| Materie: | Tema |
| Categoria: | Italiano |
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| Data: | 20.03.2007 |
| Numero di pagine: | 2 |
| Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
LA VIVISEZIONE
La vivisezione è la sperimentazione di ricerca su animali da laboratorio.I test sugli animali hanno natura diversa:Spesso si inducono malattie negli animali per studiarne i probabili effetti sull’uomo, altre volte si sperimentano creme, farmaci o profumi, per testarne la tossicità.
La necessità della vivisezione e la posizione etica-morale sono argomenti di violente discussioni: da un lato ci sono gli antivivisezionisti che contestano l’uso di tale pratica perché inefficace e sostituibile con altri metodi, dall’altra i sostenitori che affermano che la ricerca sia necessaria per conoscere le malattie e trovare possibili farmaci
Tuttavia fra i sostenitori che sono contro la vivisezione vi sono degli animalisti che approvano questa tecnica per esclusivi fini scientifici.
Ma generalmente gli antivivisezionisti si raggruppano in due categorie:
quelli che non accettano questa pratica a priori e quelli che affermano che la vivisezione funzioni poco.
I principali sostenitori di questa pratica sono le industrie farmacologiche e più in generale quelle dei prodotti d’igiene che utilizzano questa tecnica perché più economica rispetto alle altre.
Invece sono pochi gli scienziati che approvano la vivisezione preferendo metodi alternativi basati su rilevazioni microscopiche di modelli molecolari e matematici in appositi software.
Anche l’opinione pubblica è divisa:
c’è infatti chi afferma che la vivisezione è importante per il progresso scientifico e chi invece dice che questa è una pratica barbara.
La stessa U.E. si è messa in movimento contro questa pratica finanziando la creazione di un istituto l’EVAC che ricerca metodi alternativi sullo studio di malattie.
Quindi la vivisezione non è né inutile, grazie a questa molte malattie sono state studiate, né insostituibile, come ci vorrebbero fare credere alcuni; perché allora testare cosmetici su poveri animali? Bisognerebbe invece favorire lo sviluppo di nuove tecniche per la ricerca di malattie e la “testatine” di prodotti d’igiene
