fino ad allora il teatro si basava sulla Commedia dell’Arte, che consisteva in rappresentazioni basate sull’improvvisazione.

Lo spettacolo è molto aderente all’opera di Goldoni, molti dei dialoghi sono fedeli al testo, tranne che per un piccolo particolare che però è, secondo me, di poco conto: il discorso che Brigida fa al signor Filippo riguardo l’allontanare Guglielmo dalla villeggiatura, nel testo goldoniano invece viene fatto da Fulgenzio, un amico comune sia a Filippo sia a Leonardo. La realizzazione complessiva è risultata gradevole, sia per la bravura degli attori, sia per la scenografia che benché unica in tutto lo spettacolo è riuscita comunque ad offrire l’ambiente adatto a tutta la vicenda. Tuttavia ho trovato poco interessante l’intreccio, in quanto incentrato solo sul tema della vacanza e del comparire “bene” agli occhi degli altri. In questo, comunque, Goldoni è stato molto abile a descrivere la mentalità superficiale e frivola della classe borghese che si stava affermando nell’epoca in cui vive, ma comunque con più senso pratico rispetto alla nobiltà.

Sabrina Venti 5° N

Esempio



  


  1. leo

    devo leggerlo per le vacanze