La leggenda del santo bevitore

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Data:01.08.2007
Numero di pagine:2
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Testo

Andreas Kartak (protagonista de “LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE”) è un uomo che, dopo essere stato in prigione, ha perso tutto e vive sotto i ponti con “quel po’ di denaro che il caso della giornata gli assegna”.
La sua descrizione è fatta sulla base delle caratteristiche psicologiche ed estetiche. Psicologiche perché in molte parti del testo Andreas viene descritto anche dalla sua esperienza: sono presenti alcuni flash back che poi descrivono una sua caratteristica, come ad esempio, il suo primo giorno di lavoro, quando sentì “la forza tornargli nei muscoli e il lavoro dargli gioia” e poi l’autore fa riferimento al suo passato, dicendo che lui “era cresciuto nel lavoro, minatore come suo padre, e anche un po’ contadino come il nonno” (pagina 22); estetiche perché in varie parti del testo Andreas viene descritto dai suoi abiti: a volte è il narratore che descrive il suo abbigliamento, come ad esempio quando Andreas si guarda nello specchio di un locale dopo essere uscito dal barbiere ed “era proprio come se dal suo viso uscisse uno splendore che rendeva insignificanti i vestiti laceri…” (pagina 18), altre volte lo descrivono i pensieri degli altri personaggi, come ad esempio, quando va nella pelletteria a comprare il portafoglio e la commessa “gettò una rapida occhiata al suo abito malandato” (pagina 20).
Solo in pochi casi Andreas è stato descritto sulla base delle caratteristiche fisiche: infatti sappiamo ben poco del suo aspetto, se non che aveva i vestiti laceri e che era dovuto andare dal barbiere; le caratteristiche fisiche che l’autore ci ha dato sono state presentate o da Andreas, come ad esempio quando parla con il signore che gli offre un lavoro e dice “…Guardi le mie mani! Sono sporche, callose, ma mani oneste di lavoratore” (pagina 19), oppure da altri personaggi, come ad esempio, sempre quando il signore gli offre il lavoro, gli dice “…Mi pare abbastanza robusto” (pagina 19).
Il protagonista è stato presentato attraverso la descrizione del narratore, ma in alcuni punti, come ho già detto, anche in maniera indiretta, attraverso la voce o i gesti di altri personaggi.
Il protagonista è ovviamente un personaggio principale, ma si può definire anche a tutto tondo (o modellato), perché è caratterizzato da una maggiore complessità, ha la capacità di lasciarsi modificare dalle circostanze ma, soprattutto, porta in sé l’impronta della vita.
Andreas afferma più volte nel testo, e quindi è portatore di questa idea, di essere un uomo d’onore e il suo scopo è quello di “restituire” i duecento franchi alla piccola Santa Teresa.
Per quanto riguarda il titolo, sembrerebbe un po’ una contraddizione: infatti se noi pensiamo ad un bevitore, come Andreas, non lo definiremmo mai un santo, perché abbiamo dei pregiudizi negativi.
Invece, nel libro, i pregiudizi ci sono, ma sono tutti positivi: il signore maturo e ben vestito da ad Andreas i duecento franchi e sa che li restituirà; il signore grassissimo dalla faccia di bambino, che offre un lavoro ad Andreas, gli da subito cento franchi e sa che l’indomani verrà a prendersi il resto.

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