La Liberazione Del Gigante, di De Wohl Louis

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Testo

RIASSUNTO
La vicenda inizia quando Piers decide di salvare Tommaso D’Aquino dalla distruzione di Montecassino e di riportarlo a Roccasecca. Arrivato si innamorerà subito di Teodora, la figlia più giovane.
La famiglia D’Aquino era composta dal padre Landolfo ormai deceduto e dalla contessa. I figli erano il poeta Rinaldo, il cavaliere Landolfo, Tommaso e le tre figlie, cioè Teodora, Adelasia e Marrotta.
Piers come dono di ringraziamento sceglie di diventare un cavaliere D’Aquino e di scegliere Teodora come sua dama. Successivamente la contessa spedì Tommaso all’università di Napoli e quando seppe che quest’ultimo scelse la strada del mendicante decise di andarselo a riprendere.
Dopo averlo portato a Monte San Giovanni, Rinaldo e Landolfo cercarono di toglierli i vestiti da domenicano ma egli si rivelò più forte di loro. Teodora pregò Piers di far evadere Tommaso e ci riuscì.
Intanto Federico II si dirigeva a Roma, dopo che il papa decise di invitarlo. Ma durante il tragitto Federico decise di assediare Viterbo che aveva tradito l’imperatore. Il papa questo non lo sopportò e fuggì a Lione. Allora Federico decise di far sposare Teodora D’Aquino con Ruggero San Severino. Il problema fu che sia i San Severino che i D’Aquino si allearono e decisero di rivoltarsi, anche se Teodora e Ruggero si sposarono.
Piers lasciò i D’Aquino e partì in crociata. Al suo ritorno promise a Teodora di liberare Landolfo e Rinaldo, che però morirono. Successivamente Piers diventò fra Pietro ed entrò nello stesso convento di Tommaso.
Non avendo dato i voti, Piers decise di tornare in Inghilterra e di servire il principe Edoardo. Intanto Tommaso era diventato molto famoso in tutto il mondo cristiano.
Piers dopo aver saputo della partenza di Ruggero per la crociata promise a Teodora di seguirlo e di tenerlo in vita, ma fallì. Al suo ritorno le visioni di Tommaso furono più frequenti, tanto che decise di non scrivere più, ad un passo nel terminare la sua opera più grande. Tommaso morì in un convento a Fossanova nel 1274.

TEMATICA STORICA
L’epoca di ambientazione è molto vasta. Ma sapendo l’età di Tommaso abbiamo un dato un più. Egli viene recuperato da Piers praticamente all’inizio della storia quando Tommaso ha circa 15 anni, quindi dal 1240 circa al 1274, anno della morte di San Tommaso. In questo intervallo di tempo si ha la famosa lotta tra lo scomunicato Federico II e i papi successivi a Gregorio IX compreso. Egli nacque in Sicilia e nelle sue vene scorreva sangue svevo del padre Enrico VI e sangue normanno della madre Costanza, ma tutti e due gli vennero a mancare molto presto. Egli fu affidato al papa che però vivendo a Roma non poteva controllarlo personalmente. Vivendo per le strade di Palermo, Federico impara il volgare italiano, la lingua d’oil, l’arabo e il tedesco. Il primo passo per lui fu l’incoronazione come re di Sicilia nel 1215. Successivamente l’aiuto da parte del papa Onorio III lo convince a candidarsi imperatore, riuscendoci.
Il suo scopo fin da bambino è quello di sottomettere tutta l’Italia, e dato che controllava sia il sud che il nord, bastava sottomettere i comuni.
L’ostacolo più grande fu la continua richiesta da parte del papa di una crociata, ma secondo Federico era soltanto una perdita di tempo e di denaro, e inoltre non c’entrava niente col suo scopo. Questo suo fregarsene delle crociate lo portò alla scomunica, che fu più di una. Il libro parte con Federico II già scomunicato.
Federico consegnò a suo figlio Enzo il Regno di Sicilia, ma fu imprigionato e morì a Bologna. Il problema era che non si aveva un’erede legittimo. Federico scelse però Manfredi come re. Dopodiché morì nel 1250 fallendo nel suo scopo.

TEMATICA STORICO-RELIGIOSA
Gli ordini mendicanti, sorti tra il XII e il XIII secolo, sono quegli ordini religiosi che possedevano come regola principale la piena povertà, rinunciando a ogni proprietà e vivendo dunque di sola elemosina. Potevano però raccogliere l’elemosina e lavorare, e tutto ciò era dovuto al loro sostentamento.
Questi ordini nacquero con lo scopo di imitare Gesù, o almeno cercavano di imitare il suo stile di vita povero e semplice. Questa scelta venne fatta in netta contrapposizione con l'evidente ricchezza del clero secolare, che non era legato a nessun voto di povertà.
La loro caratteristica principale era dunque l’elemosina. Ma col passare del tempo, questa caratteristica fu limitata. Come ad esempio, nel 1475 papa Sisto IV abolì la mendicità come forma di reddito e il concilio di Trento permise agli ordini mendicanti di possedere, collettivamente, delle rendite.
Inoltre, negli ordini monastici, i frati non sono legati a vita a un singolo convento, ma possono essere trasferiti in base alle esigenze di cura d'anime. Le loro comunità non costituiscono entità autonome, ma sono federate in province e sottoposte a un capo supremo la cui giurisdizione si estende su tutti i membri dell'ordine.
Nella storia, Tommaso D’Aquino passa da benedettino a domenicano.

TEMATICA LETTERARIA 1
La scuola siciliana nasce dalla lirica occitanica, e il suo periodo di massimo splendore va tra il 1230 e il 1250. Essa nasce alla corte di Federico II, in Sicilia. La sua posizione geografica fa si che la lingua utilizzata sia il siciliano illustre, e caratteristica principale del siciliano stretto è l’utilizzo delle sole vocali A, E e U. Questa caratteristica viene modificata insieme alle varie opere che giungendo al nord, soprattutto in Toscana, vennero tradotte e vennero aggiunte anche le altre vocali.
I maggior autori della scuola siciliana furono: Jacopo da Lentini, Stefano Protonotaro, Pier delle Vigne e Rinaldo D’Aquino. Essi erano funzionari alla corte di Federico II, che nel tempo libero scrivevano. La tematica principale era l’amore cortese, ma non elogiavano la moglie del padrone, perché Federico non voleva. Ma elogiavano una qualsiasi donna per cui essi erano innamorati.
Uno di questi autori, cioè Rinaldo D’Aquino, è un protagonista secondario del libro. Egli è il fratello maggiore di Tommaso, protagonista principale, e cercherà per quasi tutta la durata della storia di convincere suo fratello a tornare nell’ordine dei benedettini. La sua prima comparsa si ha all’inizio del libro quando apre una discussione con il cavaliere Piers Rudde, ad un banchetto dell’imperatore.
Lo scopo di Rinaldo è quello di scrivere una grande opera, e nel momento in cui crede di aver trovato il soggetto perfetto, viene imprigionato a Verona e poi ucciso.

TEMATICA LETTERARIA 2
L’amore cortese è una convenzione letteraria. In generale è l’elogio di uno scrittore verso la moglie del padrone che lo ospita. Questo amore però è un’ amore inappagato perché lo scrittore può elogiare la donna solo attraverso la penna per scrivere.
L’amore cortese insieme all’ideale cavalleresco e all’eleganza e al lusso, fa parte dell’ideale cortese che nacque tra il XII e il XIII dalla società cortese.
In poche parole possiamo dire che l’amore cortese è un’ omaggio feudale verso la moglie del padrone.
Nel libro, le caratteristiche dell’amore cortese si vedono in Piers che si innamorò subito di Teodora quando la vide la prima volta a Roccasecca. Teodora era una delle figlie della contessa D’Aquino, ed era la più carina. Molte volte la contessa cercò di farla sposare, ma ella rispettava le scelte di Teodora. Come premio Piers scelse di rimanere a Roccasecca e di diventare un cavaliere D’Aquino e decise inoltre di scegliere come dama Teodora. La realtà è che Piers si era innamorato, e non poteva sopportare di non vederla più. Quella che prese lui era la scelta migliore, visto che non poteva sposarla, essendo appartenente a una famiglia di piccola nobiltà, e la famiglia di Teodora era molto importante.
Da qui in poi egli farà tutto ciò che è nelle sue capacità pur di rendere felice Teodora. Cercherà anche di uccidere Ruggero San Severino, che era stato promesso sposo a Teodora. Teodora era contraria a questo matrimonio ed è per questo motivo che Piers cercò di intercettarlo e di ucciderlo prima che arrivasse a Parma. Alla fine però, Ruggero e Teodora si innamorarono a prima vista e decisero di sposarsi sul serio. Questa notizia turbò molto Piers che chiese la libertà di andarsene e di non essere più un cavaliere D’Aquino.
Tornato dalla crociata promise a Teodora che avrebbe liberato Landolfo e Rinaldo dalle carceri di Verona, ma fallì. Questo fallimento lo distrusse molto, perché egli voleva molte bene a Teodora. Tanto che successivamente decise di diventare frate nello stesso convento di Tommaso, anche se non gli permisero di prendere in voti. Dopo quattro anni tornò in Inghilterra al servizio del Principe Edoardo.
La sua promessa successiva a Teodora fu fatta davanti al convento di Tommaso, e Piers gli promise di tener sotto controllo Ruggero che sarebbe dovuto partire per la crociata. Ma anche questa promessa fallì, e Piers aveva paura di tornar da Teodora e di dirli la verità.
Alla fine viene dichiarato apertamente l’amore di Teodora verso Piers. Come scena finale si avrà l’immagine di lei appoggiata alla spalla di Piers che si allontanano a cavallo dal convento in cui Tommaso morì.

TEMATICA FILOSOFICA
Il gigante del testo è Aristotele. Tommaso cercherà di liberarlo dalle definizioni degli arabi.
Tommaso porta la fede su un piano superiore alla ragione, affermando che dove la ragione e la filosofia non possono proseguire inizia il campo della fede ed il lavoro della teologia. Dunque, fede e ragione sono certamente in circolo ermeneutico e crescono insieme sia in filosofia che in teologia. Mentre però la filosofia parte da dati dell'esperienza sensibile o razionale, la teologia inizia il circolo con i dati della fede, su cui ragiona per credere con maggiore consapevolezza ai misteri rivelati. La ragione, ammettendo di non poterli dimostrare, riconosce che essi, pur essendo al di sopra di sé, non sono mai assurdi o contro la ragione stessa: fede e ragione, sono entrambe dono di Dio, e non possono contraddirsi.
Il libro parla chiaramente della vita di Tommaso, poi diventato Santo. Viene affidato all’età di cinque anni al convento benedettino di Montecassino, per avere un’ insegnamento religioso. Quando viene mandato a studiare a Napoli decide di entrare nell’ordine domenicano. Contrariato dalla famiglia, la madre lo recupera e lo fa prigioniero a Monte San Giovanni. Dopo essere riuscito a scappare, si dirige a Colonia seguendo le lezioni di Alberto Magno, che cercò di conciliare il Cristianesimo con l'Aristotelismo. Tommaso deciderà in seguito di proseguire il lavoro del suo maestro.
Successivamente riceverà una cattedra all’Università di Parigi e nel frattempo combatterà gli avveroisti.
Verso la fine comincerà ad avere delle visioni e deciderà di non scrivere più, mentre si trovava nel bel mezzo della sua opera più grande, la Summa Theologiae.
Morirà poi nel convento di Fossanova nel 1274.

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