La locandiera di Carlo Goldoni

Materie:Altro
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Testo

La locandiera

La locandiera una delle commedie di Carlo Goldoni fu rappresentata a Venezia al teatro Sant’Angelo nel carnevale del gennaio 1753.
La protagonista della commedia è Mirandolina che è la protagonista del racconto è proprietaria di una locanda a Firenze, essa senza volere attira gli ospiti che sono dei nobili che si innamorano di lei quasi tutti tranne il cavaliere.
Mirandolina riassume in se il fascino, la gentilezza, la grazia femminile. Ma anche l’astuzia e la seduzione.
Le arti di arti di Mirandolina non sono volte a fini immorali, restano un gioco avvincente e difficile, a volte pericoloso.
Mirandolina è una giovane donna,onesta e positiva, che non si lascia abbindolare dai corteggiatori che risiedono nella locanda.
Il padre morendo, l’ha destinata in sposa a un suo cameriere: Fabrizio che è e sarà, suo compagno di lavoro.
Essa ama essere ammirata e corteggiata, vuole godere fino in fondo la gioia d’essere giovane ed bella.
La locandiera è una commedia di carattere ma è un carattere proiettato in un ambiente e che vive nell’incontro con altri personaggi.
Mirandolina è la servetta tradizionale dell’ antica commedia, la donna briosa e spiritosa ma è al tempo stesso ostessa e padrona.
Più sbiadite appaiono le altre figure, tranne il cavaliere di Ripafratta,trasformato da quell’amore tardivo e sconvolgente.
Il Goldoni ha rappresentato un quadro di vita,colto nel suo movimento,nel suo gioco vario e sempre imprevedibile. Statico all’inizio, nella presentazione ironica dei protagonisti , visti un poco come delle caricature.
La commedia si conclude con un lieto fine, espressione d’una gioia serena del vivere che il Goldoni persegue nel suo teatro.

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