La coscienza di Zeno

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

1)capitolo 4°, la morte del padre. Perché a detta di Zeno è l’avvenimento piu’ importante della sua vita? Esamina il significato del difficile rapporto con il padre negli scritti del 900 Kafka Pirandello.
Esamina anche il difficile rapporto padre-sigaretta-fumo.
Quando la madre di Zeno morì,egli pensò che da quel momento avrebbe potuto iniziare a vivere responsabilmente e che la salutare emozione che lei gli aveva dato lo avrebbe inviato verso un radioso futuro.
Al contrario la morte del padre si rivela come una vera e propria catastrofe poiché sino ad allora aveva mantenuto una fiducia quasi presuntuosa ed incontenibile nelle proprie capacità, mentre da quel momento credeva che non avrebbe avuto un domani in cui credere e in cui collocare i propri propositi.
Mentre scrive si stupisce dell’aver provato questi sentimenti nei confronti del padre solo quando era in punto di morte, mentre prima non faceva il minimo sforzo per stargli vicino e addirittura cercava di evitarlo.
I due avevano un approccio molto diverso nei confronti della vita, infatti Zeno viveva con la consapevolezza di poter cambiare le cose e di migliorarsi sempre, mentre il padre viveva pienamente d’accordo con se stesso e con il mondo in cui viveva senza bisogno di modifiche.
I contrasti tra padre e figlio sono molto diffusi nella narrativa del 900 ma da altri autori essi sono visti con un’ottica diversa sotto alcuni punti di vista:
Kafka nonostante il cattivo rapporto con il padre continua comunque a considerarlo come una figura rilevante che merita rispetto.
Pirandello lascia gestire tutta la sua vita dalla propria famiglia e in particolare accetterà le decisioni del padre, uomo autorevole e brutale.
Il padre di Zeno se pur indirettamente ha un ruolo importante anche con il suo rapporto con il fumo infatti egli dopo aver provato qualche volta a fumare con gli amici sarà istigato a continuare proprio da quei sigari fumati a metà lasciati dal padre che solo dopo parecchio tempo si accorse di ciò che accadeva.

2)nel capitolo 5° come in altri capitoli lo scorrimento dell’azione principale è complicato dall’anticipazione de fatti che accadranno dopo. Porta degli esempi.

Il tempo utilizzato le "La coscienza di Zeno" non è più quello della successione cronologica che veniva utilizza nel romanzo ottocentesco, ma è un tempo "misto", proiezione della coscienza interiore di Zeno.
La vicenda si sviluppa seguendo un percorso tematico, affrontando i temi fondamentali della vita del protagonista , che poi saranno allla base delle sue nevrosi.
I vari argomenti trattati sono basati su tutta la vita di Zeno precedente all' inizio della psicoterapia, mentre il racconto è scritto in un tempo limitato, appunto perchè il protagonista comincia a scrivere su consiglio dello psicoterapeuta.

3) capitolo 8°, che cosa succede in questo capitolo? In che cosa consiste la metamorfosi di Zeno?
In questo capitolo Zeno dopo aver fatto sei mesi di analisi, decise di concludere la propria esperienza poiché il dottor S. gli aveva già diagnosticato una malattia Edipica e la cura stava diventando noiosa.
Egli si sentiva già guarito anche se il dottore non riusciva ad ammetterlo e sosteneva inoltre che a furia di studiare il suo animo per liberarlo dalle malattie ve ne avrebbe cacciate dentro altre arrivando ad evitare i sogni ed i ricordi per non essere costretto a porsi nuovi problemi.
Dopo un anno riprese a scrivere sino a giungere alla conclusione che per essere sano sarebbe dovuto passare attraverso lotta e trionfo; così durante la guerra cominciò a comprare ogni sorta di beni con cui riuscì ad arricchirsi.
La sua metamorfosi consiste infatti proprio in un cambiamento di posizione ed opinioni che lo portarono a sostenere che la vita somiglia ad una malattia con i suoi miglioramenti e peggioramenti giornalieri ma ogni sforzo che l’uomo compie per darsi la salute è vano e a differenza degli animali che si evolvono veramente per stare meglio sulla terra, l’uomo lo fa per darsi un futuro di malattie e le bombe e gli ordigni bellici ne sono la testimonianza.

4)Rintraccia in alcuni capitoli e circostanze le parole malattia e salute e spiega quindi i significati che Zeno a attribuisce a loro.
Nel romanzo si inizia a parlare di malattia nel terzo capitolo quando sorge il problema del fumo che secondo Zeno rappresenta le cause della sua malattia e il malessere principale della sua psiche.
La malattia impedisce a Zeno di coincidere interamente con la sua parte di borghese, porta alla luce l’inconsistenza della pretesa “sanità” degli altri, che in quella parte vivono perfettamente soddisfatti, incrollabili nella loro certezze. Zeno, nella sua imperfezione di “inetto”, è inquieto e disponibile alle trasformazioni, a sperimentare le più varie forme dell’esistenza, ad esplorare l’affascinante “originalità”, mentre i “sani” sono cristallizzati in una forma rigida, immutabile. In lui vi è un disperato bisogno di “salute”, cioè di normalità, di integrazione nel contesto borghese:vorrebbe essere un buon padre di famiglia, attivo ed abile uomo d’affari. Però, contro ogni sua intenzione, non riesce mai a coincidere veramente con quella compiuta e definitiva di uomo. Zeno finisce in tal modo per scoprire che la “salute atroce” degli altri è anch’essa “malattia”, la vera malattia.
E’ un malato dispettoso, poco ubbidiente e bugiardo; ha scarsa fiducia nella medicina e nel sistema sanitaro.
Anche tra le persone che circondano Zeno c’è una distinzione tra sani e malati: Augusta la moglie senza dubbio è considerata da lui stesso l’impersonificazione della salute, questo perché insieme al padre l’altra immagine della salute avevano ideali in cui credere, la prima credeva fermamente nella famiglia mentre il secondo credeva sulla fiducia reciproca. In Augusta il protagonista gli riconosce il suo amore verso una persona mentalmente debole, lui stesso viveva bene al suo fianco senza però rendersene conto. Ci sono altri personaggi considerati sani ma che in un secondo momento hanno perso questa salute, stiamo parlando ovviamente di Guido e Ada, il primo considerato dal protagonista suo unico vero amico ma la sua debolezza di fronte ai problemi in campo economico lo porteranno al suicidio. La seconda l’unica donna veramente amata dal protagonista; dopo aver sposato Guido il matrimonio risulterà infelice e malinconico ma soprattutto fallimentare, cadendo in una profonda crisi sentimentale (il marito la tradirà con la sua segretaria). Infine troviamo personaggi realmente malati e sono: Tulio un uomo zoppo e Copler affetto da nefrite.

5)Alla fine del suon libro Zeno è guarito? È ammalato?
nell’ultimo capitolo, Zeno scrive che in data 24 marzo 1916 il dottor S. suo medico curante gli pregava di mandargli in Svizzera dove si trovava attualmente, i suoi scritti. Prima di questo Zeno si sentiva di dire che con l’immediato abbandono alle cure di psicoanalisi si sentiva bene e si considerava guarito, ma non solo egli attribuiva la sua guarigione anche perché in tanto aveva continuato la sua attività commerciale, che nel frattempo lo teneva molto impegnato
sempre la psico-analisi, cura alla quale egli si sottoponeva da addirittura sei mesi, ma che, invece di apportargli qualche beneficio, lo aveva fatto sentire sempre peggio. Trovava interminabili quelle sedute
6)Voce narrante e tecniche narrative presenti nel romanzo.
La Coscienza di Zeno si compone di cinque episodi, ognuno dei quali concluso in sé e autosufficiente. In modo mediato e ironico, il romanzo è introdotto e chiuso tra due "documenti": la lettera dello psicanalista dottor S., il quale dichiara che l’autobiografia che seguirà era un elemento della cura cui Zeno si era sottoposto; e il diario di Zeno in cui si confessa che quella cura è fallita. Il primo episodio è dedicato al motivo, certo autobiografico
La tecnica narrativa del monologo interiore è funzionale se non fondamentale all' opera de "La coscienza di Zeno", proprio perchè più che la realtà effettiva degli avvenimenti affrontati è importante come questi ci vengano posti dal protagonista stesso dopo essere stati filtrati dalla sua psiche nevrotica, modificati e in alcuni casi ribaltati totalmente rispetto alla realtà oggettiva che veniva presa in considerazione con il romanzo ottocentesco e soprattutto con il narratore eterodiegetico onniscente che qui viene eliminato per lasciar spazio ad un narratore autodiegetico, che è appunto Zeno stesso.dal dottore, durante le queli un flusso di immagine del suo passato gli affioravano alla mente. Vedeva alcuni momenti della propria vita davanti agli occhi e, poi, improvvisamente, essi sparivano. Convintosi ormai dell'inutilità di questa cura, Zeno pensò di rivolgersi ad un suo amico medico, il dottor Paoli. Egli, dopo aver saputo dei suoi dolori, corporali e spirituali, gli fece delle analisi, che a Zeno ricordarono tutte quelle che anche lui aveva effettuato all'Università: finalmente si trattava di un metodo serio, di analisi vere e non di psico-analisi! Gli venne così diagnosticato di soffrire di diabete e Zeno ne fu molto contento: da quel giorno non sarebbe mai più restato solo, la sua malattia sarebbe sempre rimasta al suo fianco e, poi, finalmente era diventato un malato reale e non più solamente immaginario!

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